La classifica dei migliori spritz di Napoli
Pubblicato il 24 novembre 2016
Dicono che lo spritz sia di sinistra, dicono che sia tra i drink più bevuti del centro storico a Napoli, dicono che costi meno dello champagne e dicono che abbinato ai taralli napoletani sia la fine del mondo. Ah se volete confermare o meno queste dicerie, io fossi in voi un salto in questi locali di Napoli lo farei e già che ci sono un bicchiere di spritz me lo berrei volentieri.
Il nome promette bene ed anche gli spritz non sono male. Per chi frequenta i baretti di chiaia e allo spritz non rinuncia, consiglio lo Spritz Cocktail Bar, qui lo spritz, sia all'Aperol che al Campari è chic e bon.
Con 1 solo euro, bevi uno tra gli spritz più veri e scostumati di Napoli, nel cuore dei quartieri spagnoli. Io mi fermo da Cammarota prima di andare a teatro e urge accompagnare lo spritz con i taralli del chiosco vicino, altrimenti non arrivo sobria allo spettacolo.
A modo mio. Sì questo è il nome dello Spritz del Kestè. In cosa consiste? Semplice: si tratta del classico spritz ma rivisitato al basilico. Una nota di originalità in un locale che si distingue per il tocco artistico e innovativo dei barman e del gestore.
Sarà l'atmosfera da salotto culturale, saranno le note della musica dal vivo che spesso allieta questo bar libreria, ma da Berisio lo spritz per me è sempre un'esperienza unica e mi ispira nelle lettura e scrittura dei miei romanzi.
Di domenica mattina al sole, prima di pranzo, uno spritz al Baretto di Via Aniello Falcone, ci sta tutto. Con gli amici qui la tappa è d'obbligo, così come lo sono le patatine, noccioline ed olive ad accompagnare il tutto.
Non ha bisogno di presentazioni. Peppe Spritz a Napoli è lo spritz per eccellenza.
Nel cuore di Piazza Bellini, chiunque prima o poi ha bevuto i suoi spritz che fanno da apripista alle serate, sciolgono il ghiaccio e sono complici di nuovi amori che nascono.
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Foto di copertina: Pagina Fb di Cammarota Spritz
scritto da:
Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.
Dai facili tour adatti a tutte le gambe (anche a quelle non allenate) alle discese estreme di downhill per i più spericolati.
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