Trattoria Moderna Firenze, la nuova idea di ristorazione dello chef Riccardo Serni

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LA POSIZIONE E’ STRATEGICA
- Trattoria Moderna si affaccia sul Lungarno del Tempio. Può essere raggiunta con facilità a piedi, se ci si trova in zona Santa Croce. Per chi arriva da fuori la vicinanza con l’uscita Firenze Sud dell’A1 semplifica la vita. Parcheggiare nelle vicinanze non è un problema.

UNA NUOVA RISTORAZIONE
- Trattoria Moderna nasce da un’idea di Luca Leonardi, da 12 anni responsabile F&B per il gruppo FH Hotels, e da Riccardo Serni, chef eclettico e creativo.
- Come dice il nome stesso, l’approccio del locale ha un gusto più contemporaneo. Qualità e sostanza senza orpelli sono le peculiarità della trattoria. Un sodalizio nel segno della tradizione italiana a cominciare dall’accoglienza e dalle attenzioni rivolte al cliente per proseguire con un’estetica del gusto che è tutta un programma.

UN AMBIENTE RAFFINATO
- Il progetto di ristrutturazione degli ambienti è stato coordinato dall’architetto Saverio Innocenti. Nelle sale si respira una gioiosa mescolanza di stili e di materiali diversi con tocchi esotici: dalle piastrelle in ceramica decorata che ricordano i rustici della campagna toscana, alla boiserie in legno d’ispirazione nordica, non mancano venature di design industriale. Alle pareti i quadri in stile micropop dell’artista giapponese Tomoko Nagao che rilegge la storia dell’arte. L’illuminazione minimal crea un’atmosfera rilassata e raccolta.
- Domina la scena il bancone in legno con il ripiano in marmo per un drink prima di sedersi a tavola. Alle spalle il grande forno a legna e la retrostante cucina. 

UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA
- Quando si parla di qualità, sono i dettagli e il lavoro di squadra a fare la differenza. La cordialità e la professionalità dei ragazzi dello staff – Gabriele Bianchi, il maître, Muna Abucar e Alessandro Fresoli – rendono unica e completa l’esperienza alla Trattoria Moderna. 

LO CHEF E LA SUA CUCINA
- La cucina di Trattoria Moderna rispecchia la personalità poliedrica di Riccardo Serni: il suo amore per la natura e la stagionalità dei prodotti, l’attaccamento alla famiglia e alle radici, la passione per le arti e lo sport. 
- Serni ha un percorso professionale che vanta esperienze in cucine importanti, quali il Green Park di Tirrenia (Pisa), il Demidoff Country Resort di Firenze e il Plaza e De Russie di Viareggio (Lucca). Per Serni il nuovo progetto vede lo chef come un artigiano del gusto e delle emozioni. 

LA FILOSOFIA DI TRATTORIA MODERNA 
- Materia prima a garanzia di qualità e sostanza: solo così l’incontro tra cucina regionale e proposte contemporanee può funzionare. Scarto zero e stagionalità fanno la differenza. I prodotti arrivano da fornitori selezionati: il pesce da una giovane azienda San Vincenzo oggi all’avanguardia nelle tecniche di refrigerazione e trasporto, le carni, in particolare il galletto livornese, sono della Macelleria Falaschi di San Miniato (Pisa); le verdure provengono dal Mercato centrale di Novoli, mentre erbe, radici e patate provengono rigorosamente dalla zona vocata del Mugello, in particolare le patate di montagna sono dell’Azienda Agricola “Terre Alte di Pietramala” di Simone Menichetti. 
 
COSA ASPETTARSI DAL MENU
- Il menu segue rigorosamente la freschezza degli ingredienti e la loro stagionalità. Varia ogni mese, secondo la fantasia dello chef. A cena, la carta propone 4 antipasti, 4 primi e  quattro secondi, ed è previsto anche un menu degustazione di 4 portate a 37 euro bevande escluse. A pranzo, oltre alla carta, è previsto un menu degustazione light lunch con una formula variabile tra antipasto e primo, o antipasto e un’insalata a 27 euro. 
- Tra le proposte da provare l’Uovo alla coque al cacio e pepe, crema di bietola e pane alle noci, per gratificare il palato senza appesantire. Tra i primi piatti, si spazia dalla semplicità delle tagliatelle fatte in casa condite con il ragù, realizzato à l’ancienne con tre tipi di carne ai Ravioli neri di cacciucco con seppie che portano il ricordo di Livorno e del mare. Ancora mare nel Baccalà cotto sulla plancia e declinato con purè di patate di montagna all’olio con polvere di capperi e cipolle cotte nella brace e infine caramellate. Sapori decisi per il Maialino con purè di patate, finocchio e fondo alla liquirizia, con il maialino grigio del Casentino di circa 100 kg cotto per 12 ore a bassa temperatura e poi caramellato. 
- Per l’autunno e l’inverno il grande forno a legna è protagonista. Lo chef ha condotto uno studio per le tipologie di legno da ardere e spezie da utilizzare, per integrare il menu con verdure cotte nella cenere, primi piatti al cartoccio.

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