Cristian Lodi ci spiega perché ha puntato su un’intimità vintage per il suo locale

Pubblicato il 13 aprile 2022

Cristian Lodi ci spiega perché ha puntato su un’intimità vintage per il suo locale

Siamo a due passi da Piola, nel cuore di Città Studi.

Appena entri, c’è qualcosa di diverso. Basta uno sguardo per capire che l’ambiente è cambiato, l’atmosfera è più vintage - e qui c’entrano sicuramente le sedie e i tavolini che arrivano dai mercatini dell’antiquariato in giro per l’Italia - ma c’è di più. Si riesce a sentire anche una sensazione di intimità, un po’ come quella che ti circonda quando te ne stai bello tranquillo seduto sulla poltrona o sul divano del tuo salotto di casa.


Cosa è successo?
“Il Milord si è rifatto il look. Ho voluto ricreare quella sensazione che ognuno prova a casa propria”.

Comincia così la mia chiacchierata con Cristian Lodi, 36 anni, da dieci proprietario del Milord, in piazza Bernini, dietro Piola. Che poi definirlo solo “proprietario” è riduttivo perché è anche il bartender che cura la cocktail list che cambia ogni stagione ed è lui che ha deciso di rifare il look al locale.

Come mai questa scelta?
“Non avevo voglia di stare a casa nel 2021, con il secondo lockdown, così ho deciso di rifare il look agli ambienti. Era un'idea che avevo in mente già da qualche anno”.

Cosa è cambiato?
“Ho voluto rendere tutto il locale più intimo e accogliente. Per farlo, ho preferito puntare su complementi d’arredo vintage che trasmettono calore ma sempre con una certa eleganza”.


Pareti scure che aumentano la sensazione di sciccheria, merito anche dalla carta da parati. Molto cool. In totale ci sono una settantina di posti a sedere. Al piano di sotto c’è un’altra sala, con al centro un bel tavolo da biliardo, che tra pochissimo sarà pronta per ospitare eventi privati, feste di compleanno ma anche serate a tema.

Tra quanto è pronta la sala al piano inferiore?
“È praticamente ultimata, devo solo finire di arredarla”.

E ci vuole il suo tempo perché sedie e tavoli, che arrivano dai mercatini vintage da scovare in giro per l’Italia, sono praticamente tutti pezzi unici. D’altronde, si sa, per fare le cose fatte bene, serve il giusto tempo.

“Ma non ne ho infinito perché a fine aprile c’è una festa già in programma nella sala e per quella data deve essere tutto pronto”.


Ambiente ricercato, dal gusto squisitamente retrò e una degna carta dei cocktail. La lista dei signature varia ogni stagione, comprende circa 10-12 proposte, che Cristian sperimenta instancabilmente, prima di inserirle nella carta.

Qual è la tecnica: si parte da un classico per rivisitarlo?
“A volte parto da una ricetta classica, altre volte mi baso sulla territorialità o sul gusto. Sicuramente sperimento molto. Faccio assaggiare il drink al mio campione rappresentativo di clienti e se piace, alla fine, lo inserisco nella nuova lista”.


E a proposito di novità, la primavera è praticamente già iniziata. Sono pronti i nuovi signature drink?
“Sì ma la lista la stiamo ultimando. Si tratta solo di avere ancora qualche giorno di pazienza”.

E per ingannare l’attesa, gli chiedo di assaggiare un cocktail in anteprima. Quale sarà il più bevuto dell’estate?
“Il Fake Colada, miscelato con succo di cocco fermentato, amaretto adriatico, rum e Chartreuse verde (un liquore a base di fiori, radici e spezie, prodotto dai monaci certosini a Voiron, in Francia, ndr)”.

Lui non ha dubbi: sarà questo il drink più ordinato quest’estate. È già l’ora dell’aperitivo e a fare concorrenza all’ottima selezione di bollicine italiane c’è anche lo champagne. Giusto per rimanere in tema Francia. Sapete cosa c’è? Alla fine vado su una buona Ipa alla spina. E mi godo il verde del parchetto, seduto nei tavoli all’aperto. La primavera è alle porte.

Milord Milano
Piazza Gian Lorenzo Bernini, 3 - Milano
Tel: 0236737141


Foto 2night di Pamela Rovaris

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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