Cena con vista a Come in Corte Aurora, specialità carne con un twist romano

Pubblicato il 11 luglio 2022

Cena con vista a Come in Corte Aurora, specialità carne con un twist romano

Sono stata a cena in un locale di Teolo elegante ma non pretenzioso, gestito da ragazzi giovanissimi, con specialità carne: Come in Corte Aurora.

Dopo qualche tornante per arrivare presso il centro di Teolo si arriva a Villa Lussana, un'antica abitazione signorile di fine Ottocento in un inconfondibile stile liberty. Come in Corte Aurora è il ristorante dell'hotel, che accoglie a cena sia ospiti della struttura sia ospiti esterni.


Prima di salire al ristorante si passa di fianco a una serie di tavolini a disposizione per l'aperitivo, con una vista mozzafiato sui Colli Euganei. Noi però l'aperitivo lo abbiamo gustato direttamente sedute al tavolo del ristorante, con un gin tonic a base gin Luxardo aromatizzato al ribes e una prova d'autore di Ca' Lustra Zanovello, tai 100% prodotto da vigne di circa 60 anni di età.

Mentre sorseggiavamo i nostri drink sono arrivati un cestino di pane e due bottiglie di olio, di cui uno extravergine di olive taggiasche. Poco dopo è arrivato anche l'antipasto della casa, del burro aromatizzato al limone salato prodotto in casa, insieme a del pane tostato. Ho spalmato il burro sulle fette di pane croccanti e addentandolo si sente subito la punta di salato, poi anche l'aroma di limone, molto piacevole e non troppo pungente. Sempre sulla brioche salata ho provato anche a versare dell'olio extravergine di olive taggiasche; non avendolo mai assaggiato ero davvero curiosa. Il gusto non differisce troppo dall'olio extravergine di oliva ed è comunque molto delicato ma è sicuramente più profumato.


Volendo assaggiare più piatti, abbiamo deciso di prendere alcuni piatti singoli e un menù degustazione, che loro chiamano "tasting menù". Con una piccola modifica: invece del risotto, un piatto della loro carbonara.

Sì perché Paolo e Andrea, i due fratelli che gestiscono Come in Corte Aurora, hanno il papà romano, per cui hanno deciso di aggiungere in menù alcuni piatti come carbonara, cacio e pepe, amatriciana, gricia. E io non riesco mai a dire di no a una carbonara.


Mi sono ripromessa però di tornare presto perché non abbiamo assaggiato la loro tagliata o la loro fiorentina. Paolo e Andrea ci hanno raccontato del loro allevamento di Angus full blood allo stato brado, di origine scozzese.

Prima di iniziare abbiamo scelto due vini rossi da accompagnare al pranzo: un Sassonero di Ca' Lustra Zanovello, intenso ma perfetto da abbinare alla carne perché non ne nasconde il gusto, e un Nebbiolo delle Langhe, corposo e strutturato.


L'antipasto della degustazione prevedeva una battuta di Angus con maionese al gin e rosmarino, gel al mango, essenza alla menta e melograno e sale Maldon. Ho sentito subito un retrogusto erbaceo, scoprendo quindi il sapore della maionese al gin e rosmarino, ma che non risulta troppo persistente. Mi stuzzica molto anzi trovare a ogni boccone una nota leggermente diversa come ad esempio l'asprezza del melograno o la sapidità del sale Maldon, o ancora la dolcezza del mango. La battuta rimane comunque delicata.

Molto particolare anche il trittico di crudi: carpaccio marinato nel whisky, chiodi di garofano e cannella su burratina di Andria, bocconcino di tartare con spuma di robiola ai frutti di bosco, carne salada con cipolla caramellata e Castelmagno. Sapori che possono sembrare decisi ma che nell'insieme riescono ad amalgamarsi alla perfezione, si sente subito infatti che sono gusti ricercati.


Da appassionata della cucina giapponese non potevo rinunciare ai nikuman, dei ravioloni farciti con faraona di corte, senape e salsa teriyaki. Al contrario dei ravioli cinesi che siamo abituati a mangiare in giro, i nikuman hanno la pasta molto spessa, molto simile ai baozi cinesi, che infatti adoro. La pasta, essendo fatta in casa, è molto rustica, ruvida e glutinosa, da far venire l'acquolina in bocca solo a vederla. Il ripieno è gustoso, ha una consistenza farinosa e si lega benissimo al sapore forte della salsa abbinata. Non avevo mai mangiato dei piatti di ispirazione orientale sui Colli Euganei, ero quasi emozionata.


Non appena è iniziata a scendere la luce del sole sono arrivati i primi, una gricia e una carbonara, entrambe servite con paccheri di Gragnano. Viene portato del pecorino a parte da aggiungere a piacimento e noi, con sguardo d'intesa, lo abbiamo aggiunto senza vergogna. La pasta è al dente, il guanciale sottile, croccante e molto abbondante, così come il pepe. Entrambi i piatti sono molto sapidi e la carbonara cremosa al punto giusto.


Come secondo sono arrivati un filetto di Angus al sangue e il 2 pak, petto di germano reale cotto a bassa temperatura, aromatizzato al lime, arancia e pompelmo con fondo bianco, gel di bergamotto e pak choi.

Il filetto, con contorno di caponatina, è succoso e già solo tagliandolo si può pregustare quanto è morbido e saporito. La carne di Angus non delude le aspettative.


Il petto di germano, totalmente diverso come gusto rispetto alla carne bovina, ha anche una consistenza insolita. Premettendo che per me è stata la prima volta in cui ho mangiato germano e che non sono un'esperta di selvaggina, devo dire che come prima esperienza è stata intensa. Alla vista ha un colore rosato e al taglio risulta tenera. Già dal primo boccone si sente che il gusto è selvatico ma raffinato. Andrea consiglia di assaporarla insieme alle due salse mescolate assieme, formando un sapore agrodolce che si sposa bene con la carne. Sicuramente è un piatto consigliato a chi ama assaggiare diversi tipi di carni.


I dolci disponibili non sono segnalati in menù perché variano sempre a seconda di cosa prepara la nonna di Paolo e Andrea. A noi è andata bene perché ci stuzzicavano tutti, così abbiamo ordinato un assaggio di tutto. Ho iniziato dalla torta vegana alle carote, quella più delicata ma non per questo meno buona, per poi passare alla torta di mele, morbidissima. La mia preferita è quella che ho lasciato per ultima, ormai conosco i miei gusti: crostata pere e cioccolato. Un po' più sottile di una classica crostata, mi ha conquistata uno degli abbinamenti che amo di più, la dolcezza delle pere unita a quella del cioccolato, con un crumble di pasta frolla in superficie al posto delle solite striscioline. Tra un boccone e l'altro, abbiamo assaggiato i biscottini fatti in casa con la crema, dal buonissimo gusto vanigliato al limone.

Come in Corte Aurora
Via Chiesa Teolo, 1
Telefono: 3331566758
 

  • CENA BLOGGER
  • RECENSIONE
  • RISTORANTE DI CARNE

scritto da:

Samantha Capuzzo

Sono Samantha, meglio conosciuta come Sam di Magna Padova. Mi dicono da sempre che non faccio altro che pensare al cibo, così ho deciso che pensare al cibo sarebbe diventato il mio lavoro.

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