Cosa succede nella nuova era del fast food a Milano: cibo veloce ma di qualità

Pubblicato il 4 marzo 2024

Cosa succede nella nuova era del fast food a Milano: cibo veloce ma di qualità

Tutto succede a Milano. Si cambia. Basta associare il fast food allo junk food. Roba da anni ’90. Sotto la Madonnina si guarda avanti, al miracolo del progresso. E cambia anche il concetto di fast food. Quintalino lancia il nuovo format di “fast quality food”. Il locale milanese fresco di apertura, spin-off del ristorante Quintale della star della macelleria Dario Cecchini, nasce dall’unione dell’esperienza della famiglia de Rosa, e quella internazionale di Francesco Panella, oltre a quella di Alessandro Cattelan, in qualità di direttore creativo del progetto. Tutti protagonisti del cambio di paradigma. Nella nuova location, in via Terraggio 9, nel cuore di Milano, si mangiano panini ma con ingredienti di altissima qualità.

Pop ma di qualità

Giusto per dare il senso, il prodotto finale è composto da quattro elementi cardine per rendere il prodotto apprezzato e popolare ma senza rinunciare alla qualità. Iniziamo dalla carne, c’è quella della celebre macelleria toscana di Dario Cecchini; il pane è fornito da Antonio Follador, con il suo pretzel bun creato appositamente per l’occasione. Le verdure, infine, provengono da un fornitore selezionato e le salse sono quelle preparate direttamente al Quintale. L’hamburger è un piatto conosciuto e apprezzato da tutti, ma qui si mette il vestito migliore, emblema dell’italianità e della qualità delle materie prime. Senza scordare la sostenibilità: tutti i processi di lavorazione della carne sono studiati ad hoc per ottenere il meglio dal prodotto, ottimizzandone tagli e riducendone sprechi.

Menu e tanta ricerca

Si fa presto a dire hamburger. Ma quello che sta dietro è tanta ricerca. Il pane è ispirato, dopo aver girato tutto il mondo tra Tokyo, Parigi, Los Angeles e Ho Chi Minh, alla ricetta di Emily Clinton Hill, provata da Francesco Panella a Brooklyn e ricreata sotto incarico di Vittorio de Rosa, co-founder di Quintalino, dal panificio Follador. Grande attenzione anche alla scelta dei vini, con una carta selezionatissima. Si diceva dell’intento di garantire la qualità, pur restando pop: ecco, i prezzi saranno fissi per ogni categoria di prodotto, sia food che beverage, proprio per permettere ai clienti una scelta basata sui propri gusti e non condizionata dal costo del singolo item. Aperto da martedì a sabato, dalle 12 alle 15 e dalle 18 alle 22. Hamburger a 12 euro, vino dai 6 agli 8 euro.

Quale scegliere

Non c’è troppa scelta, quattro panini per non perdere troppo tempo. Più qualità e meno quantità. Quattro hamburger che si chiamano semplicemente con un numero. Uno: Cremoso al parmigiano 18 mesi e chutney al pomodoro e basilico; Due: Salsa ai 4 formaggi con robiola, gorgonzola, stracchino stagionato e parmigiano, guanciale croccante e cipolla caramellata; Tre: Maionese al pepe verde e radicchio trevigiano al forno marinato in aceto balsamico, timo e arancia; Quattro: Crema piccante con pomodori secchi, cetriolini, capperi, peperoncino fresco e finocchio in agrodolce cotto a bassa temperatura. Qualche sfiziosità per completare: toast di fegato o di salsiccia, patatine, acqua, birra e vino. Stop. Ah, no. C’è anche la combo: 1 Burger a scelta, 1 fries sempre a scelta e acqua, a 15 euro.

Il simbolo dell’hamburger

“Per i ragazzi della mia generazione, l’hamburger rappresenta un simbolo: quello del sogno americano”, commenta Alessandro Cattelan, direttore creativo di Quintalino. “La mia missione sarà quella di raccontare un prodotto culturalmente americano avvicinandolo a valori tipicamente italiani come la qualità e il fatto ‘bene come una volta’. Quando si comprava qualcosa ai mercati rionali o nelle botteghe di paese non serviva specificare la bontà di un prodotto, il fatto che fosse bio o made in Italy era scontato”. Per Francesco Panellla, co-founder di Quintalino, l’hamburger è uno dei prodotti più venduti al mondo, “proprio per questo voglio dimostrare come si possa attuare un modello scalabile che limiti però l’impatto ambientale e sociale”.
Quintalino - via Terraggio 9, Milano - tel. 3701301181

