​Osterie d’Italia 2026: la migliore ristorazione popolare e i premi speciali

Pubblicato il 24 ottobre 2025 alle 12:27

​Osterie d’Italia 2026: la migliore ristorazione popolare e i premi speciali

E' stata presentata a Torino la nuova edizione della guida Slow Food, che quest’anno recensisce 1980 locali in tutta Italia. In aumento le segnalazioni e i riconoscimenti, con un’attenzione crescente alle forme di ristorazione quotidiana e di comunità.

Giunta alla 36ª edizione, il volume raccoglie quasi duemila recensioni di locali che rappresentano la ristorazione popolare italiana in diverse forme: osterie, ristoranti, enoteche con cucina, agriturismi, gastronomie e altri spazi informali legati alla convivialità e al territorio.

Un modello in evoluzione

La guida è nata nel 1989 con l’intento di mappare e valorizzare un modello di ristorazione basato su tre principi: cucina locale, ingredienti di qualità legati al territorio, prezzi accessibili. Questi criteri sono rimasti al centro del progetto editoriale, anche se il concetto stesso di “osteria” si è ampliato nel tempo.

Nella nuova edizione trovano spazio tipologie di locali molto diverse tra loro, incluse quelle riunite sotto la categoria “Locali Quotidiani”, introdotta nel 2025 e oggi in crescita: da 134 segnalazioni si è passati a 161. Si tratta di esercizi che propongono cucina semplice e legata al territorio, in forme non sempre riconducibili alla tradizionale osteria.

La distribuzione territoriale

I locali premiati con il massimo riconoscimento della guida, la “Chiocciola”, sono 337. Il riconoscimento viene assegnato a chi rispetta in modo coerente i valori indicati da Slow Food: qualità della proposta culinaria, attenzione al contesto e accoglienza.

Le regioni con il maggior numero di locali recensiti sono Piemonte (187), Campania (169) e Toscana (163). Se si guarda invece al numero di Chiocciole, la Campania è in testa con 39, seguita da Toscana (30) e Piemonte (29).

Le forme del cibo popolare

All’interno della guida sono presenti anche inserti dedicati ad altre forme di ristorazione informale e regionale: dagli arrosticini abruzzesi ai trippai fiorentini, dalle osmize sul Carso ai bacari veneziani, passando per pizzicagnoli, buffet, malghe e forni. Il metodo dichiarato è quello della “cronaca onesta e sincera”, come ha ricordato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, durante il suo intervento alla presentazione.

I premi speciali

Tra i premi assegnati nell’edizione 2026 figurano:

Novità dell’anno: Locanda dei Pescatori del Trasimeno (Magione, PG), per il legame con la piccola pesca e il territorio lacustre.

Giovane dell’anno: Zio Salvatore (Siderno, RC), guidato da un cuoco di 22 anni che ha scelto di tornare nel paese d’origine.

Premio Ostinati: Osteria Storica Morelli (Pergine Valsugana, TN), salvata da una comunità che ha deciso di rilanciarla.

Cucina regionale: La Piazzetta (Valle dell’Angelo, SA), per la coerenza tra proposta gastronomica e contesto.

Dispensa in osteria: Fattoria Borrello (Raccuja, ME), per la valorizzazione dell’autoproduzione e dei Presìdi Slow Food.

Piatto dell’anno: Minestrone alla genovese del locale Caccia C’a Bugge (Campo Ligure, GE).

Vino in osteria: Enoteca Spontanea (Firenze), per la selezione orientata ai piccoli vignaioli.

Birra in osteria: Al Giardino da Giamburesti (Mondavio, PU), per l’attenzione alle birre artigianali locali.

Bere bene: RistOrobie (Cusio, BG), che include in carta anche tisane, infusi e distillati locali.

Oste dell’anno: Botteghe Antiche (Putignano, BA), per la riscoperta della cucina domestica e delle relazioni di prossimità.

Una menzione speciale è stata infine assegnata alla Taverna 58 di Pescara, presente nella guida fin dalla prima edizione e considerata un esempio di continuità e radicamento in un quartiere trasformato nel tempo.


Foto di copertina dalla pagina Facebook di ​Osteria Storica Morelli

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scritto da:

Mariagiovanna Bonesso

Una mamma tacco 12? Anche un paio di ballerine Prada vanno bene, ideali per (rin)correre (il pargolo). Non ho smesso di "fare cose e vedere gente", coltivare la mia passione per arte, design, fotografia e moda, of course. A sdoppiarmi ancora non riesco, ma un Hugo cocktail e un cigarillo Cohiba mi ridanno i superpoteri istantaneamente.

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