Dove bere un caffè a Venezia e' un rito: Caffè Florian

Pubblicato il 21 novembre 2018

Dove bere un caffè a Venezia e' un rito: Caffè Florian

Un caffè veloce al bar: attività quotidiana, routine come pendolarismo e accensione del pc.
Ma a Venezia bere un espresso è un rituale consacrato dal tempo, e qui il caffè stesso ha un  ruolo secondario nella cerimonia di servirlo e berlo. Dove? Al Caffè Florian.



Qui osservi la gente e Venezia.  Vuoi farti notare? Dal 1720, il Florian è, e sarà, il posto più adatto per questo.
Situato nelle Procuratie Nuove a San Marco, è il più antico caffè a servizio continuo nel mondo, da quando il Cafè Procope di Parigi, cambiando la destinazione d’uso, ha perso per questo il primato.
Il Florian è da sempre ritrovo preferito di famosi ed eruditi, più o meno facoltosi , come Charles Dickens, Lord Byron, persino Casanova, per nominarne alcuni. 

Ma cos’ha di speciale il Florian?



Per iniziare, una meravigliosa quasi sbiadita gloria, prova della sua lunga storia e non una ricerca artificiosa di ciò che molti luoghi moderni vogliono replicare. Qui poche concessioni alla modernità sono state fatte e tutte nei secoli scorsi.
Pareti e soffitti esuberantemente affrescati, punteggiati da giganteschi specchi con cornici dorate, patinati dall'età: sembra di essere in uno squisito carillon con la musica classica dell’orchestra in sottofondo. Sbirciando attraverso le splendide vetrate si intravede subito la magnificenza all'interno.

In origine due stanze, poi nei secoli ne aggiungono altre cinque, riccamente decorate dopo il restauro avvenuto a metà dell’800. Opere di artisti degli ultimi trecento anni alle pareti. Molte finiscono in prestito a musei d'arte internazionali. Una curiosità: da più di 30 anni il Florian in contemporanea con la Biennale di Venezia chiede a unartista di ri-inventare lo spazio Florian!

Tavoli di marmo, sedie e divanetti di velluto rosso, camerieri in eleganti giacche bianche. In inverno non è facile trovare un posto a sedere; in estate, quando i tavoli si allargano verso la piazza all'esterno, diventa un problema solo nei giorni di pioggia. Ma questo fa parte del suo fascino. 

Storia

Tra il ‘600 e il ‘700, a Venezia aprirono centinaia di nuovi locali, chiamati "botteghe da caffè" o "botteghe da acque" - servivano limonata, zabaione, cioccolato e la bevanda scura arrivata da Costantinopoli alla fine del XVI sec., e così di moda che Goldoni scriveva: "Tutti cercano di fare quello che fanno tutti gli altri. Dove scorreva l'acquavite, ora il caffè è di moda. "
Nel 1720 Floriano Francesconi chiama il suo caffè "Alla Venezia trionfante". Ma i veneziani preferiscono chiamarlo con il nome del suo proprietario, semplicemente "Floriàn". Nel 2020, saranno passati 300 anni di storia e qui ci si prepara con video, eventi e manifestazioni all’insegna di questa tappa importante.
Incontro Agata Dona’, SMM, e Stefano Stipitivich, Direttore Artistico, in una sala riservata.
Un onore! Mi accomodo alle vetrate: stupendo panorama sui portici e la piazza.
Il nuovo amministratore delegato Marco Paolini, prendendo le redini dalla gestione centenaria della famiglia Vedaldi, punta tutto sulla qualita’ dei servizi e dei prodotti usati. 

Perche' andare al Florian?

Stefano mi spiega: “Perché andare al Florian e spendere molto di più che in un bar tradizionale? 
Perche’ non si viene qui per bere un caffè e andar via. Oggi non si puo' più fornire solo prodotti e servizi, ma esperienze emozionali e il Florian è questo. Con quella tazzina di caffè, faccio un viaggio nella storia e mi emoziono. La cosa più preziosa oggigiorno è il tempo di una pausa. Venezia per sua vocazione è la citta del relax.“

E cosi mi rilasso e ordino una cioccolata Casanova, specialità della casa, sontuosa e densa, con crema alla menta e scaglie di cioccolato bianco. Una miscela di cacao in esclusiva, acquistabile in polvere, dal negozio o il sito online. Considerata una delle 5 cioccolate più buone del mondo. 



Stefano mi suggerisce di provare la Torta di Ricotta e la Sacher – mi chiedo se uscirò mai viva da qui!
Menu con dessert a rotazione, ma con alcuni "must" presenti in menù durante tutto l’anno: il gianduiotto, il tiramisù e il tartufo. Tutto creato nel loro laboratorio artigianale, seguendo la stagionalità dei prodotti.
Il cameriere torna con un vassoio gigante splendidamente apparecchiato: piattini e tazze sono monogrammati.  Servizio col vassoio d’argento come ai vecchi tempi, forse l’unico rimasto a Venezia. Un vero tocco di classe!



Assaggio la Torta di ricotta con uvetta: un biscuit sottile caramellato con zucchero di canna e tanta ricotta – un buon equilibrio di gusti. La Torta Sacher, una rivisitazione dello chef, proposta sia d’estate (come semifreddo) che d’inverno: base e mousse di cioccolato e marmellata di albicocca – sublime.



Provo anche i Biscotti: un mix di zaeti, esse, biscotti speziati, baci al cioccolato, brutti ma buoni e cantucci. In vendita nel negozi, come il libro di ricette dei dolci veneziani. 

Sorseggiare una bevanda calda con dei dolci nel salotto piu’ bello del mondo, sentendosi per un momento come Casanova: questo e’ Il Florian, non un semplice bar! 

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scritto da:

Monica Cesarato

Food blogger e consulente culinaria, che organizza anche lezioni di cucina veneziana. I suoi articoli sono stati pubblicati su La Gazzetta Italiana, Partaste, The Local e molti altri Food & Travel blogs internazionali. Ha partecipato con Alex Polizzi nella serie TV Secret Italy.

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