“Meglio cucinare che fare i conti”. Andrea Cagnoni ci racconta il Tiraboschi 6 a Milano

Pubblicato il 4 luglio 2017

“Meglio cucinare che fare i conti”. Andrea Cagnoni ci racconta il Tiraboschi 6 a Milano

Fino otto mesi fa faceva il commercialista. Poi ha deciso di cambiare vita e ha aperto un ristorante. Andrea Cagnoni, 33 anni, milanese, non ha dubbi: “Ci ho messo troppo tempo a cambiare, preferisco il contatto con la gente”. Il Tiraboschi 6 è elegante, come lui, mi accoglie in giacca ma appena iniziamo a fare quattro chiacchiere se la toglie. Allora mi metto comodo anche io e ci sediamo nel dehors - 12 coperti sulla tranquilla via Tiraboschi, zona Porta Romana -, bevendo una birra.

Come ti è venuta l’idea di cambiare tutto?
“Lavoravo in uno studio di commercialisti, mi occupavo di far quadrare i conti dalla mattina alla sera. Ma avevo voglia di dare una svolta”.

E lo hai fatto con gli amici di una vita?
“Lo chef, Gianluca, lo conosco da anni, eravamo compagni di bevute. Fabio è appassionato di vino e insieme abbiamo deciso di cercare un posto che andasse bene per l’idea di locale che avevano in testa”.

La ricerca è stata lunga?
“Neanche tanto (me lo dice convinto mentre sorseggia la birra, ndr), di questo spazio in via Tiraboschi 6 mi è piaciuto subito il dehors e poi da cosa nasce cosa…”.

Ed è nato il Tiraboschi 6. Location elegante, tre sale, chic ma non pesanti. I complementi d’arredo sono progettati con cura, si vede che c’è la mano di un professionista.

Chi ha progettato gli interni del ristorante?
“Andrea Cozzi, interior design e amico. Così amico che cura anche l’aspetto social del locale”.

La domanda è quasi d’obbligo: meglio fare i conti o cucinare?
“Tutta la vita il rapporto con le persone. La convivialità sta alla base di questo progetto. Siamo tre soci che sono riusciti a trasportare l’amicizia dal piano personale a quello commerciale. Per questo tutto funziona benissimo. E poi io ho sempre avuto il pallino della cucina”.

Allora, cosa caratterizza la cucina?
“Senza dubbio la qualità. Tutto quello che compriamo quotidianamente si consuma nel giorno stesso. I salumi arrivano dalla Francia e dal Friuli, in futuro vorremmo puntare sempre più su questo aspetto”.

Dai, dimmi qual è stata la cosa più difficile in questi primi mesi di attività?
“Il tempo che ci ho messo per decidere di cambiare. Una volta che ho fatto il passo e rivoluzionato la mia vita lavorativa, mi sono accorto che ci ho messo troppo tempo”.

A proposito di tempo, quali sono i progetti per il futuro?
“Vorrei puntare sull’evoluzione della nostra cucina per andare incontro ai gusti di tutti i tipi di clienti”.

Magari aprendo un nuovo locale?
“Perché no, un locale che possa ampliare l’offerta anche sul piano dei cocktail, puntando sull’aperitivo. Ma sempre con passione, senza un secondo fine. Al Tiraboschi 6 ci piace coccolare i nostri clienti ogni volta che decidono di sedersi al tavolo”.

La birra è finita prima di salutarci prendo un impegno: passare a cena una sera di quest’estate. Eh sì perché vorrei assaggiare una tartare di pesce, magari quella di gamberi scottati con mango, menta e riduzione di aceto di lamponi. Ma desidererei mangiare fuori. Beh, l’estate è appena cominciata!

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  • INTERVISTA

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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