Gianluigi e Alessio, i due giovani che hanno portato innovazione e inclusione a Dolo

Pubblicato il 26 ottobre 2022

Gianluigi e Alessio, i due giovani che hanno portato innovazione e inclusione a Dolo

Due giovani che hanno deciso d’investire nel paese, con l’obiettivo di contribuire alla crescita di Dolo e di portare una ventata d’aria fresca in Riviera del Brenta. Gianluigi Salerno e Alessio Giacomello provengono da esperienze diverse ma hanno deciso di percorrere la stessa via, creando una realtà inclusiva ed etica in cui ogni cliente è il benvenuto. Da queste premesse è nato UFO Ghost Kitchen, una nuova realtà che si sta affermando nel territorio soprattutto grazie alla sua filosofia.

Ciao Gianluigi, qual è l’idea di base di UFO Ghost Kitchen?


L’idea di base su cui poggia Ufo Ghost Kitchen è l’inclusione, siamo partiti con questo progetto perché dopo vari confronti tra me e Alessio ci siamo resi conto che il mondo del food sta cambiando direzione, e questa non può essere legata a un brand mono prodotto. In questo territorio il concetto di delivery è strettamente legato al mondo della pizza e noi abbiamo voluto cercare e poi offrire una valida alternativa. Non abbiamo voluto aprire un classico ristorante, abbiamo creato qualcosa di nuovo che non fosse presente a Dolo e nei Comuni limitrofi e che si sposasse bene con il concetto d’inclusione, ecco che nasce dunque UFO Ghost Kitchen.

Che cosa intendi quando parli d’inclusione?


Quando parlo d’inclusione intendo dire che nessun cliente nella nostra cucina è escluso e potrà sempre trovare una proposta coerente con le sue esigenze. Già nel momento dell’ordinazione attraverso il sito, ad esempio, si possono inserire le proprie intolleranze alimentari escludendo tutti quei piatti che non si possono mangiare. Si possono inoltre trovare proposte vegane, healthy e si può escludere anche il maiale. Sempre per quanto concerne l’inclusione, a pranzo e il mercoledì sera la consegna è gratuita, cosicché anche chi non ha la possibilità di pagare il servizio possa ordinare e mangiare i nostri piatti. Seguendo sempre questo filotto noi siamo tra i pochi a offrire ben 4 metodi di pagamento, da noi vanno bene anche i buoni pasto e si può pagare anche con il POS alla consegna.

Dalle tue parole mi sembra che siate particolarmente legati all’etica, mi sbaglio?


No, non ti sbagli, ogni scelta che abbiamo preso è stata fortemente legata all’etica, a partire dai famosi rider, che da noi si chiamano maggiordomi stellari, che vengono regolarmente pagati e hanno un contratto serio. Per noi loro sono una risorsa importantissima e fanno parte del progetto in modo determinante, senza dimenticare che viaggiano su di uno scooter elettrico. Oltre ai nostri maggiordomi, la shopper con cui consegniamo è prodotta in erba e sempre per salvaguardare l’ambiente non apponiamo stampe sopra i nostri packaging. Alla sera quello che avanza lo inseriamo in un’app in cui si può ordinare a prezzo ridotto, così da evitare inutili sprechi di cibo.

Mi ha particolarmente colpito l’attenzione data ai vostri maggiordomi stellari, dunque, sono tutti assunti?


Sì, i nostri maggiordomi stellari sono assunti regolarmente. Negli ultimi anni sindacati, inchieste giornalistiche e giudiziarie hanno messo in luce come la retribuzione dei riders fosse spesso illegale, e altre volte non adeguata al lavoro svolto. Noi non vogliamo assolutamente prendere parte a questo modo di fare azienda e anzi, vogliamo dare il giusto valore a un lavoro nobile che per noi è fondamentale, senza pesare sulla pelle di altre persone che stanno semplicemente svolgendo il loro impiego. Quindi il nostro servizio delivery non è esternalizzato ma ogni maggiordomo stellare è regolarmente assunto e messo sotto contratto. Una scelta etica che speriamo diventi normalità nei prossimi anni.

Alessio, qual è l’idea di cucina di UFO Ghost Kitchen?


Negli anni ho avuto la fortuna e la possibilità di lavorare in diverse città, come Sidney, Wellington e Toronto, e questo mi ha consentito di conoscere non solo diversi stili di cucina, ma anche molti chef. In UFO Ghost Kitchen, dunque, cerco di partire dalla tradizione rivisitandola, per poi cercare di unirla anche ai sapori orientali e anglosassoni. Grazie al mio lavoro ho avuto l’opportunità poi di viaggiare ed entrare in contatto con culture e idee di cucina diverse. L’obiettivo è quello di riuscire a mettere nei piatti qualcosa dei miei viaggi, dei profumi e dei sapori che questi mi hanno dato. Lavorando in una Ghost Kitchen ho anche la possibilità di cambiare spesso i piatti e i menù, e questo per me è un vantaggio perché posso spaziare molto di più in confronto a chi lavora in un classico ristorante.

Come mai proprio a Dolo?


Avremmo potuto aprire UFO Ghost Kitchen in una grande città, e probabilmente sarebbe stato tutto molto più facile. Ma perché non investire nel paese cercando di aiutarlo nella sua crescita? Le opportunità, a nostro modo di vedere, devono esserci anche per la cittadinanza che vive in provincia e noi siamo convinti che questo sia il modo giusto per ravvivarla. Dunque, abbiamo aperto a Dolo perché riteniamo che possa giovare da questa nuova spinta, con l’obiettivo di dare maggiori opportunità a tutti i cittadini.

Che cosa distingue UFO dalle altre ghost kitchen?


In giro, nelle grandi città, si possono trovare moltissime ghost kitchen, quello che rende diversa la nostra è la filosofia di fondo. Tutti possono aprire questo tipo di attività, quello che conta però sono le motivazioni e gli obiettivi. La nostra si basa sull’inclusione sia sociale che culinaria, sulla salvaguardia dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Quando si ordina un piatto dal nostro menù non si sta semplicemente entrando in contatto con il cibo, ma con una filosofia e con un’identità ben precise. UFO è un contenitore camaleontico che può variare spesso, lo fa però sempre tenendo fede ai principi che ci sono alla base.

UFO Ghost Kitchen
Via Benedetto Cairoli, 107 - Dolo (VE)
Tel: 0414766418

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Manuel Saccon

Nato in provincia di Venezia, mi piace viaggiare in cerca di nuovi sapori, sempre alla ricerca di un nuovo ristorante da provare. Sono un copywriter e aspirante pubblicista, quando non mangio scrivo ma quando scrivo di solito mangio.

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