Ristoranti dei musei che devi provare, sono la scelta gourmet (très chic) a cui forse non avevi pensato

Pubblicato il 6 novembre 2023 alle 12:20

Ristoranti dei musei che devi provare, sono la scelta gourmet (très chic) a cui forse non avevi pensato

La fame d’arte, certo, si accompagna alla fame vera e propria.

Cosa c'è di più bello e rilassante di una domenica da trascorrere al museo o a vedere una mostra? A mio parere uno dei programmi sempre più accattivanti; in famiglia, con i bambini, in coppia, o anche soli, è sempre e comunque occasione per vivere la città. Ma poiché non manco di senso pratico, è bene pensare anche allo stomaco, la fame, a fine audio guida, riecheggia inesorabile; ecco come non farsi trovare impreparati. Molti musei hanno colto la sfida, proporre una cucina buona – anche stellata, altroché - e a misura di tutti in contesti che fino a qualche anno fa erano il deserto culinario o, peggio, proponevano pizzette riscaldate. Ecco 10 ristoranti dentro i musei, da nord a sud del Paese, da provare e per tutte le tasche.

MILANO

Enrico Bartolini al MUDEC - Via Tortona, 56
Al Museo delle Culture ecco Enrico Bartolini, con ristorante e bistrot; chef con Tre Stelle Michelin. I piatti in carta sono un viaggio nella cultura gastronomica più raffinata, dal menù degustazione “Be Contemporary” al menù “Be Classic”, con i grandi classici firmati Enrico Bartolini, senza dimenticare le novità stagionali e le creazioni più originali, crocevia di sapori, mondi e tradizioni.​

Giacomo Arengario - Via Guglielmo Marconi, 1
In piazza del Duomo, tra i dipinti e le sculture del museo del Novecento, si degustano piatti della tradizione milanese e italiana, soprattutto a base di pesce, con vista sulla Madonnina. Il ristorante Giacomo Arengario, progettato in stile bistrot, è un omaggio al periodo decò con tavoli bassi, poltroncine e divani, pannellature di legno dorato e specchi invecchiati e una galleria aperta sulla cucina con pannelli in lacca rossa degli anni Trenta. C’è anche una veranda in ferro e vetro che regala una vista spettacolare sulla piazza.

TORINO

Spazio 7 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo - Via Modane, 20
Spazio7 è un ristorante pensato per appagare i sensi dei suoi ospiti attraverso la contaminazione tra arte e cucina. I piatti dello chef Alessandro Mecca e la location stessa coinvolgono tutti e 5 i sensi in un’esperienza indimenticabile. Menù emozionali in continua evoluzione come le opere che impreziosiscono gli ambienti eleganti e contemporanei. Omaggi alla tradizione che guardano al futuro impossibili da raccontare a parole: il ristorante di Spazio7 va visto e vissuto.

ROVERETO (TN)

Senso e Bistrot Alfio Ghezzi - Corso Bettini, 43
Alfio Ghezzi, cuoco trentino con trascorsi illustri, ha incrociato la strada del MART di Rovereto nel 2019, modulando una duplice offerta, tra alta cucina (il ristorante serale Senso, 1 Stella Michelin) e bistrot. E ha spiegato in modo efficace a artribune cosa riescano a darsi, vicendevolmente, questi due “mondi”: “Siamo in provincia, i flussi non sono mai costanti come avviene nelle grandi città, ma qui il museo diventa volano, centro di attrazione: una mostra che funziona giova a noi e a tutta la vallata. Per contro ci sono gourmet che scelgono di fermarsi qui per il ristorante, e con l’occasione decidono di visitare il museo. Diventa un’attività sinergica. Siamo più spesso noi a beneficiarne, soprattutto nella parte del bistrot: essere collocati in un contesto che attira un certo tipo di clientela è molto positivo per la sostenibilità dell’impresa”.

