Abbiamo provato una osteria veneziana vecchio stile: cucina espressa e materie prime di stagione ma in centro a Marghera

Pubblicato il 23 ottobre 2023

Abbiamo provato una osteria veneziana vecchio stile: cucina espressa e materie prime di stagione ma in centro a Marghera

Quello che si fa in osteria, rimane in osteria, dicono. Ed è quello che mi dice Cristiano Finzi che, insieme ad Alessandro Lucato, ha dato vita a Osteria 0.75, nel cuore di Marghera. Se vivi in terraferma, sarai felice di sapere che anche qui esiste una osteria veneziana vecchio stile, con cucina espressa e materie prime di stagione, km0 e soprattutto di prima scelta. Se, invece, vivi in Laguna, una cena da Osteria 0.75 potrebbe essere una buona scusa per prendere il bus e oltrepassare il ponte. 

Appena entrato, ti troverai davanti il locale che non ti aspetti. Un porticina piccina picciò nasconde il realtà due sale e un delizioso dehors con le sue lucine: lo spazio perfetto in cui sedersi, chiudere gli occhi e immaginare di essere ancora in vacanza, anche se siamo in autunno e i ritmi lavorativi sono tornati più frenetici che mai. 


Parliamo del menù? Si, grazie. Qui tutto viene preparato sul momento quindi non aver paura di chiedere dei cambiamenti perché eventuali aggiunte (o piccole modifiche) non faranno inorridire chef Alessandro che, anzi, si rivela estremamente gentile e disponibile a rispondere alle richieste della clientela. Cristiano mi spiega che di menù, in realtà, ne abbiamo diversi. Abbiamo un menù stagionale, che cambia ogni due mesi e mezzo, pensato per valorizzare al meglio le materie prime di stagione; un menù “colorato”, con proposte sfiziose e che cambia ogni mese e infine gli extra menù, solitamente un primo e un secondo, raccontati a voce e preparati seguendo l’ispirazione del momento. Va benissimo tutto ma quando tocca a me davvero non so scegliere.


Per questo motivo, mi lascio consigliare da Cristiano e Alessandro. Optiamo per un antipasto misto di mare tiepido con cozze saltate, canestrelli, sarde in saor, latticini, insalata di piovra e insalatina di seppia. Il polpo è delicatissimo, tiepido e appena marinato per non coprirne il sapore con un condimento troppo aggressivo. Immancabile ovviamente il saor del mio cuore, con la sua cipolla croccante e il sapore ben bilanciato, per nulla acidulo se non nel retrogusto e che quindi risulta piacevole anche per chi, come me, ha il palato delicatino. La consistenza del pesce, dal canto suo, rimane bella compatta e non disfatta dalla marinatura. I latticini, mi dice Cristiano, vengono utilizzati per svezzare i piccoli veneziani. Io, che veneziana non sono, il mio svezzamento lo vivo oggi e scopro che si tratta di uova di seppia, ma questo forse voi lo sapete già. Quello che magari vi farà piacere sapere è che si tratta di una materia prima freschissima che conserva il suo sapore salmastro. A conquistarmi sono però i canestrelli che definirei emozionanti: si sente bene la parte oleosa che però non copre il sapore del mollusco, delicato e corposo al tempo stesso. Chiudono la degustazione (almeno, per me!) le cozze saltate, servite tiepide e che sanno di vacanze al mare, piedini sulla sabbia e vento tra i capelli: bel saporite ma non troppo salate, hanno una consistenza corposa da una tira l’altra. Nel complesso, abbiamo un piatto godurioso, da gustare con calma e magari condividere. 


Ho capito che una cucina come quella di Alessandro è fatta di sapori che vogliono farsi ricordare e le costicine di maiale con salsa agrodolce ti conquistano al primo assaggio. La carne è soffice come burro, la cottura a bassa temperatura ha fatto sì che la carne rimanesse morbidissima ed è per questo che l’osso si pulisce in maniera perfetta, senza bisogno del coltello. Tutte le cose belle nella vita richiedono tempo e dedizione. Alessandro mi spiega nel dettaglio gli step per la cottura: la carne viene messa sottovuoto e cotta a 74° per 24 ore; solo successivamente, le costicine vengono ripassate in forno e poi glassate. 

Non chiamarle “ribs” perché sarebbe riduttivo: qui siamo davanti ad un omaggio alla tradizione veneta verace che viene però svecchiata con la salsa agrodolce che pizzica il palato ma rimane piacevole. La sfida finale qui è la crosticina in punta: mi aspettavo una pelle bruciacchiata, quasi una chips, invece abbiamo un filetto ben cotto, speziato e dolcissimo. Non è un caso che si tratti di uno dei piatti più richiesti dagli ospiti che, a differenza mia che mangio con coltello e forchetta, non hanno paura di sporcarsi le mani. 


L’anima di Osteria 0.75 è goduriosa e semplice, fatta di tanta attenzione per i dettagli insoliti (come la lista dei vini presentata non su menù ma su damigiana!) e di un clima da osteria vecchia scuola, in cui sentirsi a proprio agio non appena varcata la soglia. Succede anche a me, nel tempo di un pranzo, di chiacchierare con gli ospiti del tavolo accanto e di trovarmi invitata ad un aperitivo nel weekend. Sono sicura che vorrai provare questa sensazione anche tu: ci vediamo da Cristiano e Alessandro! 

Osteria 0.75

Indirizzo: Via Domenico Giuriati, 11 - Marghera (VE)
Telefono: 3284808422
 

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scritto da:

Elisa Bologna

Da piccola dicevo di voler diventare giornalista, così tutti avrebbero dovuto ascoltarmi. Crescendo, mi sono resa conto che l’amore per la buona tavola e per il vino avrebbe avuto la meglio su tutto: per 2Night scrivo per bisogno e mangio per passione.

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