Una cena Al Porti.Co: il ristorante di Este dove il tempo si ferma

Pubblicato il 25 maggio 2022

Una cena Al Porti.Co: il ristorante di Este dove il tempo si ferma

Este, a quaranta minuti da Padova, con un bellissimo castello edificato per la prima volta dalla dinastia degli Este intorno al 1056, offre ancora quell’atmosfera tipica della cittadina di provincia veneta. Una delle città murate patavine, ai piedi del versante meridionale dei Colli Euganei, è ricca di cultura e storia e di cose da visitare!


Ed è anche la location di una piccola gemma gastronomica che abbiamo avuto il piacere di scoprire qualche settimana fa: Al Porti.Co Restaurant & Wine.


Partiamo dal nome, che già di per sé è molto particolare: il logo vuole rappresentare i caratteristici portici di Este, dove per l’appunto si trova il ristorante, ma anche i porti di mare, essendo il locale specializzato in piatti di pesce; con la parola Co, poi, si fa riferimento alle varie collaborazioni che i proprietari hanno portano avanti, sin dall’apertura, con varie aziende vinicole e agricole nazionali, per promuovere i prodotti italiani di alta qualità.


Raffinatezza e ricerca del dettaglio: è questo che si percepisce non appena si entra Al Porti.co. Il ristorante mescola l'eleganza con un'atmosfera comoda e casual. Un invitante bar accoglie i clienti con una scelta di vini accuratamente selezionata e con una gamma di distillati di alta qualità.


L'ambiente luminoso e impreziosito con materiali e colori moderni, rispecchia l'anima di Diego Volpin e Cristina Tornese, rispettivamente chef e manager di sala, che con materie prime ricercate e particolari, rivisitano i piatti della cucina tradizionale veneta, proponendoli in una chiave contemporanea, con colori e sapori nuovi. Una cantina selezionata che punta sulla qualità di vini di piccole cantine, va a completare il quadro di questa perla del gusto, situata nel cuore di Este; un luogo dove il tempo si ferma e ci si può godere il bello di stare in compagnia ad assaporare del buon cibo.


Pur essendo molto giovani, Diego e Cristina arrivano da anni di esperienza lavorativa fatta assieme e hanno aperto il loro piccolo bistrot circa un anno e mezzo fa, nel bel mezzo della pandemia. Una grande scommessa che però sta pagando alla grande!


Quest’affascinante bistrot approfondisce i sapori veneti e mediterranei con un'enfasi sul pesce fresco e sul pane fatto in casa, trasportando la cucina veneta in nuovi ed entusiasmanti esperimenti. Al Porti.co incorpora ingredienti di comfort food in una sorprendente combinazione di gusti, consistenze e colori.


Abbiamo avuto il piacere di pranzare qui in una giornata molto tranquilla e siamo subito state accolte da Cristina e Diego come se fossimo parte della famiglia. La cura del cliente è l’elemento che contraddistingue questo ristorante: qui non si lavora con giro di tavoli, ma sul far vivere al cliente un’esperienza gustativa unica, magari anche seguita da un dopo cena ancor più rilassante. Essenziale l’educare il cliente al mangiare e bere bene, ecco perché molto spesso vengono organizzate delle degustazioni sia enologiche che gastronomiche, con serate a tema.


Dopo averci offerto un bel bicchiere di Serprino, la riposta dei Colli Euganei al Prosecco, ci siamo accomodate e ci siamo affidate alle mani sapienti di Diego, che ha compiuto i primi passi in una cucina professionale all’età di quindici anni. A venti anni aveva già ottenuto il primo lavoro come capo cuoco.
 
La cucina di Al Porti.Co è generalmente a base di pesce mediterraneo, quindi non solo della laguna veneta, e tutto è fatto in casa, dal pane ai dolci, mescolando il classico con tecniche moderne e lavorando molto sui prodotti.
 
Essendo un locale con pochi tavoli (bisogna assolutamente prenotare), il menu cambia ogni giorno a seconda di cosa trova disponibile Diego e cosa lo ispira in quel momento. Il che rende l’esperienza culinaria incredibilmente unica.


