​Alla scoperta di Garibaldi: i locali che dovresti conoscere nella zona più “newyorchese” della città

Pubblicato il 29 marzo 2019

​Alla scoperta di Garibaldi: i locali che dovresti conoscere nella zona più “newyorchese” della città

L’aria che si respira facendo un giro tra Garibaldi e Porta Nuova è molto internazionale. Uè, ma che bella che è diventata Milano, pare un po’ di stare a New York. E lo capisci quando passeggi in Gae Aulenti, ti giro attorno e vedi il turista con lo smartphone in mano, intento a farsi in selfie sotto la modernissima fontana. Che poi, a guardare bene, magari non è neanche un turista ma un milanese che non sa resistere al fascino del design. La Torre Unicredit, il Bosco Verticale, la Torre Diamante, insomma Garibaldi è diventato un piccolo, ma mica troppo considerata la mastodontica riqualificazione urbana, gioiello architettonico da far invidia la resto d’Italia. Ma sì dai esageriamo, al resto d’Europa.

Dinner&dance in Corso Como

Location elegantina ma divertentissima. Il Cost, iniziamo da via Tito Speri, a due passi da Corso Como, si posiziona nel cuore pulsante della nightlife meneghina ed offre uno dei più frizzanti dinner&dance della città. Il giovedì, venerdì e sabato largo al dinner show: la serata inizia a cena e poi, senza fare la fatica di cambiare locale, si balla con “happy music” per tutta la notte. Il mercoledì ci si prepara al week end, con un’atmosfera più lounge: serata da piano bar con cocktail tra i divanetti.

A pranzo con vista Bosco Verticale

Non ci spostiamo di molto, giusto il tempo di fare due passi e una foto da pubblicare su Instagram con tanto di hashtag #BoscoVerticale. Il Ratanà è ospitato all’interno di una palazzina liberty, incastonata alla perfezione nella New York, ops newtown, milanese. Lo chef Cesare Battisti parte da una base lombarda per confezionare le sue proposte ma poi ci aggiunge la sua dose di creatività, ed è proprio quella che fa la differenza. Ci sono stato a pranzo e apprezzo sempre i risotti della carta, che seguono le stagioni. E a proposito di stagioni, con la primavera è un piacere mangiare all’aperto, all’interno del giardinetto: e sì, da qui si ammira ancora meglio la bellezza del Bosco Verticale.

Per un drink mixologist

All’interno del negozio Replay di Piazza Gae Aulenti, c’è il ristorante The Stage. Particolari raffinati, che rimandano al lusso discreto di un transatlantico. Il richiamo newyorchese è nel design, curato dallo studio di architettura di New York, Roman and Williams Buildings. Si sposta lo sguardo e si finisce nel Bar Octavius, collegato al ristorante ma con una personalità propria, in grado di offrire un ambiente discreto e riservato. È un tempio del bere bene miscelato, con una selezione di oltre 800 distillati: una base sontuosa per creare un cocktail dallo stile milanese ma molto international.

Poco spazio ma tanta qualità

Lo sai che il venerdì e il sabato non serviamo Old Fashioned”, mi ha ripetuto Gabriele l’altra sera, quando sono passato al Blenderino per bere un buon drink. E sì, lo so ma ci provo sempre. “E allora fammi qualcosa a base di whisky”. Detto fatto, con arte sapiente ma anche con la celerità richiesta dalla costante fila di clienti che si mettono in coda per assicurarsi il cocktail da bere in piazza XXV Aprile, praticamente alla fine di Corso Como, belli comodi sulle panchine. Dentro no, non si può perché non c’è spazio. Ma non serve per bere bene fino a tarda notte. Ed è questo che rende il locale una solida certezza.

Per chiudere la serata ballando

Corso Como vuol dire anche discoteca. La scelta è ampia ma se parliamo di 11 Clubroom - Eleven non si sbaglia. Selezione all’ingresso, mood internazionale e clubbing all night long. Livello estetico alto, con la bella stagione aumenta sulla terrazza, dove vengono organizzati anche eventi. Sì, dall’alto sembra tutto più bello e la città somiglia a New York. Ma và siamo a Milano, bellezza!

Foto di copertina di Luca Volpi su Flickr CC

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  • VITA DI QUARTIERE

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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