Fuori casa: come cambia la "cena al ristorante" nelle principali città
Pubblicato il 20 giugno 2025
Un’indagine condotta da CSA Research per Host Milano ha analizzato le abitudini di consumo fuori casa in sette mercati chiave – Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Paesi del Golfo – offrendo una panoramica sulle scelte alimentari, i momenti preferiti e i criteri di selezione dei locali. Il quadro che emerge è articolato e riflette l’evoluzione dei comportamenti legati alla ristorazione, influenzati da fattori culturali, sociali ed economici.
In Italia, il pasto fuori casa è un’occasione connessa soprattutto alla socialità. Oltre il 63% degli intervistati ha dichiarato di aver mangiato fuori almeno una volta nella settimana precedente, con una netta preferenza per la cena. La scelta è guidata da motivazioni legate allo svago, al tempo condiviso con amici e familiari e, in misura minore, al desiderio di “mangiare bene”.
Tra i criteri che influenzano la selezione del locale emergono il menù, la qualità percepita degli ingredienti e il rapporto qualità-prezzo. Si segnala inoltre un’attenzione crescente verso aspetti come l’origine delle materie prime, la trasparenza dell’offerta e la disponibilità di piatti considerati salutari.
In Spagna, Francia e Germania, il pasto fuori casa conserva una dimensione sociale ben codificata. Le preferenze variano: il pranzo è centrale in Francia e Spagna, mentre in Italia e Germania prevale la cena. A prescindere dal momento scelto, l’esperienza viene valutata nel suo complesso, con un interesse per l’atmosfera, il servizio e la qualità delle materie prime.
Le differenze emergono soprattutto nei criteri di scelta. In Francia, il menù e la reputazione del locale sono elementi determinanti. In Spagna, incidono anche la vicinanza e il prezzo. In Germania, l’approccio è più pragmatico, con un’enfasi su funzionalità, trasparenza e origine degli ingredienti.
Nei Paesi anglosassoni, il consumo fuori casa risponde prevalentemente a esigenze pratiche. La frequenza è elevata, in particolare negli Stati Uniti, dove si registrano oltre 13 uscite settimanali in media. Il pasto è spesso individuale, rapido, con una netta prevalenza di fast food e locali a servizio veloce.
Tra i fattori di scelta predominano la rapidità del servizio, il prezzo e la possibilità di accedere a opzioni ritenute equilibrate dal punto di vista nutrizionale. Il momento del pasto appare meno ritualizzato e più legato alla gestione del tempo quotidiano.
In Arabia Saudita e Dubai, mangiare fuori assume un valore sociale e simbolico. Con una media settimanale di oltre otto uscite, la ristorazione viene spesso vissuta come un’occasione collettiva, anche all’interno di format come i fast food, particolarmente diffusi.
Le scelte sono influenzate da elementi legati all’immagine del locale: reputazione, qualità del servizio, atmosfera e riconoscibilità. Una parte rilevante del pubblico ricerca locali che offrano un’identità precisa, spazi curati, contenuti visivamente attraenti e una presenza attiva sui social media.
Nonostante le differenze tra i mercati, si osserva una convergenza su alcuni aspetti: l’attenzione alla qualità degli ingredienti, l’importanza del menù e la ricerca di un’esperienza che vada oltre la semplice nutrizione. In parallelo, permangono differenze significative legate a cultura, età, genere e contesto urbano, che definiscono approcci specifici alla ristorazione fuori casa.
Foto di Spencer Davis su Unsplash
scritto da:
Una mamma tacco 12? Anche un paio di ballerine Prada vanno bene, ideali per (rin)correre (il pargolo). Non ho smesso di "fare cose e vedere gente", coltivare la mia passione per arte, design, fotografia e moda, of course. A sdoppiarmi ancora non riesco, ma un Hugo cocktail e un cigarillo Cohiba mi ridanno i superpoteri istantaneamente.
Dalle Dolomiti alla Sicilia, tra slow tourism, artigianato e proposte natalizie golose.
LEGGI.