Il simbolo dello street food internazionale da ODDO diventa italiano

Pubblicato il 19 marzo 2019

Il simbolo dello street food internazionale da ODDO diventa italiano

Sul Naviglio Pavese gli hot dog sono preparati con ingredienti italiani e salse homemade

Prendi un simbolo dello street food internazionale e impreziosiscilo con ingredienti italiani. Nasce così il finest hot dog di ODDO, la meta milanese - siamo in via Evangelista Torricelli, di fianco al Naviglio Pavese - dove assaggiare l’hot dog più buono della città. L’idea dei tre soci, Tiziano Saitta, Alessandro Butti e Simone Vailati, è quella di calare un panino tra i più conosciuti al mondo nella migliore tradizione italiana. Operazione ambiziosa ma perfettamente riuscita. E per rendersene conto, basta dare il primo morso.

Arrivo il ristorante chiedo a Tiziano Saitta, 40 anni appena compiuti, cosa deve avere un hot dog per diventare un panino di ODDO?
Tiziano: “Sicuramente una verdura fresca, una salsa particolare (qui sono tutte homemade, ndr) e conta molto anche la scelta del pane”.

Come deve essere il pane?
T: “Croccante fuori ma morbido dentro. Quello che usiamo per i nostri panini ha proprio questa particolarità. Il tocco finale è un topping perfetto: semi per il colore e bacon per la croccantezza”.

L’attenzione alle materie prime è alta: frutta e verdura fresca arrivano quotidianamente da fornitori selezionati. Le salse sono il vero ingrediente segreto, quello che rende unico il panino. In cucina c’è Michele Randis, che ha contribuito alla creazione di ogni singola ricetta. La carta propone sette hot dog, compresa una variante WEG: würstel vegetariano, brie, cetrioli, germogli di soia e salsa pink, a base di maionese e rapa rossa.

Un altro punto di forza è l’abbinamento con birre artigianali. Come è stato pensato?
T: “Abbiamo avviato una collaborazione con quattro microbirrifici italiani. Vuks, per esempio, produce una birra con il mosto di vino. Il birrificio Sensolibero di Cesate punta su birre 100 per cento naturali”.

Mentre parliamo arriva anche Alessandro Butti, 38 anni, per ODDO si occupa dello sviluppo commerciale, ma lavora con Tiziano da Artefice Group, agenzia specializzata in comunicazione di brand. E a proposito di comunicazione, da ODDO anche il packaging è curatissimo.

Bello ma non solo. È anche pratico?
Alessandro: “Il concept lo abbiamo studiato noi, sfruttando le nostre competenze in ambito professionale. Ma non c’è solo il design, l’involucro riesce a tenere caldo il panino per 45 minuti”.

Qualità indispensabile per chi punta molto sul delivery?
A: “Esatto. Per noi la consegna a domicilio è molto importante. In questi mesi (ODDO ha aperto i battenti il 22 settembre, ndr) abbiamo consegnato i nostri hot dog a casa ma anche in tanti uffici”.

Mangiare un panino di ODDO è una vera esperienza. Lo scarti, lo ammiri e lo gusti. L’attenzione alle materie prime, si diceva, passa anche per la scelta della carne. Il würstel è ottenuto da carne di puro suino allevato in Alto Adige, senza glutammato e solfiti, e ha nell’affumicatura con legno di faggio la sua particolarità. L’altro passaggio nella preparazione, che rende l’hot dog di ODDO diverso da tutti gli altri, è la bollitura in acqua aromatizzata che garantisce una maggiore digeribilità, senza intaccare minimamente il gusto.

Aperti da poco, ma già si pensa al futuro. Quali sono i progetti?
A: “Ci piace pensare di poter diventare un franchising, con lo stesso format e con gli stessi panini in più ristoranti. Insomma, vorremmo diventare gli ambasciatori dell’hot dog italiano in tutto il mondo”.

Per ora si inizia da Milano, l’appuntamento più vicino?
A: “Saremo con il nostro food truck al Mi Ami 2019, Musica Importante A Milano, al circolo Magnolia, arrivato quest’anno alla quindicesima edizione, il 24 e 25 maggio”.

L’idea è quella di girare sempre di più durante l’estate con il food truck e portare in giro per Milano il primo finest hot dog italiano. Da mangiare anche in via Torricelli, una zona che si sta ripopolando di locali, basta guardare la nuova Dispensa Fusetti, che ha aperto proprio di fianco, rilanciando anche questa parte dei Navigli. Basta un po' pazienza e tra qualche tempo non avrà proprio niente da invidiare alla movida del Naviglio Grande.

Nella foto di copertina i tre soci di ODDO: da sinistra Tiziano Saitta, Simone Vailati e Alessandro Butti

Ti piacciono questi articoli? Iscriviti gratis alla newsletter di 2night

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • INTERVISTA
  • MANGIARE CON LE MANI

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

IN QUESTO ARTICOLO
×