4 botteghe storiche di presepi a Napoli
Pubblicato il 4 dicembre 2014
Se dovessi consigliare a un turista che viene per la prima volta a Napoli cosa vedere ma soprattutto dove andare, non avrei dubbi. E se poi dovesse capitare proprio a Natale, allora una puntatina a San Gregorio Armeno sarebbe davvero d'obbligo. Qui puoi perdere ore tra le bancarelle di pastori e presepi, ecco le più famose.
Se a Napoli dici presepe, dici Ferrigno. Qui trovi la storia del vero presespe napoletano, famosi sono i suoi pastori in terracotta. Ricordo ancora che da bambina mi incantavo a scrutare i pastori che affollavano la scena, in particolare Benino, il pastore eternamente assonnato e Ciccibacco, personaggio alticcio e strampalato.
(Ferrigno, via S. Gregorio Armeno, 8, Napoli, tel:0815523148)
Un piccolo mondo antico dove si rivive la magia del Natale. La bottega di Ulderico Pinfildi è un luogo magico ed unico qui umberto e sua moglie Imma danno vita a vere e proprie opere d'arte, a partire dalle sontuose vesti dei magi,agli eleganti abiti della nobiltà partenopea.
Ogni vo,ta che vengo, ne rimango incantata.
(Pinfildi, via San Biagio dei Librai, 113, Napoli, tel:08119804087)
Se vieni da Sciuscià, puoi trovare anche pastori di piccole dimensioni, a partire dalle famose "muschelle" alte 3 cm, fino ad arrivare a pastori alti 16 cm. Ma oltre a pastori e presepi, da Sciuscià la vera specialità sono i Pulcinella in terracotta, il simbolo indiscusso della città di Napoli che sul mio presepe non manca mai.
(Sciuscià, via San Gregorio Armeno 3 - 80100 Napoli, tel:0815510843)
Per le sue mani sono passati il presidente Obama, i calciatori del Napoli, attori e personaggi dello spettacolo e persino il papa. Se vieni a Napoli non puoi non andare da Di Virgilio che, con le sue creazioni originali delle statuette del presepe napoletano, ti stupirà assieme alle tante creazioni pregiate, ogni anno io ci faccio un salto.
(Di Virigilio, Via San Gregorio Armeno Napoli, tel:0815524064)
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scritto da:
Giornalista pubblicista dal 2012, una laurea in sociologia e una sconfinata passione per l’universo delle parole, bilanciata da una certa avversità per quello dei numeri. A chi mi chiede dove ho lasciato il filo, rispondo che il filo, quello del discorso, raramente lo perdo se non per lasciarmi andare di fronte al panorama mozzafiato di Napoli, la mia città di cui sono perdutamente innamorata.