Bologna al risparmio: dove e cosa si mangia con 10 euro

Pubblicato il 23 ottobre 2025

Bologna al risparmio: dove e cosa si mangia con 10 euro

C’è chi a Bologna ci arriva con una valigia e un sogno, e chi semplicemente con la fame. Fame vera, quella da pausa pranzo post lezioni o da “oddio ho finito i soldi della mensa”. Bologna è così: ti accoglie, ti sfinisce, ti innamora e poi ti sfida a sopravvivere con una banconota da dieci. E mentre cammini sotto i portici cercando un posto che non ti chieda mezzo stipendio per un piatto di pasta, scopri che la città ha un cuore buono — e pure economico.
Perché qui, tra i profumi di ragù che escono dalle trattorie e il chiacchiericcio delle piazze, si nasconde un piccolo grande miracolo: mangiare bene senza sentirsi poveri. Dieci euro bastano, eccome se bastano, per ritagliarsi un momento di felicità tra un appello e una bolletta, tra un cliente e un treno in ritardo.
Questo non è un articolo per gourmet col Rolex: è per chi vive Bologna con le scarpe sporche e la testa piena di sogni, per chi si arrangia ma non rinuncia al gusto. È per chi, davanti a un piatto di tagliatelle fumanti o una piadina ben fatta, pensa che sì — forse, a vivere qui, ne vale davvero la pena.

Gusto eterno


Dal 1860 a oggi, Bologna è passata dalle botteghe artigiane alle aule universitarie, dalle biciclette ai monopattini elettrici, ma il Rosso resta lo stesso. 
La Trattoria del Rosso è lì da da 165 anni, in quell’angolo di via Righi dove il tempo sembra essersi addormentato tra tovaglie di carta e piatti fumanti di tagliatelle. Dentro, il profumo di ragù è un messaggio dal passato: “tranquillo, qui si mangia come una volta”. È la trattoria del popolo, dei pranzi rapidi e veri, di chi con una banconota riesce ancora a sentirsi ricco. 10 euro, e ti porti a casa un pezzo di storia: primo, secondo, acqua e vino, come nel dopolavoro di tuo nonno. Il menu è una carezza: tagliatelle al ragù, lasagne, gramigna con salsiccia, crescentine a go go.
Non ci sono piatti con nomi inglesi o luci da Instagram: solo tavoli vicini, voci che si intrecciano, camerieri che corrono come in un film in bianco e nero. Eppure è proprio questo il bello: un pranzo da 10 euro che vale un viaggio nella memoria collettiva bolognese.

Trattoria del Rosso
Via Augusto Righi 30, Bologna
Tel. 051 236730

San Gennaro e San Petronio


Via del Pratello, all’ora di pranzo, è un film che si ripete ogni giorno: studenti affamati, chiacchiere, motorini e profumo di impasto nell’aria. In mezzo a tutto questo, Mozzabella è diventato in pochi anni un punto fermo per chi cerca qualità senza sforare il budget. Nato nel 2017 da un’idea di Alberto Degli Esposti, il locale unisce l’anima napoletana del maestro pizzaiolo Michele Leo — formato alla scuola di Gabriele Bonci e passato per cucine stellate — con l’identità bolognese più verace.
Pizza al taglio, sì, ma fatta con criterio: farine biologiche, grani antichi e 48 ore di lievitazione. Il risultato è leggero, croccante e digeribile, perfetto anche per chi pranza al volo tra una lezione e l’altra. Con due fette da 3 euro e una bibita resti comodamente sotto i 10 €, ma se vuoi cambiare ci sono anche tortellini fritti, tagliatelle al pomodoro o tortelloni al tartufo in burro fuso.
Oltre alla storica base del Pratello, Mozzabella si è infilata anche tra i banchi del Mercato delle Erbe e in altri angoli della città, portando la stessa formula semplice e vincente: ingredienti seri, prezzi umani, zero pose. Perfetto per chi ha venti minuti scarsi e una fame vera.

