I migliori brunch di Bologna: guida aggiornata

Pubblicato il 7 dicembre 2025

I migliori brunch di Bologna: guida aggiornata

Il brunch nasce come tutte le rivoluzioni gastronomiche: per colpa della notte. A fine Ottocento gli inglesi iniziano a unire colazione e pranzo per riprendersi dalle sbornie domenicali dell’alta società; negli anni ’70 gli americani lo trasformano in un rito pop, fatto di pancake alti come grattacieli e Bloody Mary a tradimento. Poi arriva in Italia, lentamente, come un ospite timido che non sa se togliersi le scarpe all’ingresso. E invece rimane. Perché il brunch risolve il caos tutto nostrano delle mattine lente, dei risvegli appannati, del “mangio dolce o salato?” che ci tormenta più del traffico in tangenziale. E, inutile fingere, perché fa figo: è trend, è social, è quella mezz’ora di vita in cui puoi postare uova perfette e avocado che nella vita reale non compreresti mai. È anche questo, il brunch contemporaneo: metà esigenza, metà estetica.
E Bologna lo accoglie come solo lei sa fare: trasformandolo in una scusa perfetta per uscire, chiacchierare, mischiare culture, provare sapori nuovi senza perdere la propria identità da forchetta seria. Avvicinandoci sotto le Due Torri, scopriamo locali che interpretano il brunch ognuno a modo suo: cucine che profumano di mondo, tavoli pieni di studenti e famiglie, uova che arrivano fumanti, caffè che scende lento, città che si sveglia piano. Il resto è una mappa da esplorare. E noi siamo qui per tracciarla.


5th Avenue Flavors


Il primo indizio di cosa sia davvero Pappare’ non arriva dal bancone, ma da un oggetto: quel menu “old New York” che chiunque entra finisce per sottrarre da un tavolo libero. Da lì parte un brunch che vive di ritmo continuo: i breakfast pot riempiti con yogurt, granola homemade e frutti di bosco, i pancakes integrali montati in serie — pistacchio, nocciolata, burro d’arachidi — e quella perenne alternanza tra dolcezza americana e fame mediterranea. Gli OnToast scandiscono la mattina: uova strapazzate, bacon, funghi o salmone; i Full House sembrano un inventario metropolitano, tra salsicce arrostite, fagioli e pomodori caramellati. Intorno, una sala che corre veloce, tra studenti, turisti e freelance, mentre fuori in Galleria Acquaderni la città si muove più lentamente.

Papparé
📍 Via De’ Giudei 2D, Bologna
📞 051 0954088


Geometrie commestibili


Il coltello che affonda nella crosta di semi del loro salmone, quella lastra lucida che sembra uscita più da un sushi bar di Ginza che da un locale a pochi passi da via Farini. Precisamente in via de'Ruini: è da lì che parte tutto. Rui nasce dal punto esatto in cui il brunch occidentale incontra la precisione nipponica. Il resto è un mosaico coordinato: avocado toast, bagel con mortadella e burrata, pancakes con crema di pistacchio e lamponi freschi. Il brunch del weekend vive tra country bread, uova strapazzate, granola greca, club sandwich tirati a lucido e bowl leggere. Intorno, un ambiente cosmopolita, luci soffuse, servizio misurato, pubblico adulto. Rui nasce come sushi fusion e cocktail bar, ma il brunch è la sua deviazione più interessante.

Rui
📍 Via de’ Ruini 1/A, Bologna
📞 051 2841950


Lo strano percorso


In un'aula universitaria avrebbero dovuto misurare reagenti. In via Polese, invece, Monica e Andrea misurano stati d’animo: un colore, una forma, un piatto. Quando entri non ti chiedono “dove vuoi sederti?”, ma “che colore sei oggi?”. È da lì che parte tutto: scegli una forma, un colore – adrenalina, ricerca, fantasia, emozione – e quel codice ti porta sia allo scaffale dei libri sia al menù del brunch. Baak è la loro equazione ribaltata, dove la chimica diventa brunch e la libreria diventa laboratorio emotivo. È il verde della “ricerca” che spinge verso bagel con tofu arrosto, cavolo croccante e yogurt di soia; è il blu dell’“emozione” che porta ai comfort food, come pancake salati con gorgonzola o focacce con lardo e maggiorana. Il brunch è un gioco serio: 20 euro, scegli un colore e tutto il resto si allinea — muffin ai fichi, carrot cake con crema di anacardi, brownies di riso e cioccolato, oppure tortini di ceci, kebab di seitan, samosa ripieni. Il tavolo è uno solo, enorme, condiviso: coworking, book club, reading party e quella strana sensazione di essere capitato nel posto giusto, dove la gente arriva per un piatto e rimane per ore.

