Alla Pentola dell’ Oro un Tesoro Culinario da scoprire

Pubblicato il 28 giugno 2014

È il vostro sogno partecipare ad un antico banchetto medievale? Sedersi ad un tavolo di legno scuro con un calice di vino rosso corposo e assaggiare carni cotte a lungo sui fuochi con aromi e spezie studiate per stuzzicare i palati di re e regine? Allora non potete perdervi la cucina de La Pentola dell’Oro, un ristorante dove, grazie alla maestria dello chef Giuseppe Alessi, si possono gustare piatti rinascimentali e medievali della tradizione toscana. Ogni martedì il famoso cuoco fiorentino è dietro ai fornelli insieme a sua moglie (sua collaboratrice ormai da anni). Per chi vuole assaggiare i suoi favolosi piatti in un altro giorno della settimana è possibile anche fare delle prenotazioni e richiedere il menù degustazione anche in altre occasioni. È stato proprio Alessi a fondare questo locale negli anni ‘70 come circolo privato e poi negli anni il ristorante si è trasformato, passando da varie gestioni. Adesso il testimone è stato raccolto da persone di grande esperienza nel settore della ristorazione che vogliono riprendere la tradizione storica e, allo stesso tempo, ammodernare l'offerta con un tocco contemporaneo. Nel menù ogni piatto ha la sua storia e il suo viaggio di sapori. Bistecca alla fiorentina, pasta fresca, cacciagione, ribollita, peposo, dolci fatti in casa: ogni boccone è un’esperienza da ricordare.
 
SPECIALITÁ Si parte con gli antipasti: La Porrea dei frati di San Lorenzo, una torta di pasta frolla salata porro e formaggio speziati (ricetta del 1400), oppure l’Escabecio trecentesco di Galletto, una marinata agrodolce con cipolle, anice e finocchietto. Si continua con i primi: le Lasagnole al savor di noci dei Gesuiti del 600, una particole pasta lunga condita con zucchero di canna, ginger, noci e miele di castagno; oppure Pappardelle sulla Nana, un ragù di papero a lunga cottura di antica tradizione etrusca. Tra i secondi da provare la bistecca alla fiorentina, il Peposo del Brunelleschi, leggendario stufato di bue ai tre pepi con pere; oppure Il Porco Cignale in Dolce-Forte, ricetta dell'Artusi di fine 800, complessa saporità al cacao con cedro, spezie e frutta secca.
 
DOLCI Per concludere in bellezza i dolci sono tutti fatti in casa e cambiano sempre ogni giorno. Da provare la Delizia al cioccolato, una torta al 100% cioccolato con crema pasticciera di accompagnamento; oppure La perina Cotta De' Medici su tortino in Giulebbe speziato e il suo gelato. Nobili squisitezze per nobili forchette.
 
IN CANTINA Nella carta dei vini si trovano solo etichette toscane, sia nella zona del Chianti sia della costa maremmana. Unica eccezione per il prosecco che proviene dal nord Italia. La maggior parte dell’offerta si base sui rossi, ma sono a disposizione anche due vini bianchi. C’è una buona scelta di bottiglie di fascia medio-alta, selezionati per l’accostamento alle ricette. Il vino della casa è un San Giovese al 100% di una piccola ditta vicino a San Gimignano.
 
NON SOLO CARNE Tra le offerte del menù non ci sono solo ricette a base di “ciccia” (come si direbbe alla toscana), c’è un’ampia scelta anche di piatti vegetariani. Da segnare sul calendario poi una novità della Pentola dell’Oro: ogni venerdì e sabato è proposta una serata di pesce. Oltre al normale menù del locale, ci sarà la possibilità di scegliere tra gustose ricette speciali di mare. Il pesce è fresco e i piatti preparati dipendono dagli ingredienti trovati il giorno stesso al mercato.
 
AMBIENTE Il locale è su due piani, diviso in diverse salette: la Sala del fagiano (sotto); "Il cinghiale" è la cantinetta che sarà presto adibita alle cene più intime e private; "Il bettolino" che è lo spazio che si trova appena entrati, una saletta accogliente con le pareti dipinte di rosso con stelle dorate appese al soffitto che scendono sopra i tavolini di legno rustico. "Lo studiolo" è il ristorante al piano di sotto, con due sale molto spaziose e con volte a crociera in pietra. Segni di antichità accompagnano questo locale oltre alla sua offerta di menù particolarmente ricercata. Un esempio è il pozzo del 1400 che si trova a metà delle scale, oppure la strada romana che si scorge da un oblò sul pavimento della sala dello studiolo.
 

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