Diego ci ha proposto di partire con degli antipasti ed ecco che Cristina ci ha portato un piatto generoso con Polenta Taragna fritta alla curcuma col baccalà mantecato e erba cipollina. La polenta Taragna è una variante della polenta in cui oltre alla farina di mais è usata anche la farina di grano saraceno. Un piatto tipicamente Veneto, ma rivisitato con lo stile dello chef in modo eccellente. Il baccalà era molto delicato e la polenta molto gustosa e per nulla pesante, anche se fritta.


Come secondo antipasto Diego ci ha preparato un gratinato di pesce, composto da una Cozza d’Olbia con scorzetta di lime, una Capasanta irlandese, uno Scampo danese e un filetto d’Ombrina. Per fortuna che gli avevamo chiesto di fare delle porzioni piccole! L’aggiunta della scorza del lime, invece di quella di limone, ha dato al piatto un tocco esotico ad un piatto tipicamente italiano.


Come terzo antipasto sono arrivati dei Gamberi, spettacolari da vedere e incredibilmente deliziosi, su una crema di patate viola di Stroppare, paese delle patate americane, condite all’arancio con broccoli romani, mandorle pugliesi tostate e cipolle di Tropea caramellate. Un piatto delicato e ricco di sapori.


Come vino, Cristina ci ha proposto un bianco Cerealto, prodotto 700 mt sopra il livello del mare, in Val d’Agno: un vino con una spalla acida incredibile e con un bel bouquet. Abbinamento perfetto al menu che ci è stato proposto.


Cristina si occupa della carta dei vini e lo fa con molta passione e competenza. Nella carta ci sono anche dei grandi champagne e vini italiani di gran qualità.
 
Diego ci ha poi proposto uno Guazzetto di Cozze con due tipi di pepe ed erbette, come richiama la vera impepata. Gustosissimo e assolutamente da ripulire con la scarpetta con il pane fresco preparato ogni giorno!


Non contento di averci fatto salivare con le cozze, lo chef ci ha fatto provare un bel piatto di Pasta di Gragnano, sì sì, proprio quella trafilata al bronzo con asciugatura lenta a bassa temperatura, servita con gamberi, zucca delica, pecorino dolce e tantissime scaglie di tartufo bianchetto. Un piatto di pesce insolito ma leggero e sofisticato, decisamente gustoso, in grado di “unire” ingredienti molto distanti tra loro.


Come secondo non poteva mancare quella che Diego chiama una fritturina, ma che era generosamente presentata in stile cartoccio veneziano. Un tripudio di calamari, acquadelle, gamberi rosa, zanchette e cepole. Il mare nel piatto! Ovviamente la frittura cambia ogni giorno e non si sa mai cosa si troverà nel piatto.


Per completare questo pranzo luculliano, Diego ci ha proposto due dolci fatti in casa: un Tortino al cioccolato e castagne di Garrone piemontese e una panna cotta al lampone, con menta e pepe di Assam.


Due dolci assolutamente unici, sapientemente preparati e con una bella presentazione.


Pranzare o cenare da Al Porti.Co vuol dire metter via l’orologio e il cellulare e, per una volta, dimenticarsi del passare tempo e immergersi in un’incredibile esperienza dei sensi, con piatti indimenticabili serviti in un’atmosfera calda e amichevole.
 
L'obiettivo generale di una pasto slow food è abbastanza semplice: goditi quello che mangi. Trovati in compagnia e assapora i piaceri della tavola mentre ti prendi il tempo per imparare da dove viene il tuo cibo in modo da poterlo vivere in un modo nuovo. E questa è, a grandi linee, la filosofia di Diego e Cristina.
 
Se cercate un pasto veloce, Al Porti.Co non fa per voi! Qui non si viene a mangiare, si viene per assaporare un’esperienza gustativa d’eccellenza e fermare il tempo per qualche ora, allontanandosi dai ritmi frenetici della vita moderna.


Al Porti.Co Restaurant & Wine
Via San Rocco, 14 - Este 
tel: 3470061281.

  • CENA BLOGGER
  • RECENSIONE

scritto da:

Monica Cesarato

Food blogger e consulente culinaria, che organizza anche lezioni di cucina veneziana. I suoi articoli sono stati pubblicati su La Gazzetta Italiana, Partaste, The Local e molti altri Food & Travel blogs internazionali. Ha partecipato con Alex Polizzi nella serie TV Secret Italy.

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