Baak Libreria Bistrot
📍 Via Polese 7/2A, Bologna
📞 051 0071649


The coffee theory


C’è un dettaglio che tradisce l’origine scientifica di BURŌ: sul tavolo grande, accanto ai laptop, ci sono sempre bollitori, dripper e beute di vetro in cui il V60 scende con precisione quasi da laboratorio. È qui che si capisce cosa hanno portato Estefania e Jessica dalla loro formazione in Chimica: un modo rigoroso di trattare il caffè, di miscelare, di estrarre, di scegliere. Non teoria: metodo.
Da questo nasce tutto il resto. Lo spazio di coworking (3€ l’ora, 10€ mezza giornata, 18€ la full) con acqua, tè e americano illimitati; il brunch preparato al momento con i lievitati del Forno MADRE e Calzolari: Nordic Toast, Eggy Toast, hummus toast, french toast tiramisù, peach cobbler, yogurt bowl. Una carta pensata per chi qui dentro passa ore, studia, crea, ragiona.
BURŌ è un ecosistema che si espande: workshop, reading, mostre al piano interrato, collaborazioni con torrefazioni italiane ed estere.

Buro Café
📍 Via Sant’Isaia 57/D, Bologna
📞 388 4038863


Il foyer dei titani 


C’era un’epoca in cui, in questo stesso perimetro, si entrava per vedere Apollo giudicare poesia e tragedia dall’alto della facciata. Oggi, senza che nessuno se ne accorga, quell’antico pantheon veglia ancora mentre un bagel al salmone attraversa il foyer come un attore pronto all’ingresso in scena. È il destino dei luoghi che hanno vissuto troppo: cambiano funzione, non smettono mai di raccontare.
Il Ristoro all’Arena del Sole è il simbolo di questa continuità: un brunch contemporaneo incastonato nel teatro popolare che dal 1810 attraversa rivoluzioni, cinema, restauri, direzioni artistiche e platee mobili rialzabili come miraggi ingegneristici. 20€ per un piatto principale (bagel con salmone e uovo in camicia, club sandwich vegetariani o con pollo, versione salmon con mela verde e mayo), contorno di verdure al forno, hummus con crostini e un dolce — pancake, brownie gluten free, torta di mele, tortino di carote veg.
Da bere, una calda e una fredda incluse; il resto, volendo, si spinge fino al Bloody Mary. Dentro il teatro che per primo Bologna dedicò “agli spettacoli diurni”, il brunch è diventato l’ultimo atto della sua lunga storia di pubblico: rituale, popolare, quotidiano.

Ristoro all’Arena del Sole
📍 Via Indipendenza 44, Bologna
📞 051 0011260


Massimo Decimo Meridio


Quando Russell Crowe avanzò sotto questo portico trecentesco, armatura addosso e luce tagliata come in una cattedrale, il legno scricchiolò come fosse parte del copione. Oggi, nello stesso corridoio di ombre, passa una focaccia con mortadella IGP e burrata: l’inquadratura è cambiata, l’effetto resta epico. Casa Azzoguidi vive dello stesso cortocircuito dell'Arena del Sole: un palazzo medievale dei banchieri Azzoguidi trasformato dall’Hotel Corona d’Oro in un brunch che Bologna ha adottato come nuovo status symbol. Dentro, tavoli in marmo verde, velluti rosa antico, liberty restaurato e una cucina a vista che scompare come un trucco di scena. Il weekend parte in modalità “lusso rilassato”: focacce farcite (roast beef e avocado, polpo e patate), yogurt greco con mango e granola, omelette al radicchio e gorgonzola, strapazzate con guanciale, in una formula brunch che si aggira sui 35 euro. Poi il colpo di scena: tortellini in brodo di cappone, lasagne e tagliatelle al ragù in pieno brunch. I dolci chiudono con regia chirurgica: pancakes ai frutti di bosco, waffle con gelato, tenerina e zuppa inglese scomposta. 

Casa Azzoguidi
📍 Via San Nicoló 2/C, Bologna
📞 051 0185041


Urban soft news


Bottiglie Kimino ordinate in fila sul banco, accanto al kombucha artigianale e ai sacchi di specialty coffee. Non è solo scenografia: è la dichiarazione di come Mood24 pensa il brunch — ingredienti scelti uno per uno, senza scorciatoie. È così che si entra nel loro ritmo, in via Oberdan. Comfort Plate con pane di Forno Brisa e burro montato, acai bowl ricca di frutta, Norvegia Toast con salmone affumicato e crema fresca, Bologna Toast con mortadella e pistacchio. Prezzi calibrati tra i 10 e i 16 euro.
Poi c’è la parte liquida: Molecola in vetro, Kombucha Mia, soft drink Cortese, le Giapponesi Kimino, latte vegetali, cappuccini specialty che puoi trovare solamente qui. 

Mood24
📍 Via Grabinski 1/E, Bologna
📞 375 7874477


Foto prese dalle pagine Instagram e Facebook dei locali
In copertina Papparé

 

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