Giuseppe Baldassarre, uno dei maggiori esperti enologi in Salento ha scoperto l'origine del Negroamaro

Pubblicato il 4 maggio 2023

Giuseppe Baldassarre, uno dei maggiori esperti enologi in Salento ha scoperto l'origine del Negroamaro

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare uno dei principali esperti e autori di Ais Puglia, il dott. Giuseppe Baldassarre (dal 2010 responsabile Nazionale del­l’Osservatorio su vino, alimentazione e salute di Ais) in occasione della presentazione a Lecce del suo libro “Negroamaro. Una viticoltura di eccellenza tra due mari.”, il primo di una collana intitolata a Severino Garofano, uno dei punti di riferimento della storia enologica italiana e protagonista della rinascita vinicola del Salento e del Negromaro; colui che è riuscito a smarcare questo vitigno dall’immagine di vino da taglio. Ma lasciamo la parola a chi ha saputo abbinare per “concordanza” il vino a una perfetta dialettica.

Dott. Baldassarre, come nasce la sua passione per il mondo del vino?

Devo ringraziare la mia famiglia e in primis mio padre, da sempre grande appassionato di olio e vino, nonché il mio primo grande maestro. Grazie a lui ho messo in moto quella potente macchina che è la curiosità, cominciando a viaggiare molto, degustare e leggere libri di settore, finché circa 25 anni fa dopo una cena con il nostro ex presidente Vito Santececere, iniziai finalmente il mio percorso formale all’interno di Ais (impossibile prima a causa degli impegni lavorativi).
Fu allora che presi coscienza di quanto la Puglia fosse poco raccontata dal punto di vista del vino e dell’olio e, amando la scrittura, non persi tempo. Cominciai con il racconto del Primitivo, essendo tipico della mia zona di appartenenza, la Murgia, poi passai al Negroamaro, al Nero di Troia, alla Valle d’Itria e via dicendo, fino ad arrivare a quest’anno con la presentazione di due grandi libri. Prima al Vinitaly il volume, tanto richiesto, sul Susumaniello, ed oggi grazie ad Ais Lecce,  quest’ultima ode al Negroamaro e ad un grande amico.


 
Questo libro, infatti, nasce come il primo volume della collana Severino Garofano, un grande enologo, nonché suo caro amico.
Severino Garofano è stata una persona straordinaria, di grandissimo rinnovamento sul territorio pugliese. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e il piacere immenso di esserne amico. Per me è stato un grande maestro e, grazie ai suoi figli che hanno mantenuto vivo il suo ricordo, possiamo oggi noi tutti usufruire del suo sapere. Il nostro profondo legame, interrotto prematuramente dalla sua scomparsa, ha fatto sì che sentissi dentro di me il bisogno di raccontare e non disperdere questo patrimonio, di rendere omaggio alla nostra amicizia valorizzando la sua figura.
Infatti, quando Stefano e Renata mi dissero di questo progetto, accolsi l’idea in maniera entusiastica e mi misi subito a lavorare.

Cosa ci può raccontare di questo libro?

Questo è il mio secondo libro sul Negroamaro e, in questo caso, verrà raccontato in qualche modo il futuro di questo vitigno straordinario, oltre che le sue più peculiari caratteristiche.
Il Negroamaro ha vissuto nel corso della sua storia periodi altalenanti. Ci fu un grande exploit ai tempi di Severino fino agli anni ‘80/’90, per poi andarsene un po’ in sordina sostituito dal Primitivo. Ma in realtà con il tempo questo vitigno dimostra di avere i numeri e le potenzialità per dare sempre qualcosa in più. Riesce a tirar fuori la sua estrema duttilità, la capacità di essere reinterpretato e soprattutto la sua classe e statura nazionale e internazionale.
Severino Garofano è stato colui che ha capito per primo le potenzialità di questo grande vitigno.
 
Vi svelo una piccola anteprima. Essendo io un “topo da biblioteca”, son riuscito a intercettare lavori scientifici molto importanti, sfuggiti ai più, riguardanti la scoperta del vero “genitore” del Negroamaro. Si tratta del vitigno “maiolica”, una varietà adriatica, figlia della “visparola”, originaria dell’area greco balcanica. Così oggi sappiamo che il nostro Negroamaro ha origine nella fascia adriatica tra Abruzzo e Molise e Puglia, dando i natali poi a della filiazioni importanti.

La sua opinione sul Negroamaro?

Per me il Negroamaro ha molto del grande Sangiovese, tra cui freschezza, tannino e grande capacità evolutiva. Perciò se si ha l’intelligenza di andare nella direzione in cui stanno andando i grandi toscani, il nostro caro vitigno avrà il futuro assicurato.

Dovesse descriverlo in tre parole, quali userebbe?

Senza ombra di dubbio, elegante, longevo e intramontabile.
Aggiungerei una quarta parola: moderno. Non un vitigno del passato ma il vitigno del futuro, pronto ad essere interpretato in molte forme differenti.

Renata Garofano, invece, ci racconta da dove nasce l’idea di pubblicare questa collana.

L’idea di questo libro, e dell’intera collana, nasce dalla volontà di tutta la mia famiglia di rendere indelebile il lavoro svolto da nostro padre in questi quasi 50 anni tra le vigne, conservando la sua memoria.
Il desiderio di noi figli è quello di condividere questa sua eredità culturale con l’auspicio che possa essere un esempio di vita, dedizione al lavoro e amore per il territorio per le nuove generazioni e non solo.
 
Non potevamo che partire dal Negroamaro, il suo vitigno del cuore, quello che l’ha portato a lasciare l’Irpinia per la Puglia, con l’intento di valorizzare questo vitigno così unico e versatile.
Nostro padre veniva dalla terra dell’Aglianico, cresciuto tra i filari del nonno Severino e la scuola enologica di Avellino, ma si innamorò del Negroamaro, sdoganandolo da vino in cisterna e portando una maggiore consapevolezza, nonché fiducia nel territorio.
 
La nostra azienda di famiglia resta così strettamente legata al Negroamaro.
Il vitigno è la nostra vita. Io e mio fratello Stefano, portiamo avanti l’amore di nostro padre per questa terra. D’altronde, siamo cresciuti tra cisterne, vasche e i profumi del vino. Ci è venuto naturale proseguire in questa direzione.
 
 

Anche, il presidente di Ais Puglia, Giacomo D’Ambruoso, ci regala un piccolo intervento.

Ais Puglia sta vivendo un momento di grande fermento, grazie alla presenza di tantissimi eventi sul territorio nazionale e non solo. È sempre un piacere per me venire qui a Lecce per il forte legame con questa delegazione che sta lavorando benissimo sul territorio. Tutte lavorano molto bene, ma Lecce si sta davvero superando.
 
Questo libro sarà uno strumento fondamentale per noi sommelier per conoscere e promuovere al meglio questo grande vitigno. Tra l’altro proprio qui a Lecce il 4 Maggio ci sarà il concorso che vedrà la nomina del “Miglior sommelier del Negroamaro”, dove si sfideranno 20 sommelier professionisti provenienti da tutte le regioni d’Italia, con un’emozionante finale aperta al pubblico e un vero e proprio “Party del Negroamaro”.

A.I.S. Puglia - Tel: 0804949189 www.sommelierpuglia.it

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scritto da:

Samantha Centonze

Appassionata di viaggi, sommelier e affamata di avventura. Coniuga la passione per i viaggi e per la scrittura su destinazioneavventura.it, progetto di comunicazione che promuove itinerari creativi e location imperdibili in giro per il mondo.

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