Baci al Sapore di Mare nel Porticciolo di Giovinazzo

Pubblicato il 18 luglio 2020

Baci al Sapore di Mare nel Porticciolo di Giovinazzo

Accoccolati ad ascoltare il mare, quanto tempo siamo stati, senza fiatare. Così cantava Baglioni, e cosi sono rimasto io, una volta giunto al Romanazzi's Restaurant di Giovinazzo. Vi giuro che, a costo di iniziare in ritardo con la scheda tecnica che avrei dovuto stilare, mi sono goduto a fondo lo spettacolo del porticciolo, sorvegliato esclusivamente dal movimento placido delle barche e dall'antica struttura nella quale, per l'appunto, si trova suddetto ristorante. Essere il protagonista di quello spettacolo, naturale e storico assieme, mi ha portato alla mente un'altra citazione, magari un pochetto meno aulica di quella del vate Baglioni. In 20.000 leghe sotto i mari, il capitano Nemo dice: ''il mare soddisfa tutti i miei bisogni. Ma c'è speranza per il futuro. Quando il mondo sarà pronto per una nuova e migliore vita, tutto questo accadrà fatalmente.''



Il sospetto che basti il mare a risolvere gran parte dei problemi e degli affanni dell'umanità è una convinzione che mi porto dentro da molto, a maggior ragione in questa precisa fase storica, la prima post-covid dell'umanità, in cui si avverte la necessità di calma, di speranza, di una nuova e migliore vita. A proposito del capitano Nemo, ecco venirci incontro il nostro capitano di stasera: si tratta di Giuseppe Romanazzi, restaurant manager e chef, dal curriculum lungo, di quelli importanti. Ma sono la sua umanità, la sua gentilezza e la fiducia che riversa nel prossimo ad avermi colpito più di tutto.

 
Iniziamo subito con la taratare di tonno "in rosso". Un piatto di quelli top, che fa parlare il mare che ci circonda. Questo è uno dei segreti del Romanazzi's, confessa Giuseppe. "La nostra è una cucina di mare a base di crudo di pesce, frutti di mare, gustosi primi piatti e pescato locale."



Risotto pila vecia, mantecato al riccio, con gambero rosso e polvere di peperone crusco. Il Riso di grande qualità sostiene, cotto alla perfezione, tutto il resto del piatto che gli conferisce l'anima. Bella l'idea anche del Peperone crusco che gli dona una dolcezza gentile, e che ci porta nell'entroterra, in Basilicata, con una cima lunghissima che da questo porticciolo può arrivare ovunque.

 
Questo è il cavallo di battaglia del Romanazzi's: SPAGHETTONE BRUCIATO AL RAGÙ DI COZZE CON BAGNETTO DI PEPERONE GIALLO.
Se ho scritto tutto in stampatello c'è un perchè: questo primo piatto è uno dei più gustosi e goduriosi che abbia mai mangiato. Garantito, confermato. Rimanda all'assassina, piatto cult della città di Bari, la mia città, ma gli porta in dote la cozza. E' un piatto che rimanda alla pasta bruciata del giorno prima, ai pranzi casalinghi. La mantecatura è eccellente, cremosa dei suoi amidi, saporita attraverso un ''bagnetto'' che merita di essere proclamato patrimonio dell'Unesco.

  Giuseppe Romanazzi si racconta, con semplicità e compostezza. Mi pare di conoscerlo da sempre. "Il mio concetto di cucina nasce dalla fusione tra moderno e antico. Mi ispiro alle nonne, alle ricette di casa, attualizzandole. Vedo molti che in maniera forzatamente coraggiosa stravolgono tutto. Credo che il vero coraggio, alle volte, sia lasciare invariati alcuni piatti, far vincere il territorio, la materia prima".

 
E facciamola parlarle questa materia prima. Arriva il tonno incrostato, una vera goduria per le mie papille gustative. La freschezza del prodotto, la scioglievolezza, lo rendono una sorta di cioccolatino di mare, di coccola ripiena di mare, pronta a esploderti in bocca con tutto il suo sapore.


 
Non possiamo alzarci da tavola senza il dessert. Come vuole Lorenzo De Medici, il palato deve essere dolce quando ci si appresta a tornare alla vita di sempre. E allora facciamolo nel migliore dei modi possibili. E' un dolce al limone, meringa e frolla integrale la fanno da padrone. Il tutto viene completato in maniera scenografica da una spruzzata finale di essenza al vino, innanzi al cliente, per scatenargli l'effetto WOW.

Cosa aggiungere potrebbe un umile scribacchino gastronomico a quanto già narrato dallo chef e dal mare, il vecchio Signor Mare Adriatico, padrone indiscusso di questo porticciolo bellissimo? Ascoltiamolo, in questa fase storica soprattutto, devastati da una pandemia globale e dal caos che ne è derivato, facciamo silenzio e lasciamo parlare lui, con i suoi prodotti, con i suoi ritmi, con la sua essenza. Godiamocelo. Vedrete, così facendo, in breve ci accorgeremo che, come sosteneva il Capitano Nemo, lui sarà in grado di  ''soddisfare tutti i nostri bisogni".
 

  • RECENSIONE

scritto da:

Mario Pennelli

Annata 1988. Cantastorie professionista, consulente enogastronomico per hobby, sommelier per volere del fato. Ha scritto tre libri che glorificano la sua Patria, la Puglia. Da allora è in tour permanente, come i Rolling Stones o Albano, per raccontarla, permettendo così ai forestieri di scoprirla e agli indigeni di ri-scoprirla.

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