Pasqua di confine: tra il Piave e il piatto, al Borgo Ronchetto

Pubblicato il 15 aprile 2025

Pasqua di confine: tra il Piave e il piatto, al Borgo Ronchetto

A due curve dal Piave, incastrato tra le vigne e l’autostrada, c’è un posto che sa stare nel mezzo. Si chiama Borgo Ronchetto e mescola hotel a quattro stelle, verde trevigiano, e una cucina che oscilla tra classicismo e improvvisazione controllata. Il giorno di Pasqua, lo si capisce leggendo il menu proposto dallo chef Francesco Fischetti, il Borgo non gioca al risparmio.


Due percorsi, carne e pesce, con piatti che sembrano più una sfilata che una sequenza. In apertura, sia per l’uno che per l’altro, c’è l’uovo di quaglia, simbolo pasquale da piccolo cabotaggio, accompagnato da chips nere e insalatina acida al lime. Poi compaiono fiori di zucca e crema di piselli, declinati in modalità cervo scottato o canestrelli di Caorle, a seconda della scelta. Un doppio raviolo all’ortica — brasato di vitello in un caso, branzino nell’altro — apre la strada al risotto, con scampi o petto d’oca, tenuto insieme da una bottiglia di Franciacorta e da una manciata d’agretti.


Il piatto forte (nel senso letterale) è o il filetto alla Wellington oppure il trancio d’ombrina. Entrambi si appoggiano su una crema di patate affumicate, decorati da asparagi IGP in versione "primaverile". A chiudere, una crostatina e la focaccia pasquale. Vino, acqua e caffè inclusi, 78 euro.
Il Borgo gioca su più piani: quello visivo, con piatti ben costruiti; quello territoriale, pescando dal Veneto; quello esperienziale, grazie al bellissimo parco. Pasqua, qui, è un compromesso ben riuscito tra eleganza e sostanza.

Hotel Borgo Ronchetto
Via Argine Piave, 51 - Salgareda (TV)

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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