(Questo evento è passato)
Un locale davvero sopra le righe il Mydo's con una grande attenzione alle materie prime di qualità e una porposta gastronomica interessante, sia per la pizza che per il ristorante: dal Culatello di Zibello all'aragosta, dal tartufo al caviale. Il tutto in un ambiente di design, in cui si vede la mano dell'architetto, con mosaici colorati e contemporanei e decorazioni create su misura.
La pizza: 100 pizze cotte nel forno a legna e preparate con farina macinata a pietra e servite anche nella versione di Kamut o di soia. La pizza della casa è da manuale del gourmet: crema di aragosta e caviale, senza pomodoro. Il quid in più lo dà lo chef in cucina, a cui potete chiedere di sperimentare quella pizza che avete in mente da mesi e che non avete trovato da nessun'altra parte.
Un menu creativo: Il lato ristorante propone molti piatti creativi come l'antipasto di Culatello e carciofi alla romana, gli involtini con speck gorgonzola e pere, o il risotto con gamberoni pesto e chiodi di garofano. Tra i secondi, uno dei paitti della casa, da provare perché difficilmente lo troverai da qualche altra parte è il pollo alla messicana: cotto in bianco con spezie piccanti e peperoni.
Un menu gourmet: Per chi ama il pesce non dovrebbe farsi scappare l'antipasto a base di aragosta su misticanza servita con crostini al salmone, o i tagliolini neri con calamari, pomodoro e mascarpone. In menu anche la tagliata di tonno e il gran fritto di paranza con verdure di stagione. In generale i piatti veneti vengono rivisitati, alleggeriti e resi innovativi anche nel servizio e nell'impiattamento,
I dolci fatti in casa: Da non trascurare per nulla al mondo i dolci, dalla sfogliata con crema e cioccolato alla torta bresciana, la vera specialità della casa che tutti ordinano a fine pasto.
La cantina: Per una cena così non si prescinde nemmeno da una buona bottiglia di vino e la carta dei vini ne propone circa 50, tutti italiani, e selezionati in base al buon rapporto qualità prezzo. A brevissimo anche la carta delle birre con una quarantina di etichette artigianali.
Che il nostro olio fosse uno dei migliori al mondo, se non il migliore, è cosa nota.
Che estate sarebbe senza festival?!
