A Venezia ho mangiato e bevuto così bene che sembrava di stare da Cracco. Ah, giusto, era proprio lui

Pubblicato il 29 aprile 2022

A Venezia ho mangiato e bevuto così bene che sembrava di stare da Cracco. Ah, giusto, era proprio lui

Carlo Cracco presenta la sua linea di distillati al Marciano Pub.

Ore 11.00, arrivo in piazzale Roma, mentalmente pronta per il classico aperitivo veneziano (alle 11.00? Sì.), ombre e cicchetti, quindi, fino a sazietà. E invece… Quello che mi aspettava era leggermente diverso. Fondamenta degli Ormesini, Cannaregio, mi affaccio al canale e dal taxi esce niente di meno che la rockstar dell'alta cucina: Carlo Cracco. Sembra tutto casuale, una bella botta di fortuna, lo so, ma la realtà è che aspettavamo tutti lui; attraverso il ponte, dove, al Marcianino, quella graziosa osteria dove vini naturali e birre artigianali sono protagoniste, abbiamo brindato al tanto atteso arrivo. Ci spostiamo tutti al Marciano Pub, dove si è tenuto il clou dell’evento, la presentazione della linea di distillati di Carlo Cracco.

L'idea di Carlo Cracco

É lo chef assieme a Domenico De Conti, responsabile vendite di Cuzziol Beverage, a presentare i nuovi prodotti, distribuiti in esclusiva nel Triveneto. Cracco è un volto piuttosto noto al pubblico, un grandissimo talento sia dentro la cucina che fuori da essa, e racconta come questo progetto, nato diversi anni fa, arriva a concretizzarsi con la creazione dei suoi nuovi tre distillati. La passione riguardo il beverage nasce frequentando il primo corso da sommelier a Milano; la curiosità che lo caratterizza come persona e come professionista lo spinge ad andare più a fondo nello studio, nella ricerca, appassionandosi anche al mondo del gin, un prodotto fino a poco tempo prima non molto considerato, ma in cui vedeva gran potenziale. Nasce l’idea di crearne uno proprio, un distillato moderno ma semplice, dal gusto diretto. É proprio il gin il primo delle tre creazioni firmate Carlo Cracco, assieme ad un amaro e un limoncello (tutti biologici), che rappresentano molto bene la tradizione italiana.

La degustazione

Non è solo il nome a renderli prodotti eccellenti, ve lo posso assicurare, perché dopo la presentazione è arrivata la mia parte preferita, la degustazione. Prima in purezza, per percepire le botaniche utilizzate nel gin, nel quale spiccava inconfondibile la lavanda, ma anche salvia, a conferire una certa sapidità, poi attraverso la rivisitazione del drink French 75, con succo di limone, sciroppo di zucchero e sidro, creato dai barman del Marciano. Sempre dalla cucina di Marciano, un pub dove, tra l’altro, fanno dei burger pazzeschi, uscivano deliziosi finger food per accompagnare la degustazione in corso. Piccole portate create non solo per abbinarsi alla perfezione ai drink, ma nelle quali erano impiegati gli stessi distillati come ingrediente, come il mini burger di tartare di Angus condita con Gin Cracco.


É poi arrivata la volta dell’amaro, forse il più complesso da realizzare, racconta lo chef, servito agli ospiti in un twist del Negroni Sbagliato, che esaltava perfettamente alcune botaniche come il timo, accompagnato dal secondo finger food, di pesce questa volta, una delicata tartare di branzino e sedano.


Il limoncello alla fine, forse il prodotto più spettacolare dell’intera linea, è stata una gran sorpresa per tutti. Ve lo immaginate di color giallo, con uno spiccato sapore dolce da limone, no? Questo no. Prima di tutto è un distillato trasparente, lasciato volutamente chiaro e non filtrato, ma come caratteristica più interessante, aveva un gusto vanigliato, dovuto non all’utilizzo di vaniglia, bensì alla buccia di limone caramellata. A concludere la complessità del distillato, il sale, che rende lo rende sicuramente una di quelle cose che ricordi bene dopo averla assaggiata. Ottimo in purezza, ancor più buono dentro la rivisitazione del Brumble, un drink che unisce anche gin, limone, zucchero, soda e lamponi freschi, accompagnato da una sarda in saòr dove il limoncello è utilizzato anche per la pastella.


Chiamarla rivelazione non credo sia troppo azzardato, si tratta di una linea sicuramente molto particolare ma anche molto duttile, facilmente abbinabile sia attraverso un drink che con la cucina stessa, meglio ancora se con quella di Marciano, dove sia i drink, che le bottiglie firmate Carlo Cracco, aspettano l'assaggio.

Marciano Pub
Via Cesare Rossarol, 7 - Venezia
Tel: 0413091441.


Foto in copertina dalla pagina Facebook di Chef Carlo Cracco. Foto nel testo di Beatrice Modugno

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scritto da:

Beatrice Modugno

Trevigiana di nascita, studentessa a Padova, pugliese di famiglia. Quando non sono ai fornelli, mi trovi seduta al ristorante. Mangio ovunque e lo racconto a tutti: possiamo parlare di cibo anche per tre o quattro ore di fila.

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