Almond '22: il Birrificio-Brasserie dove tutto è passione, qualità e creatività!

Pubblicato il 8 luglio 2015

Almond '22: il Birrificio-Brasserie dove tutto è passione, qualità e creatività!

Le birre con la “Chiocciola Slow Food” che hanno conquistato America e Irlanda. E tre sono tra “le 1001 da provare prima di morire”:

-    Nessun additivo né pastorizzazione. L’attenzione all’impatto ambientale delle materie prime, alla filiera, ad uno stile unico realizzato con una vasta gamma di prodotti naturali ha fatto guadagnare alle 20 birre Almond ’22 l’ambita Chiocciola Slow Food
-    Da otto anni il birrificio abruzzese esporta negli Stati Uniti e da poco ha conquistato anche il mercato irlandese
-    La sua Torbata (una Ale realizzata con il malto dell’omonimo Whisky) è finita tra le 500 birre artigianali più buone al mondo secondo Ben McFarland, il top del giornalismo inglese di settore
-    La Farrotta e la Irie sono invece finite nella guida straniera de le “1001 birre da provare prima di morire”

Filiera “cortissima”, olio di primissima qualità, salse e spezie fatte in casa e marinature nella birra: è così che funziona in cucina:

-    Solo formaggi locali (pecorino e caciocavallo), carne nostrana da allevamenti a terra, nessun congelato olive locali e olio di Francesco Valentini, loretese anche lui, e produttore di uno dei vini più importanti al mondo. Olio usato anche per cucinare!
-    Le salse, anche la barbecue, e le spezie, vengono preparate direttamente da Jurij o il giovanissimo chef Sandro
-    Le 80 spezie a disposizione sono preparate dall’eclettico Jurij che tra le sue eccellenze vanta anche quella di chef
-    Quasi tutto il menù è a base di birra e in inverno spiccano sulla carta la pecora alla callara, piatto tipico abruzzese, cotta però nell’ottima birra Almond e il gulash sempre marinato nel prodotto per eccellenza del luppolo

Menù estivi ed invernali tra prodotti d’eccellenza e fantasie dello chef:

-    I panini e i taglieri sono il must dell’estate. Lo chef Sandro consiglia “Lo Sdiuno” focaccia rigorosamente fatta in casa con ripieno a fantasia…e con fantasia si intende tutto il meglio del menù!
-    Sul tagliere il prosciutto è solo capocollo di Martinafranca, presidio Slow Food come il nostrano Tondino del Tavo che in inverno finisce dritto nel Chili Messicano
-    Il pecorino e il caciocavallo abruzzese in inverno diventano, anche nel panino, una fantastica fonduta
-    Da non perdere: il t-bone steak di Marchigiana o Pezzata Rossa e gli spiedoni di pollo alla birra grigliati su carbone. Per gli stomaci forti non manca il panino doc: “Men vs Food”

Un locale a misura di vegetariano e, su richiesta, anche di vegano:

-    La chicca dello chef: verdure in agrodolce preparate a mano con prodotti freschissimi bolliti in aceto di mele, zucchero e primo sale
-    Anche l’Hamburger è vegetariano e per tutto l’anno il formaggio è veg con il pecorino a caglio vegetale con cardo bianco

Spettacolare la location tra natura, storia e modernità in un perfetto mix italo-svedese:

-    Mille 800 mq immersi nel verde con due pati e 45 posti disponibili all’esterno
-    Il dettaglio inconfondibile di una “spina” anni ’60 che va diretta dal produttore al consumatore. Dalla finestra del piano superiore è infatti possibile guardare l’intera produzione
-    Open space dallo stile nordico tra legno d’abete e di larice. Tutto l’arredo è stato disegnato da Jurij che con le sue mani ha realizzato il massiccio e spettacolare bancone di Rocho, albero della famiglia dei Baobab
-    Ad accogliervi un ulivo “vecchio” undici secoli. Un dettaglio inconfondibile di un Abruzzo rurale che la sua forza l’ha trovata sempre nella natura dei prodotti che Almond porta in tavola
-    Non mancano concerti e serate evento per enfatizzare una filiera corta 


Era il 2003 quando Jurij Ferri iniziò, primo in Abruzzo e tra i primi tre nel Sud Italia, la sua speciale avventura nel mondo della birra. Dodici anni dopo i suoi prodotti, la cui naturalità è stata incorniciata dalla Chiocciola Slow Food, hanno conquistato il mercato americano e, ora anche quello irlandese, con tre delle sue birre riconosciute tra le migliori del mondo. I menù estivi ed invernali della Brasserie di Loreto Aprutino sono tutti rigorosamente a base di birra con affumicature preparate in casa, così come salse e spezie, mentre tutti gli altri prodotti, dalla carne al pane, passando per olio e verdure, arrivano da una filiera corta che coinvolge le imprese artigiane locali. Spiccano prodotti Slow come Tondino del Tavo e capocollo di Martinafranca e non manca il formaggio a misura di vegano: un pecorino con caglio di cardo bianco. Anche i vegetariani qui sono a casa. L’ambiente dai toni scandinavi immersi nel verde d’Abruzzo con un ulivo a dir poco centenario ricorda uno dei prodotti doc della nostra terra: l’olio che qui, anche per cucinare, è rigorosamente Valentini. A fare il resto sono la creatività in cucina, l’accoglienza, e le 22 birre (di cui sei a rotazione alla spina) che hanno fatto di Almond ’22 un eccellenza a livello mondiale. Perché, come dice Jurij, “un birrificio è una scelta di vita non un lavoro”.

  • CENA
IN QUESTO ARTICOLO
  • Almond'22

    Contrada Remartello 47/H, Loreto Aprutino (PE)

POTREBBE INTERESSARTI:

Premiate le migliori pasticcerie d'Italia 2025: dolci belli, buoni, sani e sostenibili

Tra bignè, macaron, torte e semifreddi l'ingordigia è in agguato. Soprattutto in questo periodo dell'anno.

LEGGI.
×