Il mondo dei locali e le sue prospettive per l’estate in Salento, intervista ad Antonio Portaccio, Presidente Italgrob:
Pubblicato il 5 maggio 2022
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Antonio Portaccio, che oltre ad essere il titolare di un’azienda di distribuzione di bevande della provincia di Lecce, la Foodbeverage&co srl, è presidente di Beverage Network, un consorzio di distributori italiani che raccoglie circa 50 distributori in tutta Italia, nonché presidente di Italgrob, la Federazione Italiana dei Distributori Horeca. Italgrob è l’unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – ricordiamo acronimo di Hotel, Restaurant e Café - che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”.
Dal suo osservatorio sulla situazione del settore Horeca, da che periodo veniamo e come sono stati questi ultimi anni in Italia e in Salento?
Veniamo da uno dei periodi più difficili che ci siano mai stati per il settore Horeca. La pandemia ha colpito in maniera sostanziale il nostro settore e uno studio commissionato da una fonte autorevole, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, ha stimato che il 30% dei pubblici esercizi, non troveranno la forza per ripartire. In Salento siamo stati un po’ più fortunati perché vivendo di una forte stagionalità siamo riusciti a salvare le due stagioni estive del 2020 e del 2021. Le strutture invece che non hanno avuto questa possibilità sono state le discoteche che o non hanno lavorato o hanno funzionato a regime ridotto. Quindi abbiamo uno scenario in cui l’Horeca è stato fortemente colpito e dall’altro un rimbalzo nel periodo della stagione estiva. Anzi, i dati del 2021 sono stati più che positivi poiché la gente si è riversata sul territorio nazionale per passare le vacanze anziché andare all’estero come era consuetudine negli ultimi anni.
Quali dovrebbero essere le strategie che i ristoratori dovrebbero attuare per gestire al meglio i momenti di stop?
Il Covid ha avuto l’abilità di far perdere tutte le grandi certezze che ogni azienda del settore aveva, si è rimesso tutto in discussione e quindi ora bisogna concepire un modello nuovo di business. La ristorazione deve ampliare o diversificare la proposta perché gli italiani hanno voglia di uscire. Da una ricerca del Censis, il 68% degli italiani non vedeva l’ora che passassero le limitazioni per poter frequentare i locali e l’88% del campione intervistato sostiene che il momento del consumo fuori casa deve essere un momento importante che aiuta il proprio benessere. Quindi i pericoli latenti percepiti dalla ristorazione, ovvero che la gente preferiva rimanere molto di più in casa a cucinare o utilizzare il delivery, comunque non hanno scalfito la voglia degli italiani di andare a cena fuori. Bisogna però adeguare le proposte perché l’HORECA non è più solo un luogo fisico ma sempre di più un’occasione per vivere un’esperienza.
Quali sono invece i criteri che i consumatori dovrebbero utilizzare per scegliere dove andare fuori casa?
La leva più importante è quella dell’esperienza personale e del passaparola diretto, poi sicuramente le recensioni online che aiutano la scelta. Ma una scelta di fondo che dovrà essere affrontata dagli operatori del settore è quella di andare tutti verso una qualità più alta dei prodotti. Ahimè questo è il periodo più difficile perché la spirale inflattiva che si è creata sta creando diverse tensioni sull’acquisto dei prodotti, ma solo proponendo la qualità da tutti i punti di vista, dalla proposta all’accoglienza, rimarrà il ricordo al consumatore di aver vissuto un’esperienza positiva con i propri cari: nel medio e lungo periodo la qualità paga sempre.
Quali sono le prospettive per la prossima stagione estiva in Salento?
Le prospettive sono positive: abbiamo informazioni di sold out in Salento ma c’è la variabile della guerra che è un’incognita che potrebbe cambiare la situazione da un momento all’altro: o nella direzione catastrofica di allargamento del conflitto o in quella di aumento della tensione dal punto di vista economico e dei prezzi. Per cui se dovessero ulteriormente aumentare i prezzi, non aumentando gli stipendi, ci si ritrova con un’erosione del potere d’acquisto delle persone e quindi se prima si facevano in media 10 giorni di vacanza, se ne faranno 7 se non 5.
Le cattedrali di Almifi
Quali sono i valori su cui si poggiano le sue aziende, la Foodbeverage&co e Beverage Adriatica?
Per costruire un’azienda di valore bisogna avere dei valori sia interni che esterni: quelli del gruppo Foodbeverage&co e Beverage Adriatica vanno nella direzione della serietà, della professionalità e rispetto. Sono i tre assi fondamentali che ci hanno permesso di avere un percorso virtuoso nell’ambito della distribuzione. Un modo per farci conoscere e raccontare il nostro modo di lavorare, si potrà vedere il prossimo 9 maggio, a partire dalle 15.00 torniamo ad organizzare il nostro evento di degustazione, Beverage for Food, che si terrà nelle suggestive Cattedrali di Almifi, sulla Gallipoli-Alezio. Sarà un’occasione per assaggiare le nuove annate dei vini delle nostre aziende partner e reincontrarsi dopo due anni difficili. L’evento è gratuito ed aperto agli operatori del settore su invito o prenotazione, scrivendo a marketing@foodbeveragesrl.it.
Le cattedrali di Almifi
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Sono nata in Salento sotto il segno del vino ma poi ho scoperto anche la birra e il gin. Ho iniziato a cucinare a 7 anni e da allora non ho più smesso. Tutto questo è diventato un lavoro: sono Consulente di Marketing e Comunicazione Enogastronomica ma sono anche assegnista di ricerca presso l’Università del Salento. Amo scrivere, viaggiare, leggere e camminare ma non contemporaneamente.
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