Corrado Minervini: «Erbavoglio è il giardino dove coltiviamo il fermento culturale di Molfetta»

Pubblicato il 18 marzo 2022

Corrado Minervini: «Erbavoglio è il giardino dove coltiviamo il fermento culturale di Molfetta»

Chilometro vero, drink list e slam poetry: l'imprenditore molfettese ha messo su un'offerta di intrattenimento che vuole dimostrare che anche in Puglia è possibile fare contaminazione culturale (e non solo culinaria)

L’offerta culinaria del panorama molfettese si sta arricchendo sempre di più, grazie a tanti giovani talenti, tra cui Corrado Minervini. Con il suo Erbavoglio Bistrot ha portato in città il gusto di una ristorazione easy e di una mixology curata. Il tutto vive e pulsa in un locale in cui, tra interno ed esterno, trovano spazio anche eventi insoliti e bellissimi come gli slam di poesia. Abbiamo chiesto a Corrado qual è la filosofia che lo guida nella sua avventura in Piazza Principe di Napoli.

Come hai avuto l’idea del locale? Dal tuo curriculum leggo che hai lavorato in un ambito completamente diverso prima di diventare imprenditore... 

Per anni ho fatto il marketing analyst. Nel 2006 mi sono laureato in scienze politiche e ho scelto di proseguire la mia formazione presso l'Università Federico II di Napoli, con un master in Marketing e Service management. Da lì sono approdato in Bnl, a Roma. Dopo lo stage, mi chiesero di fare una nuova esperienza nel campo della Customer Satisfaction e, al termine di quel periodo, mi proposero di lavorare in banca. Ma quell non era il progetto della mia vita.

Cosa hai fatto a quel punto?

Sono stato assunto come ricercatore da un Istituto di indagini di mercato. L’esperienza di carriera è stata molto stimolante, e veloce, il lavoro che facevo mi piaceva. Però mi mancava qualcosa: questa terra maledetta, la mia Puglia.

Quindi hai rifatto le valigie e sei tornato a casa.

Siccome l’attività che svolgevo e la professionalità che avevo costruito in terra di Bari non esiste, ho dovuto inventarmi un altro modo per tornare e lavorare qui. Nonostante la vita in Puglia sia più a misura d’uomo,la mancanza di un buon lavoro appagante pesa. Da questo vuoto, nel 2013, è nato Erbavoglio. All'inizio era solo un caffè letterario, che si chiamava Allèmmérse, perché di solito si nasce al sud e poi si sale più a nord possibile. Volevo offrire quello che io avevo amato della vita culturale di Roma.

Cioè?

Attività culturali stimolanti. Sentivo che il nostro territorio era in fermento, ma che non c'erano spazi di espressione. Il problema iniziale era non avere una vera e propria cucina, a causa delle ridotte dimensioni del locale. Ma la posizione e la possibilità di riqualificare una piazza prima abbandonata erano due condizioni molto allettanti.


Come sei arrivato a Erbavoglio?

Nel gennaio 2019 abbiamo chiuso Allèmmérse. Ricordo ancora la gente in lacrime, appassionati avventori che ci seguivano dall'agosto 2013. Ma quella non era la fine: era l'inizio di un nuovo progetto. Abbiamo allargato il locale, fatto la cucina e il 4 luglio 2019 è nato Erbavoglio Bistrot in Fermento. Non contenti, nel 2020, in pieno Covid, abbiamo aperto anche una seconda sala per non perdere coperti rispettando il distanziamento.

Perché Bistrot in fermento?

Quando abbiamo chiuso Allèmmérse, nella nostra comunicazione abbiamo usato una crisalide, simbolo di mutazione e rinascita. Quella crisalide, che si era nutrita della linfa di tante attività culturali, di musica dal vivo, stand up comedy, reading bilingue, doveva sbocciare e proporre al territorio un’alternativa metropolitana. Del resto, Molfetta è in Europa e qui vivono le stesse persone che vanno a Milano o a Berlino in cerca di stimoli, nuovi incontri e linguaggi. Ho preso questa idea e l'ho messa in un locale che avvicina anche una proposta enogastronomica che ha l’ambizione di far parlare di sé.

Quali sono gli ingredienti sul tuo menu?

Quella di Ebravoglio Bistrot è una cucina fusion con un forte legame territoriale. Ha come suo centro la sostenibilità e la selezione della materia prima, che deve essere a chilometro vero.

Cosa significa per te fare ristorazione?

La nostra ristorazione sta dentro una visione più ampia di locale e si concentra sul rapporto tra uomo, ambiente e tempo. Chi viene ad Erbavogio viene per impegnare il proprio tempo, senza la frenesia quotidiana, per rigenerarsi. Quindi quello che mangi e bevi deve attivare emozioni, sbloccare dei ricordi, magari dell’infanzia, non ha solo una funzione estetica. Allo stesso tempo deve farti provare nuove esperienze. Ecco perché siamo sempre in “fermento”, sempre in ricerca.


Nel tuo bistrot c’è ampio spazio per i drink: quali sono i tuoi preferiti e quelli più amati dai clienti?

La nostra drink list mira a stimolare la ricerca, sia per chi beve sia per chi prepara. Per noi significa ricercare bottiglie e ricette che non seguano le politiche commerciali più comuni, ma che portino cose nuove sul bancone. Grazie al mixologist Ignazio “Nacho” Pappagallo e al nostro consulente di cucina Stefano De Gennaro, stiamo lavorando a un'offerta in continua evoluzione, che coniughi tutti i tratti della nostra identità. Detto questo, da provare l'Apulian Batida, con succo di percoca con Cachaça e float di primitivo, un modo per restituire il ricordo del vino con le percoche che prepariamo ancora d'estate con la famiglia.

Da Erbavoglio c’è tanto spazio per gli eventi, compresi slam poetici: come mai hai deciso di accostare un argomento poco commerciale come la poesia a una sala molto frizzante come quella di Erbavoglio?

Siccome l’arte e il pensiero, come l’uomo, sono in continua evoluzione, sono in movimento, abbiamo bisogno sempre di forme nuove di comunicazione, che si sincronizzino con la modernità e che arrivino dove un’impostazione classica non sempre riesce. Il poetry slam è proprio questo: una fusione di stili e linguaggi che utilizzano il mezzo della parola. Mette insieme la poesia, il teatro, il rap, l’hip hop e il free style, per ottenere ninna nanne, o ballate suggestive, o memorabili canti d’amore in un’unica serata di lacrime e risate a crepapelle. Inoltre, i sentimenti umani sono molteplici e non hanno un unico colore. Oggi, quando facciamo poetry slam, mettiamo insieme stili, culture, colori, lingue. Senza per forza andare a Roma o a Milano o addirittura all'estero, ma rimanendo in Puglia. A Molfetta.


Progetti per il futuro?

Quando ho aperto Erbavoglio, sapevo che c’era un progetto esecutivo pronto per creare una nuova piazza. Invece oggi è veramente complicato fare progetti sul futuro, data tutta questa situazione in divenire. Detto questo continueremo a fare ricerca e a lavorare su un locale sempre più accogliente, che possa intercettare persone appassionate che ancora non sanno che sapore ha una serata all'Erbavoglio Bistrot.

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scritto da:

Stefania Leo

Giornalista e appassionata di cibo, amo vedere e raccontare tutte le storie che si intrecciano in un piatto. Cucino, leggo e non mi fermo davanti a nessun ingrediente sconosciuto: è solo il punto di partenza per un nuovo viaggio gastronomico.

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