The final countdown: i locali di Padova dove rivivere i mitici anni '80
Pubblicato il 22 agosto 2019
Prima che i tuoi occhi possano inondarsi di lacrime, in un misto di felicità e dolore, ti dico che no, non ti porterò a mangiare aspic, cocktail di gamberi, tortelli panna prosciutto e funghi, risotto alle fragole e banana split. Queste porcate puoi farle benissimo da solo, con il solo testimone della tua coscienza.
Ti svelerò invece 6 tappe dell'originale Padova degli anni '80. Si tratta di ristoranti, pizzerie, rosticcerie e gelaterie sorte proprio negli anni '80 e che non sono poi molto cambiate da allora: ci troverai l'eleganza tipica della fine del secolo scorso, i piatti tradizionali veneti che non passano mai di moda e qualche pezzo d'arredo improbabile. Ma non è detto, in alcuni casi si sono compiuti veri miracoli di interior design. Una cosa è certa, anche dove l'arredatore d'interni ci è andato giù pesante, verrai accarezzato dal magico velo nostalgico dei mitici anni '80. Inziamo il final countdown:
Aperto dal 1989, S'Aligusta è il classico ristorante-pizzeria tradizionale e rassicurante. Tanti coperti, sia all'interno che all'esterno, e un menu in bilico fra la tradizione dura e pura e un imprinting più moderno. Trent'anni dopo piace perché è semplice, concreto e accogliente. Se fossi in te non mi perderei gli indimenticati tagliolini all'astice, i risotti di stagione e il pesce alla griglia: sono i classici sempreverdi, come le canzoni degli 883.
S'Aligusta. Via Volturno, 4 - Padova. Tel: 0498713819
Non so se hai mai ordinato la pizza Al Saraceno di via Crescini. Tra queste mura che trasudano anni '80 e rincarano la dose con suppellettili in stile mediorientale, l'imbarazzo della scelta si concretizza nell'enciclopedia delle pizze possibili. Consigliato a chi adora provare abbinamenti curiosi e non ha paura delle macchine del tempo.
Al Saraceno. Via Giovanni Canestrini, 4 - Padova. Tel: 049755601
Vintage, vintage da morire. La carne cotta sul piatto bollente, direttamente al tavolo, è la specialità del Vecchio Falconiere. Il locale, già Falconiere e Riccardo Pratese club negli anni '70/80, riprende lo stile originale - dopo una breve parentesi votata alla cucina mandandarina - con Mohamed Shalaby, ex cuoco del Falconiere, all'inizio degli anni '90. In estate, prenota nel giardino sul retro.
Vecchio Falconiere. Via Umberto I, 31 - Padova. Tel: 049656544
Forse più '90 che '80, Birrolandia è il paradiso brassicolo di Padova da trent'anni a questa parte. Anche se tecnicamente borderline, entra nel mucchio per l'atmosfera generale: colori sgargianti alle pareti, inserti in muratura, poster, bandiere, fotografie e insegne luminose. Non riesco a togliermi dalla testa che avrebbero potuto girare proprio qui alcune scene di Stanger Things: Padova - Hawkins sola andata.
Birrolanda. Via Nazareth, 11 - Padova. Tel: 0492952780
Da oltre trent'anni la famiglia Marcolin gestisce la sua gastronomia Sotto il Salone. Conosciuta per il grande assortimenti di formaggi e salumi pregiati, il vero fiore all'occhiello è il baccalà, disponibile tutto l'anno in tante varietà (alla vicentina, mantecato, fritto, condito, secco, bagnato e sotto sale) e importato direttamente dalle isole Lofoten in Norvegia. Fascinosa, ricolma di ingredienti e pregna di fascino vintage, anche dopo il restauro recente. Da pellicola alleniana.
Gastronomia Marcolin. Via Sotto il Salone, 49 - Padova. Tel: 0498750654
Lo storico "chiosco di Rocco" della famiglia Pradel viene rilevato da Ruggiero Pieruz proprio nel 1980. Ora, il mitico chiosco dei gelati di Prato della Valle è gestito dal figlio Gianluca insieme a Patrizia ed è un invito a gustare la storia di Padova, in formato cono gelato: nafta e panna in gelo sono gli intramontabili del chiosco verde bottiglia, con laboratorio di famiglia vicino a Santa Giustina.
È gelato di Ruggero. Prato della Valle angolo Via Umberto I - Padova. Tel: 3283343652
Foto di copertina dalla pagina facebook di Al Saraceno
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Amo mangiare ma sono sempre a dieta, non riesco mai a stare ferma anche se alla guida sono un pericolo, adoro andare per locali però sono un po' tirchia. Le contraddizioni sono il mio pane quotidiano: mai prendersi troppo sul serio.