I 5 concerti che hanno fatto la storia di Venezia

Pubblicato il 30 marzo 2016

I 5 concerti che hanno fatto la storia di Venezia

L'errore fu pensare che si trattasse di uno dei tanti comuni concerti a Venezia. Più che ad un concerto, Venezia si preparò per una grande guerra. Redentore, 15 luglio 1989. Davanti ad una Piazza San Marco gremita come non mai, per 90 minuti l'Isola fa investita da un'imponente onda rock. Su un palco galleggiante alto 24 metri, trainato da una chiatta di 90 metri per 30 c'erano loro, i Pink Floyd.

E' ricordato come il concerto del secolo. Era l’anno del Another Lapse Tour, la tournée europea che portò la band britannica in giro per l’Europa. Inghilterra, Belgio, Finlandia, Svezia, Germania, Olanda, Svizzera, Francia e 8 date in Italia. L'ultima fu appunto il 15 Luglio in Piazza San Marco a Venezia. Si esibirono David Gilmour, Richard Wright, Nick Mason, Jon Carin (keyboards,sintetizzatore e voci), Tim Renwick (chitarre), Guy Pratt (basso e voce), Scott Page (sassofono), Gary Wallis (percussioni), Rachel Fury (cori), Durga McBroom (cori) Lorelei McBroom (cori).
La scaletta del concerto: Shine You Crazy Diamond, Learning To Fly, Yet Another Movie, Round And Around, Sorrow, The Dogs Of War, On The Turning Away, Time, The Great Gig In The Sky, Wish You Were Here, Money, Another Brick In The Wall, Comfortably Numb, Run Like Hell.


All'epoca avevo 5 anni. Se ne avessi avuti 10 di più sarei stata una di quelle teste. Non so te, ma a guardare quelle foto a mala pena ci credo. Sembrano frame di un film di fantascienza. A Venezia una cosa così non si è mai vista e chissà se mai si rivedrà. Sinceramente dubito.
Da quel che ho potuto ricostruire, quel giorno la laguna sembrava occupata. Il flusso era irrefrenabile, sia via terra, che via mare. Numerosi giovani dopo aver tentato invano di sfondare l'ingresso della Basilica, salirono sul tetto delle prigioni vecchie per vedere meglio lo spettacolo. Ristoranti, bar e negozi chiusero per paura. La manifestazione si tenne nonostante la mancanza di tutti i requisiti di sicurezza, igiene e pronto soccorso. La città fu invasa da decine di migliaia di persone. Piazza San Marco, epicentro del disastro, il giorno dopo assomigliava una grande discarica. Le Procuratie erano state utilizzate come cessi all'aria aperta e le calli erano ridotte come delle cloache.

Quel concerto epocale segnò la città che per molto tempo non ospitò più nessun concerto. Passarono molti anni prima che Piazza San Marco vide cantare nuovamente un grande artista. Julio Iglesias si esibì il 23 giungo 2001. 
Il 9 luglio 2008 fu la volta di Elton John. Un concerto criticato per il costo dei biglietti: 200 euro dopo il primo sold out.
Ecco la scaletta: Your song, Sixty years on, Border song, Daniel, Honky cat, Rocket man, Tiny dancer, Nikita, Philadelphia freedom, Sacrifice, Sorry seems to be the hardest word, Candle in the wind, I guess that's why they call it the blues, Carla-etude, Tonight, Bennie and the jets, Crocodile rock, I'm still standing, Don't let the sun go down on me.

Una serata indimenticabile quella del 25 luglio 2009, quando per il loro trentennale si esibirono a Venezia i Simple Minds. La band di Glasgow presentò il nuovo album Graffiti Soul.

Il 16 luglio 2010, Piazza San Marco vide esibirsi l'ultimo grande chansonnier Charles Aznavour che cantò sia in francese che in italiano. Sul palco con lui Patti Pravo, Massimo Ranieri e Franco Battiato.
Nulla fu più paragonabile ai Pink Floyd. Fortuna o meno, fanno parte della storia.
"Puoi avere tutto quello che vuoi, puoi volare, puoi sognare, persino camminare sull'acqua". The Division Bell - What do you want from me. Speriamo che qualcuno torni a galleggiare sul nostro Bacino.

Foto credit Elton John: Lorenzo Gordigiani

Quanto sei veneziano? Scoprilo con la newsletter di 2night
 

  • CONCERTI
  • MAGAZINE

scritto da:

Maddalena Ganz

Scrivo la mia vita a 360°, in più, aiuto il prossimo. Gli consiglio dove andare a bere, mangiare e dove rimorchiare. Esploro, comunico, conosco. E se non basta inizio a parlare. A dire il vero, parlo tanto. Forse, sono una sorta di tempesta perfetta.

×