Inferno ristorante&lounge bar Firenze, intervista con Simone Secci nel girone del Buongusto

Pubblicato il 12 ottobre 2018

Inferno ristorante&lounge bar Firenze, intervista con Simone Secci nel girone del Buongusto

Il nome è un omaggio a Dante e non poteva essere diversamente visto che la basilica di Santa Croce con la statua del sommo poeta è poco distante. Inferno è un ristorante & loungebar che si è subito apprezzare a Firenze per la proposta al bar e in sala e in generale lo stile del locale. Il segreto è una squadra affiata, dove spicca la presenza dei fratelli Simone, Luciano e Giambattista Secci che in casa hanno una lunga tradizione nella ristorazione e del loro socio Andrea Pasquarelli (esperienze familiari tra Pit Stop in Piazza Dalmazia, Centocanti in via Gioberti, Fancy King a Prato).

“I miei genitori hanno avuto un ristorante in Sardegna e io e i miei fratelli abbiamo iniziato da ragazzi ad avvicinarci a questo mondo. Una tradizione soprattutto legata al mare e quindi alla cucina di pesce. La famiglia di Andrea invece è più legata al mondo della carne e ai primi” racconta Simone Secci a proposito di Inferno.
Ecco quindi che dall’incontro di esperienze diverse è venuta l’idea di dare vita a una proposta decisamente interessante.
“Da subito abbiamo avuto l’idea di puntare sulla cucina flambè, un punto forte della nostra proposta che alla fine ha influito anche sulla scelta del nome” prosegue Secci.

E’ per questo che lo avete chiamato Inferno?
“Essendo vicini a Santa Croce ci piaceva un nome che richiamasse Dante e la Divina Commedia. Il locale si trova all’interno di Palazzo Gherardi, storico edificio e sede dell’Istituto di Lingua e Cultura Michelangelo. E’ così che è nata l’idea di Inferno che rende omaggio alla storia di Firenze ed esprime un’idea di tradizione e cultura. La basilica è poco lontana.... Al tempo stesso il nome Inferno si sposa bene con la nostra cucina che punta in particolare sulla cucina flambè e con la nostra carta dei cocktail divisa, tra l’altro, tra i drink dedicati ai 7 vizi capitali e quelli che celebrano le 7 virtù teologali”.

Insomma un locale che fa fuoco e fiamme sotto diversi punti di vista.
“Inferno è un insieme di gusti, emozioni, colori. Un viaggio nel Girone del Buongusto, dove la tentazione è nei sapori e nella qualità delle materie prime. La cucina si divide equamente tra piatti di terra e di mare, con un’attenzione particolare ai crudi e alla cucina flambè”.
Il locale ha uno stile contemporaneo ed elegante. Colpisce molto per l’interior design. A chi vi siete rivolti?
“Ci siamo rivolti a Costa Group per arredare il locale. Avevamo l’idea di sfruttare il tema Inferno senza però cadere nel kitsch. Così i tavolini del locale rendono omaggio al mito di Atlante e alla figura di Sisifo. Ancora la cantina si chiama il Limbo e all’ingresso compare la scritta “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. C’è la sala delle ninfe che ricorda un altro famoso episodio della Divina Commedia. Nella sala bar ci sono alle pareti alcune citazioni sempre dalla prima cantica”.
Perché scegliere Inferno per trascorrere una serata?
"Dall'aperitivo al dopocena si può trovare una proposta nel segno delle materie prime di qualità in un ambiente elegante e dove si respira un'atmosfera rilassata".

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scritto da:

Raffaella Galamini

Sono nata a Viterbo ma Firenze con i suoi tramonti mi ha conquistato: da 15 anni abito in riva all’Arno. Qui scrivo, mangio, corro e scopro posti nuovi, non rigorosamente in quest’ordine. Il mio passatempo preferito è consigliare agli amici un ristorante da provare a cena o cosa fare nel week-end.

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