Inaugurazione giovedì 12 giugno

Appena arrivati a Vinomar, a due passi dal mare di Torre a Mare, è subito chiaro come non si tratti solo di un locale, ma di un’idea ben radicata. Perché dietro questa struttura essenziale e curata nei dettagli c’è una visione che parte da lontano: riqualificare un luogo storico, abbandonato per anni, a cui restituire anima e bellezza. Ne parliamo con Vincenzo De Giglio, uno dei fondatori, dal cui racconto emerge la storia di un sogno condiviso portato avanti con determinazione e tanta voglia di restituire valore a un angolo di costa barese dimenticato. Oltre a lui, infatti, soci e collaboratori del progetto sono Gianvincenzo e Giampiero del gruppo Hagakure, Michele Pellegrini, concessionario del brand Movi a Bari, e Oronzo Quintavalle, espressione viva di Torre a Mare: tante menti quanta la professionalità nell’avviare un progetto ambizioso come una vineria forte del soft restaurant in una zona limitrofa del capoluogo pugliese.



“L’idea di Vinomar nasce da un sogno: restituire dignità e nuova vita a Cala Fetta, una baia storica di Torre a Mare che negli anni ’50 ospitava un lido, ma che da quasi settant’anni era rimasta in uno stato di abbandono. Uno dei nostri soci, originario proprio di Torre a Mare, aveva da tempo il desiderio di valorizzare questa zona. Insieme al gruppo Hagakure, abbiamo presentato un progetto alla Regione Puglia e al Comune di Bari per recuperare e trasformare l’area, di cui siamo stati promotori diretti. Vinomar è nato così: con l’ambizione di fare qualcosa di bello, sostenibile e rispettoso del territorio.”

Quando e perché avete deciso di aprire Vinomar a Torre a Mare?

“L’apertura ufficiale è arrivata l’anno scorso, ma in realtà il progetto era pronto già un anno prima. È stato l’iter autorizzativo, lungo, complesso, fatto di burocrazia e competenze incrociate tra Monopoli, il demanio, il comune e la capitaneria, a rallentare i tempi. Potevamo mollare, ma non l’abbiamo fatto. Oggi siamo alla seconda stagione, con un’area molto più ampia rispetto al 2023. Ora occupiamo tutta la piattaforma di Cala Fetta e possiamo evolvere il format: da vineria sul mare a un vero e proprio "soft restaurant", aperto anche a pranzo e cena.”

Cosa rappresenta per te Vinomar oggi?

=13px“Vinomar è il nostro progetto estivo barese. È un luogo che parla di mare, di gastronomia e di bellezza. Quest’anno, oltre al food, offriamo anche momenti di show cooking, laboratori, eventi artistici e musica. È un luogo dove stare bene e far star bene le persone — non è solo una questione economica: ci muove una forte componente emotiva e valoriale.”

Vi ha ripagato l’idea di puntare su Torre a Mare?

“Assolutamente sì. Abbiamo creduto molto nel territorio, nonostante non fosse più al centro delle rotte gastronomiche dei baresi, che spesso si spostano fuori città. La nostra scommessa è stata far tornare Torre a Mare una meta di prossimità, da vivere tutti i giorni.
Chi finisce di lavorare in ufficio può venire a prendere un aperitivo sul mare senza prendere l’auto: questa semplicità è uno dei nostri punti di forza.”

Come descriveresti l’anima di Vinomar?

“È un’anima trasversale. Accogliamo chi cerca un calice di vino davanti al tramonto e chi vuole sedersi per un pranzo completo. La nostra clientela va dai 25 ai 60 anni: persone che apprezzano la qualità, sia nel calice che nel piatto. A livello di design, manteniamo un’impronta naturalistica: materiali grezzi, legno, tessuti nautici. Un’estetica in armonia con il mare.”

Vinomar - Viale Principi Di Piemonte, Bari. T: 0809674106

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