A Milano abbiamo il micropanificio più piccolo d’Europa ed è una figata

Pubblicato il 25 novembre 2024

A Milano abbiamo il micropanificio più piccolo d’Europa ed è una figata

Chi dice che l’artigianalità non accomuna più le giovani generazioni? A soli 24 anni Matteo Trapasso ha realizzato il suo sogno: aprire un forno dove panificare, impastare e vendere pane fatto a mano con cura. E il sogno si è trasformato in qualcosa di più, un record. Perché TraMa, in Via Stoppani 30 a Milano, è il micropanificio più piccolo d’Europa. Matteo, che oggi ha 26 anni, lavora da solo, con le sue farine e il suo lievito madre, in un locale piccolo, piccolissimo. Sono meno di 9 mq, uno spazio sufficiente per creare magie. Qui Matteo ha costruito il suo piccolo mondo, dove ogni giorno sforna pane, focacce e torte artigianali. Nel quartiere lo conoscono tutti, ma la sua fama è cresciuta nel tempo, perché quando le cose si fanno con passione, l’amore raggiunge anche chi sta dall’altra parte.

Ciao Matteo, raccontaci del tuo piccolissimo panificio, quando hai aperto?

Ho aperto a novembre 2022, sono quasi già due anni che vendo pane in questo localino di soli 8,87 mq. Preparo e vendo pane fatto con pasta madre a lunga fermentazione. Focaccia alla pala, panini al latte e torte da forno alle mele, al cioccolato o pere e cioccolato. Poche cose ma fatte bene. Uso solo farine biologiche macinate a pietra, semi integrali e integrali. Al giorno preparo una sola tipologia di pane, ne ho due o tre a rotazione, ma al mattino mi lascio ispirare e ogni giorno è una scoperta. Mi piace questa idea di non sapere cosa arriva dopo. È stimolante e creativo ed è il bello dell’artigianalità. Oltre ai prodotti da forno, vendo anche prodotti di qualche piccola azienda locale, come confetture, conserve e caffè. Sono realtà che ho conosciuto in questi anni e condividiamo la stessa visione delle cose.

E qual è la tua visione?

Un approccio artigianale al lavoro, puntare su un’altissima qualità e sulla trasparenza. Questo progetto nasce proprio per essere trasparente, non ci sono segreti né barriere. È unione allo stato puro e l’unione è il simbolo per antonomasia del pane.

Com’è nata l’idea di aprire il tuo panificio proprio qui?

Io avevo già l’idea di aprire un locale piccolo, anche se, devo ammettere, non così piccolo. Questo posto è arrivato un po’ per caso, è stato il primo locale che ho visto a Milano ed è stato amore a prima vista. Era utopico pensare di trasformare uno questo spazio, che all’inizio non aveva neanche il bagno, in un panificio. Ma ce l’abbiamo fatta. Ora ho un forno, una cella per la lievitazione e un’impastatrice. Produco circa una cinquantina di chili di prodotto al giorno; poi ovviamente dipende dal periodo e dalla singola giornata.

Come ti trovi a lavorare da solo in uno spazio piccolo come questo.

A me piace lavorare così. Non dipendo da niente e da nessuno, ho i miei spazi e i miei tempi, proprio come l’avevo concepito. E poi il mio è un lavoro sostenibile da ogni punto di vista, economico, ma anche ecosostenibile. Cerco di non usare plastica. Il mio è un locale quasi totalmente plastic free, cerco di non usare neanche più la pellicola. I macchinari sono interconnessi tramite un software con cui posso ridurre al minino consumi e costi. Ed è tutto sostenibile anche a livello di vita perché lavoro solo di giorno, non di notte. Ho aperto da poco anche il sito online, grazie a cui spedisco i miei prodotti in tutti Italia.

Nel corso di questi quasi due anni, hai conosciuto persone che vengono spesso a trovarti, si è creata una clientela affezionata?

Si assolutamente. Si è formata una bella rete di clienti e amici. E non c’è un target specifico, la mia clientela è molto variegata. Molte delle persone che hanno conosciuto il mio lavoro tornano perché sposano il concetto che porto avanti: semplicità e trasparenza che si riflettono anche nella qualità di ciò che preparo e vendo. Quello che mi ha stupito è che arrivano anche da molto fuori ed è una bella soddisfazione.

Il tuo lavoro artigianale ha sicuramente ispirato molti giovani, tu che riscontro hai avuto?

Effettivamente mi scrivono un po’ da tutta Italia tramite social, ragazzi ispirati dalla mia storia che mi dicono di averli spronati a fare quello in cui credono. E questo è molto bello.

Che consiglio dai a questi ragazzi?

Ciò che consiglio è di seguire sempre i propri sogni, perché poi tutto il resto viene da sé. Se si ha un obiettivo bisogna cercare di conseguirlo senza guardare agli ostacoli che hai davanti alla strada, perché ce ne sono sempre e ce ne saranno sempre tanti, ma alla fine credendoci i sogni si realizzano.

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scritto da:

Beatrice Tagliapietra

Milanese dalla nascita, amo ballare, viaggiare e mangiare. Mi piace la poesia, il cinema e il buon vino (soprattutto se bevuto in compagnia). Odio la convenzionalità e la monotonia mia annoia. Di giorno scopro il mondo, di notte dormo poco e scrivo tanto.

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