LEON D'ORO, A CENA DA VECCHI AMICI NEL CUORE DI SERRAVALLE

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Passeggiando per l’antico borgo medievale di Serravalle, dovunque si volga lo sguardo s’incontra sempre un tassello di storia e di cultura del territorio veneto. Anche i più consumati conoscitori dell’alto trevigiano, ogni volta che tornano ad esplorare i millenari anfratti del quartiere settentrionale di Vittorio, respirano a pieni polmoni sia la pacifica brezza che soffia tutto l’anno dalle Prealpi, sia la rinascimentale atmosfera evocata dai monumenti costruiti fino al XVIII secolo: allora come locanda, oggi come trattoria, il Leon d’Oro è di nuovo, dopo secoli, punto di riferimento della buona cucina a Serravalle.
 
Sospesi nel tempo
Fermarsi al Leon d’Oro è come recarsi a cena da un vecchio amico. E’ un locale dall’aspetto familiare, adornato con quell’elegante intimità tipica delle trattorie storiche; la cura degli interni, qui, non sta in una stampa shocking o in una vetrata extra-size, bensì nel cesello ornamentale di ogni angolo, dove ciascun suppellettile trove la sua naturale collocazione, componendo un quadro sobrio, caldo e rassicurante. E’ un ambiente informale, in cui il cliente viene coccolato nelle piccole cose, quelle che contano davvero: ad esempio, per la gioia delle neo-mamme, nell’antibagno si trova un comodo fasciatoio, corredato di tutto il necessaire.
 
Artigiani ai fornelli
Anche e soprattutto in cucina, qui, vogliono farci sentire a casa d’amici. Quegli amici che per far bella figura corrono ad acquistare le vettovaglie più fresche, e ti presentano le ricette in cui si sentono più forti, speranzosi di prenderti per la gola dall’antipasto fino al dolce. E di farti mangiare come non hai mai mangiato prima, fuori da casa tua. Lorenzo e Michela, i nuovi titolari del Leon d’Oro, portano in tavola solo ingredienti di prima scelta, materie prime di qualità, prodotti stagionali e tradizionali pregni di tipicità nostrana: radicchio, funghi, asparagi, selvaggina, pesce fresco.
Un approccio così artigianale non può che apportare risultati di valore, e infatti vi viene proposta a prezzi più bassi della media una pregevolissima selezione di pietanze caserecce. Da grandi classici come le sarde in saor, il baccalà alla vicentina, le trippe alla parmigiana, il coniglio in teglia con polenta, a specialità periodiche sempre nuove (in primis i risotti di stagione e soprattutto la "renga" tipica vittoriese). Vanto dello chef sono le paste fatte in casa, tra le quali spiccano i tagliolini all’aragosta.
Ciliegina sulla torta, infine, i dolci, anch’essi preparati tutti in casa: semifreddi, crostate alla marmellata, crema catalana, salame al cioccolato, torta della nonna, panna cotta con caramello, cioccolato o frutti di bosco. Genuini peccati di gola, come si facevano una volta.
 
Nella botte piccola c'è il vino buono
La cantina del Leon d’Oro custodisce una quarantina di referenze regionali e dal resto d’Italia: Amarone della Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Figaia, Lagrein, Barolo, Dolcetto, vini friulani, salentini, abruzzesi. Menzione d’onore alle proposte alla spina, odierno punto dolente di troppi ristoranti: qui si bevono in caraffa il Glera e il Malbech, scelte efficaci per appagare il palato salvaguardando il portafogli.
 
Pranzo a prezzo fisso
Pur avendo ripristinato la storicità e la calma della locanda ch’era un tempo, il Leon d’Oro si presta comodamente anche a rapide pause pranzo low-cost. Dal lunedì al venerdì, la parola d’ordine è “menù fisso”: quattro livelli di budget, tutti molto convenienti all’insegna del rapporto qualità-prezzo, che è l’altro passpartout della nuova gestione.

Tessera fedeltà
Per premiare i clienti affezionati, il Leon d’Oro alla prima cena vi regala una scheda con dieci caselline: mediante uno stiloso timbro a forma (manco a dirlo) di leone riempiranno le caselle ogni 20 euro di spesa sul menù alla carta. Timbrata l’intera tessera, avete diritto ad un buono da 20 euro valido su qualunque menù non promozionale. In pratica, ogni 200 euro di cene, vi rimborsano il 10%... Il che al giorno d’oggi non è affatto da buttare!
 
Eventi tematici
Membro attivo del comitato “Lanterne a Serravalle”, nato per promuovere gli eventi enogastronomici in città, il Leon d’Oro organizza spesso serate a tema di notevole successo. Di mese in mese propone menù dedicati a diverse cucine: vuoi piatti e prodotti tipici del Salento, vuoi carne irlandese con birra Guinness, etc. Ogni venerdì della calda stagione e in periodo natalizio, poi, insieme agli altri locali del comitato il Leon d’Oro è protagonista di cene con musica dal vivo che invadono le stradine del borgo, chiuse per l’occasione al traffico e destinate a tramutarsi in un unico, immenso, festoso ristorante a cielo aperto. Meraviglia.

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