Cucina etnica a Firenze: 5 ristoranti da provare

Pubblicato il 28 ottobre 2016

Cucina etnica a Firenze: 5 ristoranti da provare

I ristoranti etnici sono una moda. Ora c'è quella dei wok, dove mangi cibo italo-cine-giapponese a prezzo fisso, ma pochi ristoranti etnici durano nel tempo e in qualità, diventando punti di riferimento dei fiorentini. Personalmente non mi ritengo un'italiana campanilista per la cucina. Trovo che le tradizioni culinarie di ogni paese siano interessanti e abbiano qualcosa da raccontare, per cui sperimentare mi piace da matti. E' un po' come viaggiare e scoprire storia, tradizioni e suggestioni di un Paese che non conosco. Ecco quali sono i ristoranti etnici e fusion di Firenze che preferisco:

Il ristorante greco

Piccolo angolo di Grecia in Borgo La Croce: al ristorante Kalimera tutto il meglio della cucina greca con i suoi sapori decisi e mediterranei. Ecco la salsa tzatzichi ad accompagnar le polpettine di zucchine e menta o gli involtini di melanzane con feta e salsa di pomodoro. Non puoi certo perderti il Moussaka, una sorta di parmigiana in versione greca, e il polpo alla griglia. A chiudere la cena il mielosissimo Baklava. 

Il ristorante messicano

Se sogni il Messico, Tijuana a Firenze è ormai un'istituzione tra i ristoranti etnici. Aperto dapprima in via Ghibellina, poi anche a Porta Al Prato, è il primo ed unico ristorante messicano a Firenze. Io che non sono un'amante delle fajitas, enchiladas e burritos, ordino sempre le Albondigas, polpette di carne in salsa piccante, e le Papas Enojadas, patate piccanti, tagliate a quadratini piccoli piccoli, ma non mi faccio mancare certo il cremosissimo Margarita che qui è davvero speciale. Se sei coraggioso, puoi provare l'assaggio di peperoncini piccanti o di salse piccanti e il Mezcal con Gusano, con il verme.

 

Il ristorante americano

Quando si pensa ad un ristorante etnico, chissà perché si ricollega necessariamente a cucine esotiche, ma non alla cultura americana. Se vuoi provare un classico diner americano, The Diner (lo dice il nome stesso!) è quello che fa per te: qui vengono servite per tutto il giorno pietanze tipiche dei brunch come pancakes, muffins, bagels, uova alla Benedict, ma anche hamburgers, jacket potatoes, hashbrowns, da accompagnare a milkshakes o caffè americano.

Il ristorante indiano

Tra i ristoranti etnici, la cucina indiana mi piace molto. Adoro la focaccia tipica indiana e mixare il riso bianco al classico Tandoori di pollo marinato allo yogurt, ma non disdegno neppure il montone. Trovi tutto questo da Haveli, aperto dal 2000 e scelto da molti indiani, oltre che da fiorentini doc, per l'autenticità del cibo, la cortesia del personale e la passione contagiosa del proprietario Giotti Singh. In estate puoi mangiare anche nel giardino interno dove si repira proprio una bella atmosfera.

Il ristorante 100% fusion

Definire ristorante etnico l'amatissimo The Fusion Bar&Restaurant di Gallery Hotel Art è davvero riduttivo, ma trovo che sia l'unico ristorante di Firenze capace di proporre in modo eccellente una cucina internazionale e, soprattuto, davvero fusion. Una sezione del menu, infatti, è dedicata alla cucina Nikkei, connubio tra giapponese e peruviana, una vera novità in città e, in generale, in Italia. Apprezzo l'utilizzo di ingredienti poveri della cucina peruviana applicando le tecniche della cucina giapponese, per la creazione di piatti eccellenti. Non mancano piatti come il Cochinillo con fondente di patate dolci e salsa barbeque o il Ceviche con Leche de tigre e salsa di peperoni Aji amarillo, ma anche Maki Sushi originali, e, per l'aperitivo, Tapas particolari da abbinare ai cocktails del barman Kareem Bennet, tra i migliori della città, che traggono ispirazione e ingredienti dalla cucina stessa.

Foto Flickr/Ania Mendrek
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scritto da:

Maddalena De Donato

Lucana di nascita e fiorentina di adozione, ho scoperto in Toscana i veri piaceri della vita: mangiare bene, bere ancora meglio, viaggiare, condividere, ma soprattutto scrivere. L'unica arma che tollero è il cavatappi e scoprire nuovi locali è una dipendenza da cui non riesco ad uscire. Non a caso il mio blog si chiama Mad Tasting.

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