Jibril de Monte ha detto sì: la formula cake & cocktail può funzionare anche Treviso

Pubblicato il 10 gennaio 2018

Jibril de Monte ha detto sì: la formula cake & cocktail può funzionare anche Treviso

al nuovo Jibo's american bar di Porta San Tomaso

Nella mano sinistra un gin tonic o un whisky d’annata. Nella destra una forchetta, pronta a negoziare con la fetta di red velvet o di foresta nera che profuma lì a pochi centimetri. Questa è la visione da cui è partito il mixologist Jibril De Monte per creare il Jibo’s, il primo locale di Treviso abbastanza coraggioso da provare a sdoganare la formula “cake & cocktail”. Un caffè bistrot dove all’american bar si abbina una pasticceria artigianale d’alto livello… E molto altro ancora. Noi abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il creatore del Jibo’s: il sorriso con cui Jibril vi servirà ogni drink è semplicemente inconfondibile.

Ci racconti la tua storia?
Fin da bambino, coi miei genitori, ho avuto la fortuna non solo di girare per ristoranti di livello, ma anche di cucinare a casa. Poi a 16 anni gli studi all’Alberghiero, attraverso i cui stage ho fatto esperienza in alberghi a Roma, a Firenze etc. Da lì ho lavorato in Inghilterra, in Francia a Saint-Tropez al Restaurant le Grand, dove ho scoperto la passione per il bar perché c’era un grandissimo barman. Tornato in Italia mi sono messo a studiare ancora, lavorando contemporaneamente a Venezia e a Treviso. Il sogno era quello di aprire un locale qui, nella città che ho sempre sentito come mia e che ho sempre amato, perché da bambino sono stato adottato non solo dalla mia famiglia ma anche dalla città di Treviso.
Parliamo un po’ del Jibo’s. Che razza di locale è un posto che abbina torte a cocktail?
E’ esattamente il format che lanciamo col nostro american bar: “cake & cocktail”!! La mia fidanzata, Silvana, è una pasticcera professionista, specializzata soprattutto in dolci americani, come le cheesecake, ma non solo. Io invece ho esperienza come barman IBA. Così ci siamo detti: perché non unire le nostre risorse e creare un locale dove la gente venga anzitutto a sorseggiare un bel drink e mangiarsi una fetta di torta d’alta pasticceria?

Cake & cocktail. Detto così pare fantastico. Ma funziona?
Beh, la nostra è ancora una scommessa: ma quando vedo le persone che alla sera che si abbina una fetta di New York cheesecake o di strudel con un whisky sour o un old fashioned, capisco che abbiamo fatto centro.
 
Wow. Qual è l’abbinamento che va più forte?
Forse quella tra la sacher rivisitata che prepara Silvana e il boulevardier che faccio io, una bomba a base bourbon whiskey, vermouth e bitter.
Insomma un locale dal concept fantasioso.
Sì, ma tutto è curato nei minimi dettagli. Ci teniamo. Ad esempio qui si ascolta solo musica jazz, che seleziono io con cura da appassionato e da ex musicista jazz. Inoltre esponiamo le opere di artisti locali e pittori emergenti. E poi proponiamo la degustazione di whisky e di gin, ossia le mie due grandi passioni nel campo della distilleria.
 
Addirittura. Preferisci whisky o gin?
In assoluto il whisky. In questo momento storico non puoi non proporre una grande selezione di gin, ma io sono convinto che presto il whisky mosterà tutte le sue potenzialità anche nella nightlife italiana.
 
Una bottiglia che custodisci gelosamente?
Il Single Barrel Whisky “Catoctin Creek” RoundStone Rye. Ce l’abbiamo solo noi a Treviso. E’ il mio cavallo di battaglia, l’unico whisky di cui non potrei fare a meno. Ne sono totalmente innamorato. Trovo la sua morbidezza assolutamente unica.
Con che dolce lo abbineresti?
Con la cheesecake al pistacchio di Silvana. Senza alcun dubbio.
 
Parlando di cibo, avete però anche una proposta salata.
Eccome. Ogni giorno c’è un menù di stagione disponibile per pranzo. E all’ora dell’aperitivo prepariamo tanti diversi stuzzichini e cicchetti d’ogni sorta, ma anche pizza al metro, ideale soprattutto per chi si organizza il rinfresco qui da noi. E alla domenica c’è il brunch!
 
Se dovessi consigliarmi un piatto su tutti?
Sicuramente il piatto Jibo’s, l’unico sempre disponibile, che non ruota mai: uova al tegamino, funghi, pancetta e fagioli.
Il locale è partito subito alla grande. Merito della posizione ma anche della qualità.
Ok, ma non solo queste. Credo sia anche per via dell’atmosfera che la gente può trovare qui, in questo piccolo american bar di Porta San Tomaso. Personalmente ritengo che la mia bravura non sia tanto saper creare un drink perfetto, quanto semmai raggiungere un rapporto di grande umanità con tutti i clienti. Di bravi baristi ce ne sono a centinaia; di bravi osti, capaci di stare dietro un banco e regalare sempre un sorriso, ben pochi.
E infatti chiunque lavori con me necessita di educazione, savoir faire, sorriso e allegria!

  • GLI ADDETTI AI LAVORI

scritto da:

Alvise Salice

Con lo pseudonimo di Kintor racconto da anni i miei intrattenimenti. Sport e hi-tech gli amori di gioventù; mentre oggi trovo che viaggiare alla ricerca di culture, gusti e sapori della terra sia la cosa più bella che c'è. O magari la seconda, via.

IN QUESTO ARTICOLO
  • Jibo’s

    Borgo Giuseppe Mazzini 54, Treviso (TV)

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