Cucina, cultura e molto altro alla Loggia Osteria Bottiglieria a Pieve di Soligo

Pubblicato il 29 aprile 2019

Cucina, cultura e molto altro alla Loggia Osteria Bottiglieria a Pieve di Soligo

Sono stata di recente a cena per provare la cucina di un locale storico di Pieve di Soligo: la Loggia Osteria Bottiglieria.
Il locale ha una storia antichissima alle sue spalle, sorge ad inizio del 1800 come Loggia coperta del mercato, assumendo poi caratteristiche diverse durante i conflitti delle Grandi Guerre: diventa una lavanderia durante il primo conflitto mondiale o, come narra la leggenda, luogo dove venivano coniate le monete per l'esercito tedesco durante la seconda Guerra Mondiale. 
Nella sua lunga storia viene comunque ricordata come luogo di ristoro del paese di Pieve di Soligo.
Nicola, il proprietario, ci tiene molto a mantenere vivo il passato in ogni angolo del suo ristorante: l'osteria è infatti arredata interamente con oggetti vintage di recupero, le sedie anni '80 di molteplici stili sono tutte diverse tra loro, le pareti sono allestite con delle finte porte in legno, viene quasi voglia di provare ad aprirle e scoprire dei mondi nuovi, come Alice nel paese delle meraviglie. I libri esposti, recuperati nei tanti mercatini d'antiquariato del territorio, non sono semplicemente d’arredo, ma chi lo desidera può lasciarsi immergere nelle pagine, per esempio, di un’edizione anni ’70 di Madame Bovary.



Il pianoforte dà quel tocco in più in un locale dove il tempo pare essersi fermato, dove non si ha alcun desiderio di tirare fuori il cellulare e consultare pagine web, ma di rilassarsi con una buona lettura o ascoltare qualcuno che liberamente si può sedere e suonare lo strumento a disposizione. Curiosa anche la creazione dei menu: sono state utilizzate delle vecchie cartelline mediche trovate in un ex ospedale psichiatrico.



Il menu è stata una piacevolissima scoperta, si può pensare che trattandosi di un’osteria, i piatti siano rustici, alla buona, invece vi ho trovato dei giovanissimi cuochi con la voglia di portare dei piatti originali, d’effetto visivo ed esplosivi al gusto. Alla Loggia viene presentato un piccolo entrèe insieme a del pane e del burro fatto in casa, un burro salato molto cremoso a cui ho fatto fatica a staccarmi.



Come antipasti abbiamo ordinato degli asparagi serviti con uova, un tocco di vaniglia e un crumble di parmigiano 36 mesi, croccante e fresco che già alla vista delizia il palato. Poi abbiamo voluto provare uno dei piatti forti del menu La Loggia, il polpo scottato, durante l’anno ne vengono proposte alcune varianti ma il protagonista è sempre presente; in questo periodo lo trovate con spuma di piselli, wasabi, aneto e nocciole.



Da grande amante della pasta ho optato per un primo, degli spaghettoni di Gragnano, con gamberi, guanciale e lime. Spendo due parole in più per dirvi che questo è stato il mio piatto preferito, in quanto il lime si sentiva molto ma non copriva gli altri ingredienti, cotti al dente e presentati a temperatura ambiente secondo il mio modesto parere possono essere il vero piatto dell’estate per l’osteria La Loggia. Chi era con me invece ha optato per un orzotto con sciopét (pianta erbacea delicata), ortiche e spuma di robiola, cremoso e buonissimo.



Immancabili in questa splendida serata due dessert di chiusura, abbiamo assaggiato la pera caramellata e la tartelletta al limone per la quale ho capito di aver sviluppato una dipendenza.



All’osteria si vuole dare spazio anche ad artisti vari, ecco perché spesso vengono organizzate delle serate tematiche dove pianisti e poeti allietano i commensali con le loro arti, senza dimenticare le periodiche visite con chef stellati che insieme ai cuochi della Loggia compongono delle vere opere culinarie. Anche il rapporto qualità prezzo del menu è imbattibile, la spesa è di circa 30 euro a testa e devo ammettere che i piatti sono ben sopra la media di una “classica” osteria, si può quindi godere di un locale retrò all’apparenza, che mostra invece di voler emergere e distinguersi da tutti.

  • CENA BLOGGER

scritto da:

Rubina Giacomello

Avete presente quegli amici che nei locali vi imbarazzano perché fotografano qualsiasi piatto arrivi a tavola cercando anche la giusta angolazione? Sono io. Ricercatrice di Angoli Ghiotti in Veneto, assaggiatrice per passione, non per niente mi chiamano La Ghiottona.

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