MozzaBella
Via del Pratello 65/B, Bologna
Mercato delle Erbe, Via Ugo Bassi 23-25, Bologna
Tel. 051 550506

Terra di mezzo


Basta spostarsi di qualche metro lungo via del Pratello per finire in quella che, più che una strada, sembra una sceneggiatura bolognese: da una parte il profumo di pasta tirata a mano di Pasta Fresca Naldi, dall’altra i bicchieri che tintinnano al Barazzo. Due realtà diverse ma complementari, fuse nel tempo in una formula tutta bolognese: chi fa la pasta e chi la accoglie nel piatto, chi impasta e chi versa.
Naldi è una piccola istituzione di quartiere, attiva dagli anni ’60, specializzata in tortellini, tagliatelle, lasagne, tortelloni di zucca o ricotta, tutto fresco e con la mano di casa. Si compra al banco, si sceglie il sugo, e poi si fa tappa pochi passi più in là, sui tavoli di legno del Barazzo. 
Qui la scena cambia ma resta lo spirito: voci intrecciate, un calice di vino naturale o una birra artigianale a chiudere il cerchio. La pasta te la prendi e te la porti tu. Con una porzione “base” e un bicchiere si sta sui dieci euro o poco più, ma il valore è molto più alto. In un’epoca di format e catene, questa piccola alleanza tra laboratorio e bar resta un gesto di resistenza: due botteghe che continuano a sfamare il quartiere con autenticità e spirito di comunità.

Pasta Fresca Naldi
Via del Pratello 69/C, Bologna
Tel. 051 523288

Barazzo
Via del Pratello 66/C, Bologna
Tel. 328 796 7313

Il gusto semplice 


In via Leopardi c’è chi affetta, chi impiatta, chi ride dietro i fornelli. È l’universo di Cesare Marretti, lo chef toscano che nel 2012 ha portato a Bologna la sua idea di casa aperta: un posto dove si entra, ci si siede e si lascia fare a chi cucina. “È Cucina”, appunto.
Qui il pranzo è un rito democratico: con 10 euro tondi ti siedi, scegli carne, pesce o vegetariano e ti arriva un menu completo di pane fatto in casa, calice di vino, dolce e caffè. Il tutto in un’ora scarsa. Le combinazioni cambiano spesso — spaghetti al pomodoro fresco con gremolata di parmigiano, verdure croccanti, salse leggere — ma il filo resta sempre lo stesso: stagionalità e semplicità, senza mai annoiare.
L’ambiente è moderno e un po’ bohémien, con biciclette appese e stoviglie che suonano come una colonna sonora. A pranzo il locale si riempie di studenti e lavoratori, a cena arrivano i curiosi che vogliono capire cosa significhi davvero “cucina trasparente”. Marretti intanto gira tra i tavoli, saluta, spiega, racconta.

È Cucina Leopardi
Via Leopardi 4, Bologna
Tel. 051 275 0069

Pranzo espresso


Via Marconi non sarà la via più romantica di Bologna, ma è una di quelle che vivi per forza: ci passi per andare al lavoro, all’università, o solo per tagliare da un quartiere all’altro. Qui, tra auto in corsa e insegne luminose, c’è un pezzo di storia che resiste dal 1952: il Caffè Masini. Dentro si sente ancora il profumo di caffè appena macinato, le chiacchiere basse dei clienti abituali e il tintinnio delle tazzine sul bancone di marmo.
È il regno della Miscela Masini, il caffè locale che racconta settant’anni di colazioni bolognesi. Ma non solo: a pranzo trovi primi del giorno — pasta al pomodoro, risotti, lasagne — oppure secondi come pollo arrosto, polpette al sugo o una cotoletta con verdure grigliate. E poi ci sono i panini farciti, le focacce calde, le piadine con prosciutto e formaggio, perfette per chi è di corsa ma non vuole arrendersi al fast food.
Qui si pranza veloce, con un piatto caldo e una bibita restando tranquillamente sotto i dieci euro. Non serve prenotare, non serve pensarci troppo: è la vostra pausa “di città”.

