​Il nuovo Skyline, colorato (e profumato), secondo Gabriele Cusimano

Pubblicato il 11 settembre 2020

​Il nuovo Skyline, colorato (e profumato), secondo Gabriele Cusimano

Di sicuro, di questi tempi, abbiamo bisogno di certezze. Per fortuna, a Venezia ne abbiamo una che nemmeno una pandemia può incrinare: siamo circondati dalla bellezza. E sappiamo come goderne al meglio. Ecco perché per parlare di bellezza e di certezze ho scelto lo Skyline Rooftop Bar all’ottavo piano dell’Hotel Hilton Molino Stucky, alla Giudecca.

Affacciati sui tetti dell’isola, lo sguardo che spazia fino al Bacino di San Marco, già ci si sente meglio. Come sempre, d’altra parte, quando quando si arriva qui. L’altra certezza è invece Gabriele Cusimano, il Bar Manager di Skyline, l’artista della mixologia e del colore che, assieme al suo team, ha da poco rivoluzionato il Signature Cocktail Menu del locale.

È passato quasi un anno da quando avete rinnovato completamente il Signature Cocktail menu. Adesso che è perfettamente rodato, qual è stata la risposta dei clienti di Skyline?

Ottima, devo dire che siamo molto soddisfatti. Come sai c’è stato un grande lavoro dietro la realizzazione di questo menu, quindi non possiamo che essere contenti. I nostri ospiti sono sorpresi dall’accostamento e dall’intensità dei colori dei nostri cocktail, così come dalle scelte degli abbinamenti. Una risposta molto positiva, con pochissime critiche nonostante i grandi cambiamenti. Obiettivo raggiunto, quindi!

Quali sono i cocktail più amati?

Questa è una domanda già più difficile. Dipende un po’ dalla stagione direi, motivo per il quale ora abbiamo deciso di suggerire una divisione stagionale tra cocktail estivi e invernali. Comunque, tra gli altri, i nostri ospiti amano particolarmente il Lily Rose (con gin, liquore Strega e sciroppo di lavanda e rosmarino), lo Stradust (con tequila, sambuca e blue curaçao) e il Fresh & Green (con gin, Cointreau e succo di sedano). Ti devo confessare poi che ci sono dei grandi classici intramontabili a cui gli affezionati clienti di Skyline non rinuncerebbero per nulla al mondo, come il Red Sky (con vodka, Cointreau, Campari, pompelmo e foglie di basilico). Impossibile anche solo pensare di toglierlo dal menu.

Proprio partendo dai cocktail che hai citato, la relazione sempre più stretta con il ristorante dell’Hotel, Aromi, e con il suo nuovo concept, è evidente. Cosa puoi raccontarmi in proposito?

Anche su spinta del nuovo Direttore (Antonello De Medici, General Manager di Hilton Molino Stucky, ndr), la relazione tra Aromi e Skyline si fa sempre più intensa, tra scambi reciproci e obiettivi comuni. Il novo concept del ristorante, basato sugli abbinamenti con le erbe aromatiche, si sposa molto bene con l’utilizzo che noi già facciamo di questi profumi nei nostri cocktail. Utilizziamo gli stessi ingredienti della cucina di Aromi, non solo per le decorazioni dei drink, ma anche per i canapè e i cicchetti che accompagnano i nostri cocktail. In questo modo proponiamo qualcosa che invogli a proseguire la serata iniziata da noi da Aromi, oppure viceversa, di concludere da Skyline una serata iniziata al ristorante. E in futuro la collaborazione sarà ancora più stretta.

Come si è sviluppata la collaborazione con chef Catenacci?

Condividere le esperienze è sempre qualcosa di stimolante. Devo dire che il lavoro di squadra è sempre stato fondamentale non solo da Skyline, ma anche all’interno di tutti i ristoranti dell’Hotel e di tutta la struttura di Hilton in generale. Abbiamo un obiettivo comune ed è bello lavorare insieme.

Ti piacerebbe abbinare anche qualche cocktail direttamente ai piatti di Aromi?

Abbiamo già diversi ingredienti in comune, così come una conoscenza reciproca dei nostri menu. Sarebbe un ulteriore passo verso la stessa direzione. E non ti nascondo che potrebbe succedere in futuro. C’è stato già un primo esperimento con uno degli eventi legati al meglio del made in Italy che abbiamo organizzato di recente.

A proposito, ora i grandi eventi con tantissime persone sono più complicati da organizzare. Ma c’è uno spazio ancora più interessante per gli eventi d’eccellenza, come quello che avete organizzato con Nonino. È così?

Questo genere di eventi vuole proprio valorizzare le eccellenze del territorio italiano in un contesto unico come quello di Skyline. L’evento è stato un successo grazie al lavoro di squadra, alla collaborazione tra noi, lo chef Ivan Catenacci e il maître di Aromi Giovanni Burrafato. Gli abbinamenti sono stati pensati nei minimi dettagli e abbiamo anche creato appositamente un cocktail a base di Grappa Nonino per la serata.

Credi che in questo momento storico così particolare le persone vogliano godersi di più i piccoli piaceri della vita (tra i quali, di certo, c’è quello di bere un cocktail sul vostro rooftop)?

Di sicuro, soprattutto ora, tutto ciò che è piacevole, soprattutto se fatto in totale sicurezza, è qualcosa di positivo, un segnale di ripartenza. Da Skyline abbiamo molto spazio all’aperto, seguiamo il rigido (ma molto apprezzato dagli ospiti) protocollo Hilton CleanStay e abbiamo introdotto la richiesta di prenotazione. Abbiamo un po’ dovuto adattare la tipologia di gruppi che ospitiamo - leggermente ristretti, per party o aperitivi privati invece dei più grandi per le aziende -,
ridotto leggermente la lista dei cocktail, ma continuando sempre a puntare sulla qualità dei drink e e del servizio.

Dopo Venezia e i colori, quale sarà la prossima ispirazione e la nuova frontiera dei cocktail di Skyline?

Ci stiamo già arrivando. Vogliamo usare e valorizzare ancora di più le erbe stagionali, dal timo alla lavanda, dal basilico al lemongrass, magari da cogliere direttamente da un orto curato all’interno dell’Hotel che ci piacerebbe realizzare.

 

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scritto da:

Giacomo Pistolato

Cinefilo e gattofilo, mi piace scrivere e osservare. Vivo e scelgo Venezia, quasi tutti i giorni. Non amo le contraddizioni. O forse si.

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