Antica Macelleria Fai, dove la cucina è un’arte. Estro creativo e know-how, la cifra della nuova proposta gastronomica

Pubblicato il 18 novembre 2017

Antica Macelleria Fai, dove la cucina è un’arte. Estro creativo e know-how, la cifra della nuova proposta gastronomica

Corso Vittorio Emanuele, centro storico di Nardò, la voglia di un’ottima brace è alle stelle e allora t’infili nella “Antica Macelleria Fai” a scegliere, tra chianina, fassona, angus, black angus, rubia o la rinomata “coppa di testa”, quale delizia portarti a casa. Se non fosse che c’è una novità per questa storica attività di famiglia ed è quella di cucinare direttamente in loco le carni e servirle in tavola nella braceria nuova di zecca annessa al locale, dove gustare non solo la carne squisita cotta alla brace ma anche una varietà di antipasti, secondi in cucina, contorni e dolci da leccarsi i baffi.
 
Bellissima la sala, riportata al suo originario splendore dopo una lunga ristrutturazione, ma rivisitata con uno stile che mixa il legno al ferro, materiali robusti ed eleganti, alla leggerezza diffusa di arredi semplici e delicati, come le cornici-lavagnette alle pareti, piantine profumate per centrotavola e coloratissimi fiori tutt’intorno. Ogni particolare è pensato con estrema cura, con una fine ricerca del dettaglio, come ben si apprezza anche dai tavolini apparecchiati ad arte. Luci soffuse e una selezione musicale d’atmosfera creano la giusta ambientazione per quella che sarà la scoperta, o per meglio dire, la sorpresa, di questa nuova proposta gastronomica.
 
Francesca, figlia d’arte – padre e madre cuochi e ristoratori, ha passione per la cucina, e un’innata vocazione che unisce ad un estro creativo fuori dal comune quel rigore impeccabile nella tecnica, deformazione professionale, che riversa in ogni preparazione. Ecco perché difficilmente vi capiterà di assaggiare altrove solo una delle sue ricette. Inimitabili la millefoglie di entrecôte di scottona ai cardoncelli servita su lastra di ardesia, le crocchettone artigianali ripiene (un tris ai salumi, formaggi e verdure di stagione), la frittatina di pasta al pesto di basilico, mortadella e scamorza affumicata, in tempura, la panna cotta salata al parmigiano con miele e gherigli di noce da abbinare ai vini locali selezionati e alle ottime birre artigianali. Per Francesca, nulla è scontato, mai banale, persino le rape ‘nfucate stracciatella e pomodori confit e funghi pleurotus al forno con pangrattato, prezzemolo olio e sale diventano memorabili una volta assaggiate.
 
Dolci? Anche qui si apre un capitolo a parte, come per i piatti del giorno d’altronde, perché le dolci proposte sono un vero e proprio fiore all’occhiello di questo posto. “Ci sono clienti”, spiega Francesca, “che spesso ritornano anche solo per il “tiramisù scomposto”, la crostata fichi, noci e lamelle di mandorle o la torta crema pasticcera e amarene. Squisiti anche i tartufini con farina di cocco e i cantuccini che Francesca prepara con metodo certosino, uno ad uno, sempre freschissimi, deliziosi e fragranti al punto giusto. La sua è una ricerca e un’attenzione per la qualità alla quale è difficile mettere un punto, non c’è dubbio, d’altra parte non è cosa di tutti i giorni che persino il caffè arrivi fumante in tavola accompagnato dal borbottio della moka, che poesia!
  

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