Dove mangiare le frittatine più buone di Napoli

Pubblicato il 11 gennaio 2016

Dove mangiare le frittatine più buone di Napoli

Cremosa, saporita, succulenta, la frittatina di pasta è forse una delle fritture più buone della gastronomia partenopea. Tante sono le rosticcerie e le pizzerie che la preparano ma ce ne sono alcune che mi fanno letteralmente impazzire; ecco allora la mia personale classifica delle migliori frittatine di Napoli.

La frittatina di Di Matteo

Questa frittatina è davvero deliziosa, succulenta e cremosa, è forse una delle più famose di Napoli. Se passi da Di Matteo devi assolutamente fermarti ad assaggiarla, puoi prenderne una da asporto o magari puoi mangiarla al tavolo, ordinando successivamente un delizioso calzone ripieno, altro pezzo forte del locale.

La frittatina de La figlia del Presidente

Questa frittatina è semplicemente spettacolare,  ricca di besciamella e carne macinata, è perfetta da mangiare come antipasto al tavolo prima della pizza, magari un abbondante ripieno fritto con ricotta e cicoli, o al volo, per strada, in attesa di entrare nella pizzeria de La Figlia del Presidente, o come semplice sfizio durante una passeggiata nel centro storico.

La frittatina di Vestuto

La rosticceria Vestuto è famosa per le deliziose pizze, in particolar modo la parigina, ma è nota anche per la prorompente frittatina, arricchita da quel velo di pomodoro che la rende davvero speciale.

La frittatina di Fiorenzano

Fiorenzano è un'altra storica friggitoria di Napoli, qui puoi ordinare un euro di zeppole e panzarotti e sentirti felice, ma anche la frittatina è davvero squisita, cremosa e ricca di sapore.

La frittatina dei fratelli Salvo

Morbida e leggera, questa frittatina della Pizzeria Salvo di San Giorgio a Cremano, devi assolutamente provarla, anche perché a differenza delle tradizionali, ha un ripieno originale a base di provola e prosciutto, una vera delizia.

In copertina: foto di Francesco Mazzocco dalla pagina Facebook de La Figlia del Presidente
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scritto da:

Chiara Cimini

"Il tesserino da giornalista pubblicista, i film nei cinema semivuoti, i cibi molto conditi, gli anni ’80, la birra belga, i pittori dell’ottocento, le serie tv, i viaggi e la voglia di scrivere per vivere e vivere per scrivere."

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