Cosa odiano i salentini a tavola

Pubblicato il 12 aprile 2016

Cosa odiano i salentini a tavola

Forse non lo sai, ma i leccesi a tavola sanno essere veramente esigenti. Per loro il momento del pranzo o della cena è sacrosanto, e guai a chi lo disturba. Per questo ci sono scene che non tollerano per niente al mondo, quando sono seduti a tavola. Se vuoi andare a mangiare fuori con un bel gruppo di salentini senza e tornare a casa integro, ti conviene dare un’occhiata a questa top 10.

Chi distrugge le pittule col coltello


Ora, le pittule (pettole, pettule, chiamale come vuoi ma su questo potremmo aprire un capitolo a parte) di solito, a meno che lo chef non abbia le mani particolarmente grandi, sono abbastanza piccole per essere mangiate in un solo boccone. Volendo puoi tagliarle a metà, se vuoi essere più elegante. Ma quelli che si armano di forchetta e coltello per dividerle in dieci parti, non fanno altro che distruggere un pezzo di cuore salentino. Si può essere così crudeli? 

La gente che scambia la tavola per uno studio dentistico


Questa è una scena che ti capita soprattutto se hai a tiro persone di una certa età. “Uno stuzzicadenti, per favore”, senti dire con lo stesso tono con cui un chirurgo direbbe “forbici, bisturi”; infatti poi inizia l’intervento in pubblico, con una mano davanti alla bocca come se questo bastasse a non lasciarti immaginare cosa accade dietro le quinte. Raccapricciante! 

Chi urla come se vendesse pesce al mercato


Qui non servono commenti…

Chi prende gli antipasti con la sua forchetta


Se proprio il locale si rifiuta di mettere una forchetta in ogni piatto comune degli antipasti – cosa molto rara – puoi sempre usare una posata tanto utile quanto snobbata che sicuramente (o almeno spero) non ti porti alla bocca mentre mangi: il coltello! 

Chi lascia i noccioli di oliva sulla tovaglia


Quello che ha un piatto, un tovagliolo, un pacco di fazzoletti, a mali estremi la borsa o la tasca, ma continua a sputare i noccioli di oliva sulla tovaglia, esattamente sulla traiettoria che percorri per prendere da bere.

Quelli che masticano a bocca aperta


Ce l’hai puntualmente accanto, e potresti capire tranquillamente con quale ordine sta mangiando le pietanze, semplicemente dalla sua masticazione. Che poi eviti di guardarlo, se no vedresti con i tuoi occhi pure come i cibi si sgretolano in bocca.

La gente che nemmeno nei locali conosce le posate


È vero che alcuni posti più caserecci ti fanno sentire a casa, ma stai pur sempre in un luogo pubblico. Prendere una patatina fritta con le mani è un conto, una bistecca, in stile Bud Spencer e Terence Hill, un altro. 

Quelli che “come vedi, io non mangio niente”


E poi, magicamente, i piatti che passano davanti a loro si volatilizzano in un minuto. A me piace mangiare, ma almeno lo ammetto con onestà!

Chi parla mentre mangia


È molto amico di quelli del punto 6. Non solo si abbandona ad una sinfonia inenarrabile, ma hai anche paura a guardarlo in faccia perché da un momento all’altro potrebbe schizzargli fuori dalla bocca chissà quale pezzo di rapa ‘nfucata che ti farebbe passare qualunque voglia di mangiare.

La crianza leccese


L’ultima, imperdibile polpetta nel piatto degli antipasti. L’ultima. Ti guarda, ti seduce, vuole saltare nel tuo piatto, ma per cortesia cedi alla tentazione e la lasci agli altri. Il problema è che ciascuno degli altri fa la stessa cosa, ovviamente: è la crianza leccese, lasciare sempre un pezzo nel piatto perché mangiare il boccone finale “pare fiacco”. E allora rimane lì, povera polpetta, finché non passa una cameriera di polso che capisce subito la situazione e stabilisce molto "democraticamente" a chi affidarla, prima di portare via il piatto, finalmente vuoto.

Foto copertina di Pietro Fissore da Flickr CC

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scritto da:

Grazia Licheri

Le parole sono gocce che muovono il mondo. Per questo vivo ogni giorno le mie emozioni e lascio che prendano forma attraverso la scrittura. Amo comunicarle agli altri attraverso racconti e articoli creativi, ma soprattutto… amo la musica e il buon cibo.

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