Luoghi misteriosi nel Veneto, eccone alcuni

Pubblicato il 11 settembre 2015

Luoghi misteriosi nel Veneto, eccone alcuni

Almeno una volta nella vita ci siamo seduti sul divano, acceso la tv e iniziato a guardare Mistero. Sicuramente di primo acchito ci siamo accorti tutti che le cose dette sono estremamente ovvie, che il succo del discorso non viene mai raggiunto, che si portano avanti i diversi episodi con una serie di frasi attaccate l’una all’altra che però, in fin dei conti, vogliono dire tutto e niente.. però, non riusciamo a cambiare canale, perché il mistero, l’esoterismo un pochettino ci fa tenere il culo attaccato all’imbottitura del divano.
Non serve di certo andare tanto distante da casa nostra per scovare qualche luogo avvolto da qualche alone di mistero in Veneto, solo che o ci si capita per caso o ci si perde via in ricerche su Google oppure si aspetta l'articolo su 2night sui luoghi misteriosi del Veneto.

IL PONTE DEL DIAVOLO


Più o meno lo conoscono tutti, è quello che si trova sull’isola di Torcello, caratteristico per il fatto che ricorda i ponti tipici veneziani, senza parapetto. L’origine del nome è ancora indubbia, forse deriva dal soprannome di una famiglia, Diavoli, ma altri credono sia legato ad una leggenda, che coinvolge una ragazza veneziana innamorata di un ufficiale austriaco. La famiglia di lei non approvava questo amore e il ragazzo fu ritrovato assassinato, la ragazza disperata si rivolse ad una maga che fece un patto con diavolo, il quale promise di ridare la vita all’ufficiale in cambio di 7 anime di bambini.

SANGUINETTO


In provincia di Verona, esiste un paese che si chiama Sanguinetto, si dice che il nome derivi dal fatto che la città fu costruita sopra territori intrisi di sangue per le diverse battaglie combattute lì. Questa è la versione più macabra che spiega l’etimologia del nome, ma è molto probabile che derivi dal nome di una pianta che cresce in questa zona, il Sanguinello, un arbusto dalla bacche rosse. A noi però piace più la prima versione!

SANTUARIO SANT’AUGUSTA di SERRAVALLE


In provincia di Treviso, ecco un caso curioso, il Santuario di Sant’Augusta di Serravalle. La storia narra che da un perfido e dispotico barbaro dal nome Matrucco si stabilì nell’attuale Serravalle, sua moglie diede alla luce una bambina e morì durante il parto, la bimba ricevette comunque il battesimo, nonostante il padre fosse pagano, e cresciuta cominciò a mettere in pratica gli insegnamenti evangelici. Il padre la scoprì e si infuriò, punendola, rinchiudendola, condannandola al rogo dal quale lei ne uscì illesa, finchè non la decapitò. Si dice che infilando la testa nel cancello che segna il luogo dove un’urna di pietra celava le ossa della santa, passi il mal di testa. 

LA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO


Ci troviamo a Pozzoveggiani, in provincia di Padova, dove si trova la Chiesa di San Michele Arcangelo, la sua particolarità, al momento in cui fu edificata, è che l’abside era eccezionalmente rivolto verso ovest, invece che a est come era costume. La facciata fu ribaltata proprio per questo motivo, e successivamente fu ampliata in tre navate e tre absidi semicircolari. Altra cosa curiosa al suo interno, sono gli affreschi raffiguranti dei cavalieri, pensaci un attimo… cavalieri in una chiesa assieme a figure zoomorfe e antropomorfe?

Foto copertina Santuario di Santa Augusta, foto di Paolo Steffan 

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