La storia di Susi, Dario e di come realizzare i propri sogni dando loro la forma di un'osteria moderna
Pubblicato il 19 luglio 2021
Davanti alla basilica di San Zeno, nel cuore del centro storico, si trova un indirizzo particolare, che si definisce da solo. È Il Localino di Verona, gestito da Susi e Dario, una coppia affiatata che è riuscita a dare forma alle proprie ambizioni: la forma di un bistrot, di una caffetteria, di un winebar, di un luogo dove scoprire etichette sempre nuove, ascoltare musica diversa, lasciarsi stupire. Li abbiamo intervistati e ci hanno raccontato cosa si nasconde dietro all’insegna del Localino e come riescono a sorprendere i clienti giorno dopo giorno.
Da anni entrambi abbiamo a che fare con questo mondo e abbiamo imparato ad amarlo. Quella della ristorazione è una realtà che non si esaurisce mai, c’è sempre qualcosa da imparare e da condividere con gli altri. Per questo viaggiamo, assaggiamo, ricerchiamo gusti e prodotti nuovi, diversi. Ci incuriosiscono, ci affascinano. Se prima ci occupavamo di questo mondo con le rispettive famiglie, o individualmente, da maggio 2019 abbiamo iniziato a lavorare insieme, nel Localino. È un’attività impegnativa, che occupa tutta la giornata, ma è quello che sognavamo entrambi da anni: un locale del genere, proprio in questo luogo.

Noi ci siamo conosciuti circa tredici anni fa, quando, a questo indirizzo, si trovava un’osteria storica. E questa osteria, a San Zeno, era proprio a metà del tragitto tra le nostre due sedi di lavoro, quindi ci davano appuntamento qui a fine giornata, per fare insieme aperitivo prima di tornare a casa. Qui abbiamo collezionato, negli anni, ricordi, feste, amicizie: è un luogo per il quale abbiamo provato affetto fin da subito e quando è stato messo in vendita, un paio di anni fa, non abbiamo potuto non acquistarlo.
Bisogna aggiungere che lo abbiamo comprato al momento giusto: eravamo entrambi arrivati a una saturazione da lavoro, perché da anni ci impegnavamo entrambi per le attività di altre persone, dando loro tempo e idee. Avevamo voglia di cambiare le cose e di investire le stesse risorse – tempo e idee – in qualcosa di nostro, di costruire qualcosa di nostro. E, con un buon tempismo, si è liberato lo spazio che adesso è il Localino. Prima di diventare quello che vedete ora, sono trascorsi un paio mesi di ristrutturazioni totali, di impianti nuovi, di cantiere. Ma ne è valsa la pena.

Ci piace pensare che ognuno, qui, possa trovare quello che cerca. È difficile definire la nostra attività: non si tratta di un ristorante e neanche di un bar. Forse l’etichetta che più si addice al Localino è quella di bistrot. Alla quale è, però, doveroso unire quelle di winebar e caffetteria.
Iniziamo di prima mattina con la colazione e la possibilità di fare brunch, poi passiamo all’aperitivo in tarda mattinata e al pranzo, per poi tornare all’aperitivo, arrivare alla cena e alla serata, che finisce mezzanotte. L’idea è che il Localino sia un ambiente molto giovanile, dinamicissimo (come lo è il suo menù) e aperto in ogni momento della giornata. Questo è quello che si trova oggi, entrando da noi.

La cucina del Localino non si ferma mai: si prepara sempre qualcosa ma, soprattutto, si prepara sempre qualcosa di nuovo. Le proposte di cibo, birra e vino cambiano ogni settimana: chi viene qui può scegliere tra tre antipasti, tre primi e tre secondi diversi ogni sette giorni. Anche la mescita dei vini varia settimanalmente, mentre carta delle etichette disponibili viene modificata mensilmente. Quindi, ogni settimana proviamo a inventare qualcosa di nuovo per stupire il cliente: riscriviamo la lavagna, il menù, continuiamo le nostre ricerche. In questo, il nostro staff ci aiuta moltissimo: sono tutti ragazzi molto giovani e integrati nell’attività, con la voglia di proporre novità a loro volta.

Rapportarsi a chi è entra qui a Localino è indubbiamente una delle parti migliori del lavoro, perché spesso questi contatti implicano un dialogo. Tra le nostre proposte, per esempio, spesso compaiono etichette o amari un po’ di nicchia, un po’ diversi dal solito. Molti dei nostri avventori sanno che venendo qui possono scoprirne alcuni e si lasciano dare dei consigli.
Per il cibo, l’aperitivo o il vino con il quale accompagnare il pasto, si fidano e si lasciano guidare. A loro volta, magari raccontano di qualcosa che hanno assaggiato in altre situazioni e così siamo noi a conoscere nomi, sapori e profumi nuovi. Questo è possibile anche grazie al fatto che la maggior parte dei nostri clienti è della zona e può tornare per le proposte che cambiano da una settimana all’altra. I turisti non mancano, ma sono soprattutto i veronesi ad affezionarsi al Localino e a decidere di tornare.

scritto da:
Costantemente in ritardo, tenacemente indecisa e continuamente alla ricerca di esperienze improbabili. Tra un caffè preso al banco e l'altro, ho compreso che ho solo due certezze: la miglior opera prodotta dal genere umano è la Divina Commedia, al secondo posto ci sono i pancake.
Piazza Pozza 19, Verona (VR)