La pasta fresca “da passeggio” di Pasta Eat, a Roma, fa il tris. Nuova sede nel Nomentano

Pubblicato il 5 novembre 2025

La pasta fresca “da passeggio” di Pasta Eat, a Roma, fa il tris. Nuova sede nel Nomentano

Prosegue l’espansione di Pasta Eat, format romano nato nel 2017 e basato sull’idea di portare la pasta fresca artigianale nel mondo dello street food. Dopo i due locali nel centro storico – in Corso Vittorio Emanuele II e in via della Mercede – il brand ha inaugurato il 15 ottobre 2025 un nuovo punto vendita in Viale Ippocrate 67, nel cuore della zona universitaria.

Il modello resta invariato: pasta preparata al momento e servita in contenitori da asporto, con tempi di attesa di circa tre minuti. La produzione avviene in un laboratorio centralizzato in zona Prenestina, da cui arrivano ogni giorno oltre 600 chili di pasta fresca. Le materie prime provengono da fornitori selezionati, tra cui Molino Casillo per le farine, Norcia per i guanciali e Striano per il pomodoro.

Il menu propone piatti della tradizione romana – carbonara, amatriciana, gricia – accanto a varianti come la carbonara al tartufo, ravioli, gnocchi e fettuccine. Non mancano alternative più leggere, tra cui le caserecce integrali con pomodori secchi e stracciatella di bufala o i ravioli ricotta e spinaci. I prezzi variano tra 8 e 9,5 euro a porzione, a seconda del formato e del condimento.

Il nuovo locale misura circa 45 metri quadrati, con una decina di posti interni e tavolini all’esterno. Gli ambienti mantengono l’impostazione dei punti precedenti, con cucina a vista e piastrelle rosse e bianche. Tutte le fasi di preparazione sono standardizzate per garantire rapidità e uniformità del servizio.

L’apertura di viale Ippocrate rappresenta una tappa di sviluppo per Pasta Eat, che punta ora all’espansione in altre città italiane, tra cui Firenze e Milano, con l’obiettivo di consolidare il format anche a livello internazionale.

📌 Pasta Eat, Viale Ippocrate 67 - Roma

Foto dalla pagina Instagram di Pasta Eat.

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scritto da:

Annalisa Toniolo

Abitudinaria e noiosa, a tratti eccentrica e briosa: bipolare, forse. Quella dell’aperitivo delle 18.30 spaccate nel solito posto, ma anche quella che, nel cenare due volte nello stesso locale, ci vede un’occasione sprecata. A dieta, sempre, ma solo dal lunedì al venerdì.

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