La vendemmia miracolosa di Venissa, un anno dopo l'acqua granda

Pubblicato il 19 novembre 2020

La vendemmia miracolosa di Venissa, un anno dopo l'acqua granda

​Matteo Bisol: “La resilienza di questa vigna mi lascia senza parole, è stata una vendemmia che di certo non dimenticherò”

Matteo Bisol, Owner & Director del Wine Resort Venissa a Mazzorbo, lo scorso novembre si è trovato a fronteggiare una delle più grandi difficoltà da quando, sette anni fa, ha preso le redini dell'azienda: le acque della laguna si sono infatti alzate al loro livello più alto dal 1966 minacciando di distruggere quel lavoro arduo e accurato che la sua famiglia svolge dal 2002 recuperando la quasi estinta Dorona, vitigno autoctono della Venezia Nativa. 

Un vigneto che da secoli sfida il sale e l’acqua alta dando vita ad un vino con caratteristiche uniche al mondo. Nell’isola di Mazzorbo il vitigno Dorona di Venezia ha trovato un equilibrio magico tra un terreno vocato e la continua minaccia del sale e dell’acqua.
Oggi lo stesso Matteo Bisol annuncia che si è appena conclusa una "vendemmia miracolosa" e afferma: "La resilienza di questa vigna mi lascia senza parole, è stata una vendemmia che di certo non dimenticherò”. 

Il duro lavoro per salvare la vigna 

Matteo e la sua squadra di Venissa hanno lavorato duramente per salvare la vigna dall'eccezionale acqua alta di novembre 2019. Una situazione molto simile a quella del 1966 che aveva portato alla perdita delle vigne veneziane.

Solo a marzo Matteo ha potuto emettere un sospiro di sollievo quando la vigna è tornata a germogliare. Nonostante questo, i mesi da maggio a giugno, durante i quali si succedono la fioritura e la formazione del frutto, sono stati freddi e piovosi, portando a porsi nuovamente domande sul potenziale dell’annata. Le prospettive sono fortemente cambiate dopo l’invaiatura. Condizioni climatiche eccellenti duranti i mesi di maturazione insieme alla decisione di vendemmiare più tardi rispetto agli anni precedenti hanno portato a una maggior concentrazione e una buccia più matura.

Matteo racconta: “L’uva è stupenda e non vedo l’ora di assaggiare il vino per vedere come la Dorona potrà esprimere questa annata, che potrebbe essere una delle migliori di sempre.”  E aggiunge: “Dal punto di vista qualitativo sono sorpreso di quanto la natura possa dare il meglio di sé in queste situazioni. La resilienza della Dorona dimostra quanto la vigna sia sempre più in simbiosi con la laguna.”

Uno sguardo al futuro 

Pensando al futuro, Matteo punta al fatto che la Dorona possa continuare a esprimersi con una sempre maggiore purezza per fare del Venissa la quintessenza della Venezia Nativa. Con questo obiettivo, lavora a stretto contatto con l’agronomo Stefano Zaninotti che ha un approccio olistico alla viticultura. Zaninotti crede che l’ambiente della laguna sia veramente estremo e che l’intervento umano in questo contesto debba essere ridotto al minimo per lasciare alla natura il suo corso e concedere al vino di esprimere una chiara correlazione tra l’uva e l’ecosistema unico che lo circonda.

“Negli ultimi dieci anni” spiega Zaninotti, “abbiamo aiutato la Dorona a trovare la sua strada”, prosegue, “oggi abbiamo capito che la Dorona ha finalmente raggiunto il suo equilibrio e il nostro lavoro, d’ora in poi, sarà solo di custodirla.” Matteo Bisol concorda con Zaninotti e pensa che la sua resilienza all’acqua alta dello scorso novembre confermi come la Dorona abbia trovato la sua strada. Dice: “il mio obiettivo è di permettere alla nostra vigna di integrarsi naturalmente in una relazione perfettamente simbiotica con l’equilibrio complesso ed eccezionale dell’ecosistema della laguna”

La produzione limitata

Venissa produce quattro etichette in quantità estremamente limitate: i vini Venissa e Rosso Venissa insieme a Venusa e Rosso Venusa. Nella pace della vigna murata di Mazzorbo si trovano il Ristorante Venissa (1 stella Michelin dal 2012) e l’Osteria Contemporanea, entrambi affidati al talento di Chiara Pavan e Francesco Brutto, oltre al Wine Resort con cinque camere intime e un albergo diffuso sull’isola di Burano. La tenuta e la vigna di un ettaro circondata da mura medievali, sono collocate sulla tranquillissima isola di Mazzorbo, non lontano dalla città di Venezia.

Photo Credits: Cartella stampa sul sito

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scritto da:

Irene De Luca

Agenda, taccuino, registratore e macchina fotografica. Attenta alle nuove tendenze ma pur sempre “old school inside", vago alla ricerca di ispirazioni, di colori, di profumi nuovi per raccontare una Milano che poi tanto grigia non è.

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