Simons Bistrot food experience

Pubblicato il 18 aprile 2025

Simons Bistrot food experience

Non molto tempo fa, ho letto che il rito è quella cosa che ti permette di staccare dalla quotidianità e assaporare fino in fondo le cose belle della vita. Personalmente, credo che uno dei riti più piacevoli al mondo sia il pranzo della domenica, meglio se in famiglia, meglio se in un posto come Simon’s Bistrot. 

E’ una domenica uggiosa ma a rincuorarmi è l’atmosfera rilassata e le luci soffuse di questo spazio che sembra essere stato creato proprio per accogliere chi, come me, magari arriva da lontano e ha bisogno di una piccola oasi di benessere. Sfoglio rapidamente il menu e vedo che la voglia di primavera traspare da ogni piatto: accanto alla proposta di pesce (per cui Simon’s Bistrot è ben noto), abbiamo anche una selezione di piatti di carne e fa capolino anche qualche proposta vegetariana, pensata per tutte quelle volte in cui si esce in gruppo e c’è l’amico che non ha voglia né di carne né di pesce ma non vuole ripiegare sulla classica insalatina.

Forse non lo sai ma, da qualche settimana, Simon’s Bistrot ha inaugurato la sua zona bar e aperitivo: un ottimo modo per coccolarsi con un crudo di pesce e una bollicina, prima di decidere se fermarsi a cena. Tra le novità presenti in menù e pensate proprio per l’ora dell’aperitivo spicca la focaccia fatta in casa, preparata dallo chef con un impasto ai 7 cereali, arricchito da semi di finocchio e anice. Mi viene proposta la versione con misticanza, culaccia, bufala e pomodoro piccadilly.


L’impasto della focaccia è quasi impalpabile, i semi di finocchio si sentono e creano un piacevole contrasto con la culaccia. E’ Simone stesso a dirmi che in abbinamento avrebbe potuto propormi anche un vino rosso e, invece, vuole stupirmi con uno Chardonnay Tai, profumatissimo e perfetto per ripulire il palato prima della prossima portata. 

Simone mi ha accennato anche del loro “aperisotto”, ovvero, la proposta aperitivo che prevede ogni giorno un risotto diverso ma, per provarla, mi sa che dovrò tornare un’altra volta. Il mio pranzo inizia con una coda di rospo servita su cappuccio viola e guarnita da una composta di cipolle di Tropea. La coda di rospo è meravigliosa e mi conquista al primo assaggio, con la sua panatura alla mediterranea arricchita da un pizzico di salsa di pomodoro e aromi. Del tutto inaspettato il cavolo cappuccio che regala ulteriore sapidità al palato e ben contrasta con la cipolla di Tropea.

I tagliolini al limone con pepe rosa, gamberi e capperi mi regalano il Mediterraneo in un solo boccone. Si sente molto il limone, fresco e prepotente, che coccola il gambero ma si lascia sfidare dal fiore di cappero, così salino. Sembrerebbe quasi un dolce e, invece, no perché il gambero, così versatile, viene esaltato nella sua consistenza carnosa, da una parte, e poi reso quasi orientale con questa frittura leggerissima che abbraccia un unico gambero intero, usato come guarnizione. Il pepe rosa serve, anche qui, a ripulire il palato, per lasciarti la sensazione di un piatto perfettamente equilibrato.

Il filetto di dentice servito su una crema di patate allo zenzero, acciughe e capperi è davvero una delizia. Ero un po’ intimorita dalla base di patate e zenzero, invece, nel complesso, questa crema è avvolgente ma il twist è dato dalla battuta di pomodori, capperi e olive. 

Simon’s Bistrot eredita dai bistrot francesi il clima sereno, le luci soffuse e la voglia di convivialità ma dimostra una ricercatezza negli abbinamenti e nelle materie prime che non ha nulla da invidiare ai ristoranti stellati. Una voce fuori dal coro che si fa ricordare. 

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