Il nuovo ruolo del panino (con mollica o senza)

Abbiamo parlato del cambi di paradigma. Il fast food strizza sempre più l’occhio alla qualità. Delle materie prime, certo. Ma anche della preparazione che non tralascia un approccio sempre più sostenibile. E un gusto che deve sempre essere motivo di soddisfazione per il palato. A Milano, se volessimo proseguire il giro alla scoperta di panini di qualità, allargando il concetto del fast food fino a sconfinare nello street food, ci possiamo tranquillamente fermare da Donato con mollica o senza. La storia è quella del salumiere napoletano di TikTok, Donato, che ha aperto da qualche mese in piazza Diaz, a pochi passi dal Duomo, il suo nuovo locale. Quali panini si possono magiare? Il Maradona, con porchetta, crema di pistacchio al parmigiano e burrata, o il Pino Daniele, preparato con crudo di Parma, tarallo sbriciolato, stracciata. E ancora, il Napoli, con salame tipo Napoli, provola di Vico e crema tricolore. I prezzi partono da 8 euro per arrivare fino a 13 euro. Il pane? Si può scegliere, ovviamente, se averlo con o senza mollica. C’è sempre coda, da considerare in caso di fame incontrollabile.
Con mollica o senza - piazza Armando Diaz 1, Milano - tel. 3480131141

All’Antico Vinaio (nella nuova sede)

Da Firenze a Milano. Il terzo negozio dell’Antico Vinaio ad aprire sotto la Madonnina è quello in Moscova. Questo è il regno della schiacciata fiorentina, tra gli street (fast) food più popolari non solo in Italia, ma anche in giro per il mondo, gli States insegnano. Pavimenti in cotto, muri rivestiti in legno e stile tipicamente toscano. Ci sono i soliti salumi appesi al soffitto che finiscono nella maggior parte delle farciture delle schiacciate. Qualsiasi scelta si rivela in grado di soddisfare il palato. L’Italiana, per esempio, è una schiacciata preparata con prosciutto crudo di Parma 20 mesi, mozzarella di bufala, pomodoro e basilico. Tra le limited edition, per chi apprezza il tartufo, c’è una variante con mortadella al tartufo, stracchino, crema di funghi e rucola. La vegetariana ha un ripieno di stracciatella, crema di pistacchio, pomodori secchi e basilico.
All’Antico Vinaio - via della Moscova (angolo via Statuto) - tel. 0552382723

Il fast food gourmet (di pesce)

Tutto è nato in Puglia e poi, come sempre accade, è giunto a Milano. Pescaria è un fast food gourmet che propone panini di pesce, anche fritto o crudo. Ci sono due ristoranti, in zona Corso Como e in via Solari. La location è un rimando al mondo marinaresco con toni però vivaci. I panini sono ottimi, come quello con la tartare di salmone, fior di latte, zucchine fritte, lattuga, pesto al pomodoro secco e salsina al peperone. Da assaggiare anche la variante con la tartare di tonno, burrata, pomodoro, pesto al basilico, olio al cappero. Intrigante il panino con la cotoletta di pesce, farcito con filetto di merluzzo in croccante panatura con caponatina di verdure, fiordilatte, rucola e maionese al basilico. Non ci sono, però, solo i panini perché l’offerta del menu si è allargata anche a crudi di mare, spaghetti cacio e pepe con le cozze e gli immancabili fritti. Piccola nota sulla sostenibilità: il locale è plastic free e ha la certificazione Friend of the Sea. I prezzi? Da 8 euro fino a 13,50 euro per un panino; fino a 20 euro per un piatto assortito di crudi.
Pescaria - via Solari 2, Milano - tel. 0221067997

Foto di copertina di Maxii Studio Quintalino Milano

  • TENDENZE FOODIES
  • SPENDO POCO E MANGIO BENE

scritto da:

Fabrizio Arnhold

Il trucco per un buon aperitivo o una cena perfetta? Scegliere il posto giusto. Vi racconterò i miei locali preferiti, ma sempre con spirito critico, senza mai dimenticare che a Milano c’è tutto quello di cui si ha bisogno. Basta saper scegliere.

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