Una passeggiata alla scoperta delle vie nascoste di Matera, tra pagnotte, cantine e chiese rupestri

Pubblicato il 12 aprile 2021

Una passeggiata alla scoperta delle vie nascoste di Matera, tra pagnotte, cantine e chiese rupestri

Tra le vie del pane, del vino e delle chiese rupestri, chi abita a Matera è fortunato e non lo sa. Tralasciando la marea di eventi e di iniziative collaterali nate dopo la nomina come capitale della cultura, Matera è l’esempio più vicino all’autenticità tangibile di un passato caratteristico, rurale e tradizionale non molto lontano nel tempo.

In questo articolo vi raccontiamo le tre delle “vie” principali che uniscono suoni, gesti e itinerari del gusto a quelli dell’artigianato e infine del sacro.

Passeggiare, per piccoli tratti e in totale solitudine resta ancora qualcosa da poter fare (e per favore non privatecene, proprio ora che la Basilicata è diventata arancione!): così inforchiamo un paio di scarpe da ginnastica e una tuta tecnica e partiamo. Il percorso non è lunghissimo ma soprattutto è bello perché ci si rifanno gli occhi con la bellezza locale, le storie nascoste e gli scorci di natura.

Per la via del vino


Iniziando la meravigliosa discesa verso i Sassi di Matera (che poi, in alcuni casi è anche una salita) vi consigliamo di iniziare da via Casalnuovo. Lungo questo percorso che procede come una piccola serpentina, tra restringimenti, bellissimi scorci e rettilinei potrete notare, ai lati delle strade, un mosaico di case, locali e porticine chiuse. Lì, come un portale, come delle porte nascoste per Narnia, si sviluppano cantine sotto il livello della strada. Nella scorsa vita, quando i ristoranti erano aperti, abbiamo avuto la possibilità di arrivare così tanto in fondo accompagnati dallo staff del Bollicine Bistrot e del Morgan, che si trovano proprio sulla stessa strada. Il fresco dell’ipogeo rende questi stanzoni interrati il posto perfetto per conservare il vino.

Per la via del pane


Alla fine di questa via si ricollega la via del pane che, per forza di cose, si snodava per tutta Matera. In un passato non proprio remoto i forni principali della città (giusto per citarne uno, verso il Rione Malvè) giravano per queste vie, raccogliendo le pagnotte crude di pane. Una volta marchiate con le iniziali delle famiglie veniva infornato e riconsegnato. Su via Bruno Buozzi c’è Il Forno nei Sassi, dove potersi fermare e ordinare una pagnotta tipica materana, anche “timbrata” con le proprie iniziali!

Per la via delle botteghe artigianali

Durante le belle giornate queste strade si abbelliscono come fiori di primavera, con banchetti e colorati lavorazioni artigianali. Parliamo di pagnotte giganti dove vengono intarsiate tutte le più belle sculture o grandi strutture di pietra che riflettono, con stupore, la magica architettura della città, arroccata tra i Sassi, a due passi dalla natura. Le festività sono la benzina della creatività di questi artigiani che riescono a creare sempre capolavori originali: per citarne uno, Il Bottegaccio di Mari Daddiego in via Madonna dell'Idris, 10/11.

Per la vie delle chiese rupestri


Data la struttura intricata e arroccata tra i sassi e ripide scalinate letteralmente scavate nella roccia non è proprio corretto dire che potrete proseguire per le vie sopra citate e ritrovarvi davanti alla chiesa Rupestre di Santa Maria di Idris o la chiesa di Santa Lucia alle Malve… ma lo spirito è quello! La prima, situata su Sasso Caveoso, entra a pieno titolo in questo articolo dedicato alle vie materane dal momento che ha, nel suo stesso nome, la parola greca “via” anche connessa al percorso d’acqua presente nelle vicinanze. La costruzione, risalente al dodicesimo secolo, è riconoscibile all’esterno anche per la presenza di un piccolo campanile. Per quanto riguarda la chiesa di Santa Lucia alle Malve c’è da dedicare una particolare nota di merito per essere uno dei primi luoghi di insediamento monastico femminile del territorio. Gli ingressi all’edificio sacro sono molteplici e tutti scavati nella roccia: la luce, e ciò che è rimasto dei colorati affreschi, ne fanno da padroni.

Foto in copertina di Kaspars Upmanis su Unsplash
  

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scritto da:

Federica Scaramuzzi

Sarà banale, ma adoro la pizza e i gattini del web. In compenso sono alla ricerca di locali insoliti e originali. Dalla Murgia alla Laguna.. sono cacciatrice ufficiale di hidden gems! Odio il piccante e adoro la pasta al forno barese (originale) di mia nonna Graziella.

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