VENEZIA

Museum Cafe at Peggy Guggenheim Collection - Dorsoduro, 701-704
All'interno di uno dei più bei musei di Venezia, e d'Italia, è uno spazio luminoso, dotato di un’ampia veranda e giardino, in cui i visitatori possono rilassarsi tra le sculture della Collezione Peggy Guggenheim, sorseggiando un caffè o pranzando. E non manca il tocco di design con i contributi di Arclinea, che ha progettato la zona bar, Arper, che ha firmato gli arredi e Reggiani per l'illuminazione. L'accesso è solo previo acquisto del biglietto d'ingresso al museo.

LUCCA

L'Imbuto a Palazzo Pfanner - Piazza del Collegio, 7
A pochi passi dalla celebre Piazza dell’Anfiteatro, L’imbuto si trova presso la limonaia dello storico palazzo Pfanner: una matriosca di austera storia toscana, pirotecnica arte contemporanea e sorprendente cucina creativa. La carta esiste solo in quanto esiste un foglio che riporta la proposta della cucina: 9 portate e dessert 150€, 7 portate e dessert 130€, 5 portate e dessert 110€. 

ROMA

Caffè Doria alla Galleria Doria Pamphilj - Via della Gatta, 1
Una delle più belle gallerie d’arte della città, che va a braccetto con un elegante caffè con pasticceria. Da via del Corso si entra nel museo, alle spalle c’è l’accesso al Caffè Doria, che si trova in quelle che erano le antiche scuderie nobili. A testimoniarlo, la presenza di una monumentale fontana del Seicento, valorizzata dall'architettura del locale. L’offerta si declina a seconda del momento della giornata con una ricca selezione fra caffetteria e pasticceria e un’anima più lounge con la zona bistrot e cocktail bar. 

Molto alla Galleria Borghese - Piazzale del Museo Borghese
Il servizio del bar-bistrot del museo è stato affidato al format gastronomico che nella capitale è un apprezzato punto di riferimento per il quartiere Parioli e in cui ha sede il suo ristorante principale. Molto apre dalle 9 alle 19 e la sera nei periodi in cui il museo rimarrà aperto più a lungo. La proposta è orientata a una clientela internazionale e si compone sia di snack veloci, come i maritozzi farciti e i club sandwich, che di piatti più complessi, che variano in base alle stagioni. Inoltre, approfittando della bella stagione, è stato pensato un servizio da asporto per consentire ai visitatori di proseguire la giornata con un picnic nel parco di Villa Borghese. 

Caffè Delle Arti alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna - Via Antonio Gramsci, 73
Una delle più belle collezioni d'arte in Italia, fresca di nuovo allestimento, ha anche un buon ristorante da provare. Pranzi veloci con menu speciali e ricercati, oltre ad un servizio di cocktail bar per un aperitivo o un drink dopo cena. Il menu del ristorante è ricco di proposte mediterranee ed internazionali, ma non mancano le specialità romane, primi compresi. Nelle belle giornate si può pranzare o cenare nella splendida terrazza che domina Valle Giulia. Brunch la domenica.

NAPOLI

Luminist Cafè Bistrot - Via Toledo, 177/178
La gestione dei servizi di ristorazione delle Gallerie d’Italia di Napoli è stata affidata allo chef Giuseppe Iannotti, che si distingue per i suoi piatti innovativi che raccontano il mondo e l’eccellenza campana. Al piano terra, con ingresso da via Toledo, la caffetteria e il bistrot ‘Luminist’ con 50 coperti, con un format di ristorazione che prevede il pesce declinato in tutte le sue molteplici forme, oltre a ricette classiche della tradizione napoletana. All’ultimo piano, nella suggestiva terrazza panoramica con vista sul Golfo di Napoli e sulla Certosa di San Martino, ci sono il lounge bar e il ristorante fine dining con due percorsi degustazione con i piatti à la carte.


Foto da ufficio stampa MART Rovereto

  • MAGAZINE

scritto da:

Mariagiovanna Bonesso

Una mamma tacco 12? Anche un paio di ballerine Prada vanno bene, ideali per (rin)correre (il pargolo). Non ho smesso di "fare cose e vedere gente", coltivare la mia passione per arte, design, fotografia e moda, of course. A sdoppiarmi ancora non riesco, ma un Hugo cocktail e un cigarillo Cohiba mi ridanno i superpoteri istantaneamente.

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