Caffè Masini 1952
Via Marconi 5/A, Bologna
Tel. 051 648 6672

Cucina giovane 


In via Goito il profumo del ragù ti cattura e ti porta dritto dentro un laboratorio dove la tradizione bolognese si è tolta la polvere di dosso. È qui che quattro ragazzi — Riccardo, Davide, Stefano e Giacomo, gli stessi dietro al cocktail bar Ruggine — hanno deciso nel 2017 di mettere la sfoglia sotto il neon, portando la cucina delle nonne nel formato più contemporaneo che esista: lo street food.
Il motto sulla porta dice “Bentornati a casa”, ma dentro si respira una casa nuova: lavagne al posto dei menù, foto di famiglia alle pareti e pentole di terracotta che ribollono come un ricordo di domenica. Qui si mangia con poco e si mangia tanto — tagliatelle al ragù, gramigna alla salsiccia, balanzoni, lasagne, oppure il celebre panino al ragù, diventato simbolo di Bologna da asporto.
Le porzioni sono vere, senza paura di saziare, e con dieci euro tra piatto e acqua te ne vai pieno e felice. Tutto nasce da ingredienti locali, carne dal Quadrilatero e verdure del Mercato delle Erbe, cucinati piano, come si deve.
Oggi Ragū ha anche una seconda vita in Piazza Aldrovandi con Ragū & Draft, dove alla pasta si aggiungono cocktail alla spina e musica di sottofondo. È la prova che la tradizione, se la maneggiano le persone giuste, non invecchia: cambia ritmo, ma il profumo resta lo stesso.

Ragū
Via Goito 9/B, Bologna
Tel. 347 998 2336

Ragū & Draft
Piazza Aldrovandi 13/2A, Bologna
Tel. 389 427 1713

Fame di passaggio


C’è chi arriva a Bologna e chi la lascia, ma quasi tutti prima o dopo passano da via Galliera. È la linea di confine tra un treno, un appuntamento, una pausa, e lì in mezzo c’è Il Panino, il posto dove inizi o chiudi la giornata con qualcosa di vero tra le mani.
Entri e ti prende quel casino buono di salumi appena tagliati, formaggi che si sciolgono, pane caldo che arriva a raffica dal bancone. In fondo non c'è niente di più internazionale del panino: veloce, economico, democratico. 
Qui infatti non c’è un menu, c’è un universo di combinazioni — dal classico con mortadella e crescenza al più spinto con coppa, pecorino e salsa verde, dal rustico con cotto e giardiniera al piccante con ‘nduja e stracchino, fino ai vegetariani pieni di verdure grigliate, crema di carciofi e pomodori succosi. Ti fai il tuo panino come vuoi tu, senza regole, e ci abbini una bibita fredda, una birra, una spremuta: combo perfetta, dieci euro o meno, stomaco felice.
È un posto da passaggio ma anche da ritorno, non servono sedie né tempo: basta un morso per sentirti dentro la città — vera, viva, e sempre affamata.

Il Panino
Via Galliera 91/A, Bologna 
Tel. 051 039 4249

Sapori di quartiere 


San Donato non è il centro da cartolina: è quartiere di studenti con lo zaino, lavoratori che escono in pausa, gente che vive Bologna tutti i giorni. E proprio lì, tra saracinesche, botteghe e motorini parcheggiati storti, c’è La Piccola Trattoria, uno di quei posti che resistono senza fare rumore. Con dieci euro ti siedi, ti rilassi e mangi come si deve — tagliatelle al ragù, lasagne fumanti, tortellini o un piatto di pesce fresco che cambia con la stagione.
Niente fronzoli, niente moda: solo piatti pieni, porzioni vere, gente che si conosce e chiacchiera tra un boccone e l’altro. È la Bologna di tutti i giorni, quella che ti fa sentire parte di qualcosa anche solo per un pranzo. Dieci euro, un piatto caldo e un sorriso — ed è già molto più di quanto sembri.

La Piccola Trattoria
Via Edoardo Ferravilla 6/B, Bologna
Tel. 051 515802


Foto tratte dalle pagine social dei locali.

In copertina: La Piccola Trattoria. 



 

  • SPENDO POCO E MANGIO BENE

scritto da:

Lorenzo Trisolini

Classe ’94, curioso per natura e sempre con lo zaino pronto. Dopo una laurea a Bologna e un’esperienza in Australia, ci sono tornato sei anni dopo, scoprendo una città che sa sempre sorprendermi. Osservo, ascolto e racconto quello che vale la pena vivere

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