Perchè scoprire (e innamorarsi) dell'Osteria dei Malnat

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(Questo evento è passato)

La cucina a vista ed il fienile di fine anni ‘20

- perché l’Osteria dei Malnat sorge sulle ceneri di quella che fu una vecchia e prestigiosa pasticceria dopo la seconda guerra mondiale
- perché l’accoglienza è tutto: quando si entra il profumo, i colori ed il calore della cucina ricordano i vecchi focolari dei casolari di campagna
- perché l’arredamento ricrea un antico fienile di fine anni ’20, caldo ma allo stesso tempo elegante con volte di legno, pietre a vista, ferro e  legno.
- per il fascino di un ambiente dove è bello ritrovarsi per “convivere col cibo” e per condividere con gli altri
- perché all’Osteria dei Malnat non ci sono tempi: si può chiacchierare ed intrattenersi fino all’una di notte
- perché la cucina è a vista e si può osservare il lavoro attento ed appassionato dello chef Marco alle prese con le tante preparazioni del menù
- perché si mette a disposizione un giradischi e alcuni vinili. Chiunque può servirsene e creare il proprio sottofondo musicale durante la serata

Il menù: un tuffo nel passato rivisitato in chiave gourmet

- perché nasce dall’idea di ritrovare il vero sapore della cucina lombarda che si è perso: quello di Milano ma anche di Brescia, Pavia, Bergamo; delle campagne e dei monti
- perché la cucina della tradizione è rivisitata in chiave moderna: anche il nome “Malnat” fa riferimento a questo perché il “Malnat” era il figlio bastardo degli Sforza. Quindi fusione, ricerca e creazione del nuovo a partire dalla tradizione
- perché da un piatto della tradizione si crea un nuovo piatto gourmet: ad esempio il Baccalà alla milanese, per tradizione cotto in un sugo di pomodori e patate, è rivisitato. All’Osteria viene scomposto e cotto a bassa temperatura nell’olio affumicato e adagiato su una millefoglie di patate e guarnito co un pomodoro candito
- perché tutta la pasta fresca è preparata a mano dallo chef Marco, dai Pizzoccheri della Valtellina (Pasta di grano saraceno con verza e patate, mantecata con Casera e Regida, aglio salvia e burro nocciola) ai Casoncelli alla bergamasca serviti con pancetta aromatizzata alla salvia agli Gnocchi e Luganega (di patate risottati alla salsiccia e cipolla bianca fondente)
per l’imperdibile risotto alla Milanese della tradizione, servito con crema di midollo brasato e ristretto di vitello o il Riso al Salto (risotto allo zafferano piastrato, servito con fonduta al Parmigiano)
- per la cotoletta alla milanese della tradizione con l'osso, alta e cotta al rosa
- per riscoprire i dolci della tradizione, sempre rivisitati come le Pere glassate a vino rosso aromatizzato alla cannella con spuma di taleggio e noci (che richiamano il formaggio con le pere contadino) o la Barbajada rivisitata a tortino con cremoso al cioccolato, panna montata e glassa al caffè. 

Materie prime fresche di piccoli produttori d'eccellenza lombardi

- per le materie prime d'eccellenza provenienti da piccoli produttori lombardi 
- per i salumi e i formaggi freschi e stagionati artigianali che narrano la storia di una intera regione 
- perché uno dei produttori per il rifornimento dei salumi e delle carni è l'azienda Ostinelli situata nel comasco e il titolare tutti i martedì sera si reca personalmente al ristorante a portare i suoi prodotti come il Salame Crudo (tipico della Brianza al vino rosso); o la Coppa Brianza o la Mortadella
- per il Salame raffinato al vino barricato dell'Azienda Salumificio di Franciacorta o il Salame Montanaro dell'Azienda Zivieri e per la coppa piacentina dei Fratelli Anzani
- per i formaggi ovini come lo Storico Ribelle Stravecchio dell'Azienda Valli del Bitto o caprini come la Robiola dell'Azienda Agricola Casa Costa e i formaggi vaccini tipici come il Bagoss dell'Azienda Agricola Buccio Mario o il Formaggio di Monte della Val Seriana o ancora il noto "1753 Formaggio Nero de la Nona": creato ancora oggi con una ricetta del 1753 scritta in «Scalvino antico», un formaggio genuino e naturale, prodotto con latte intero di mucche di razza Bruno Alpina

Il perfetto abbinamento con un calice di vino...o con un boccale di birra

- perché l’enoteca è realizzata con vecchie botti di rovere smontate dal tocco retrò
- per la Carta dei vini, ricca e attenta a far riscoprire il gusto del passato attraverso la scelta di vini bianchi e rossi del nord Italia (Lombardia, Piemonte, Emilia, Veneto, Trentino, Adige, Valle d'Aosta e Liguria
- perché nella carta dei Vini ogni referenza è racconta a partire dalla sua storia e dalle sue caratteristiche come L'Amarone della Valpolicella Classico o lo Schioppettino Prepotto Colli Orientali o ancora il Marzemino o il Teroldego Rotaliano per i rossi; il Pignoletto o il Gavi, l'Arneis Roeso; la Ribolla Gialla e molti altri e le bollicine dal Trento Brut Tananai M. C. al Prosecco Millesimato
- per la vasta scelta di birre artigianali: dalla Speciale Ale ai Limoni del Garda alla Weisse Birra Ambrata Torbida
- per la vasta scelta di vini e birre bio e vegan

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