Marko, Alessandro e Francesco si fanno in tre per il sushi straordinario di Itaria, in centro a Mestre

Pubblicato il 27 novembre 2022

Marko, Alessandro e Francesco si fanno in tre per il sushi straordinario di Itaria, in centro a Mestre

Credo in poche cose ma ci credo fino in fondo, diceva qualcuno che ne sapeva più di me. Io credo che le giornate di sole mi metteranno sempre di buon umore, che lo shopping possa essere riconosciuto come una forma di terapia e che il sushi debba essere riconosciuto Patrimonio dell’Umanità. Se pensi ancora che nigiri e uramaki siano soltanto una moda passeggera, mi sa che dovrai proprio ricrederti: c’è chi del sushi ne ha fatto un’opera d’arte ed è riuscito a perfezionare un’arte millenaria, arricchendola con i migliori ingredienti della tradizione italiana. Ti parlo di Itaria e del suo sushi straordinario che ha conquistato Mestre (e non solo…).


Marko e Alessandro sono giovanissimi e determinati a portare avanti il loro progetto, nato nel Luglio 2021 in parallelo ad esperienze lavorative totalmente diverse: Alessandro era già inserito nel mondo della ristorazione mentre Marko è un consulente finanziario ed ex sportivo professionista ma appassionato di sushi, pardon, buon sushi. Insieme a loro, in questa avventura, c’è Francesco che segue il progetto un po’ “dietro le quinte” ma non senza quel pizzico di orgoglio che fa la differenza.

Itaria, sì… ma perché Itaria?

Marko: “E’ un gioco di parole. I nostri amici orientali spesso confondono la “R” con la “L”, quindi abbiamo pensato che un cliente cinese o giapponese avrebbe letto il nostro nome “Italia”. In realtà, c’è molto di più: Itaria vuole essere un modo per prendere qualcosa di tipicamente orientale e renderlo italiano e questo avviene attraverso un’attenta selezione delle materie prime, rigorosamente locali, e poi con la combinazione di ingredienti curiosi che vanno a rinnovare l’idea stessa di sushi. Per fare un esempio: abbiamo scelto di avere il gambero rosso di Mazara e il pistacchio di Bronte mentre il nostro fornitore di pesce viene da Jesolo e ci offre solo salmoni allevati in modo sostenibile. Con questi ingredienti prepariamo nigiri, roll fritti, sashimi e tartare. Tra le novità, abbiamo anche un uramaki farcito con ragù di chianina che ha riscosso un certo successo

Il sushi fatto dagli italiani sembra quasi un ossimoro. Mi raccontate la vostra cucina e come nasce il menù?

Marko: “Il nostro menù è in costante evoluzione e guarda alla stagionalità degli ingredienti. In realtà, ci piace sperimentare ed è il nostro chef a proporci i possibili abbinamenti da inserire in menù. Nel mese di Ottobre abbiamo proposto degli uramaki alla zucca, totalmente vegetariani. La nostra cucina è talmente elastica da permetterci di rispondere alle richieste anche di ospiti veg: si esplora la cucina e da lì si crea.”

Tra tanti sushi, perché dovrei scegliere proprio voi?

Francesco: “Per l’esperienza. Oltre alla materia prima, oltre all’idea curiosa del sushi all’italiana, da parte nostra c’è la voglia di regalare all’ospite un’emozione che passa per il palato ma mira ad essere indimenticabile”

Marko: “Perché qualsiasi altro sushi può avere la qualità ma nessuno fino ad ora aveva proposto un concetto tanto azzardato, sì, ma anche in grado di conquistare il palato di chi non ama il sushi o pensava che questo tipo di cucina si limitasse solo ai nigiri al salmone con il formaggio spalmabile. Unire al pesce crudo sfilettato a mano un pesto alla genovese o dello zafferano è curioso e stuzzicante al tempo stesso”

Quale è il vostro pubblico di riferimento?

Marko: “Cerchiamo di abbracciare tutti i tipi di clientela. Dai giovani che si avvicinano al mondo del sushi per la prima volta alle signore alla ricerca di un posto tranquillo per una serata tra amiche ai lavoratori che desiderano una pausa pranzo tranquilla e fuori dai soliti giri. In realtà, quella del pranzo è una novità, idea suggerita dal fatto che siamo proprio in centro a Mestre ed è facile raggiungerci sia a piedi che con i mezzi pubblici.”

Alessandro: “La cosa che ci piace è che il cliente non si sente mai in soggezione. Non siamo il sushi raffinato in cui ci si sente quasi obbligati ad entrare in giacca e cravatta, con i camerieri che ti osservano tutto il tempo. Lo staff è fatto di giovanissimi, forse il più “grande” è lo chef (Alessandro del Prete, ndr) che ha comunque 35 anni… Il lusso è percepito ma è accessibile a tutti: si può tranquillamente cenare un con budget di 35 euro a persona.”

L’evento che vi ha fatti conoscere nel panorama locale è sicuramente Aperitaria. Come è nata questa idea?

Marko: “La prima serata firmata Aperitaria si è tenuta nel Settembre 2021 con l’idea di creare un evento in un giorno in cui effettivamente la città è un po’ pigra. Potremmo dire che è un evento pensato da giovani per i giovani ma non sarebbe del tutto esatto: ormai vengono a trovarci amici di tutte le età perché è un evento che si pone come alternativa per chi cerca una serata diversa ma non vuole spostarsi fino a Padova o Treviso.”

E per il futuro?

Marko: “Vorremmo che Itaria diventasse un brand da esportare anche in altre città: la voglia di fare tanto e fare bene c’è, passo dopo passo di vedrà”

ITARIA extraordinary sushi
Indirizzo: Via Paolo Sarpi, 18-22 - Mestre (VE)
Telefono: 3883929252
 

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scritto da:

Elisa Bologna

Da piccola dicevo di voler diventare giornalista, così tutti avrebbero dovuto ascoltarmi. Crescendo, mi sono resa conto che l’amore per la buona tavola e per il vino avrebbe avuto la meglio su tutto: per 2Night scrivo per bisogno e mangio per passione.

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