La Fiera del Folpo torna a Noventa Padovana

Pubblicato il 21 ottobre 2025

La Fiera del Folpo torna a Noventa Padovana

Dal 23 al 28 ottobre Noventa Padovana torna a parlare la lingua del mare e della terraferma con la Fiera del Folpo, una delle sagre più longeve e identitarie del Veneto. Il protagonista, come sempre, è lui: il folpo, da poco riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come Prodotto Agroalimentare Tradizionale, simbolo di una cucina nata all’incrocio tra laguna e campagna.


L’edizione 2025 brilla per ricchezza. Le nove bettole storiche apriranno le danze dalle 18 di giovedì, pronte a servire il folpo secondo ricetta noventana, tra vapori di vino bianco e piatti tramandati di generazione in generazione. Accanto alla tradizione arriva “Il Borgo”, nuova area affacciata su via Roma, dove ristoratori e chef di strada porteranno in fiera piatti di pesce e carne, panini e street food in chiave contemporanea.

Quest’anno la festa parla anche spagnolo: continua il gemellaggio con O Carballiño, città in Galizia, nel nordovest della Spagna, celebre per il Pulpo a la Gallega. A cucinarlo ci sarà la pulpeira Letizia Fuchel, ospite d’onore insieme all’assessore al Turismo della regione, Manuel Dacal.

Non solo cibo. La Fiera moltiplica gli spazi e pensa ai dettagli: nuovo parcheggio da mille posti a San Vito, arrivo via battello, materiali compostabili per confermare una vocazione plastic free. Sul fronte musicale, una line-up che guarda agli anni ’80 e ’90 con Mario Fargetta e Molella, nomi storici di Radio Deejay, affiancati da una squadra di dj locali.

A completare il quadro, un percorso dedicato al vino curato dal team di Tell Me Wine, che racconterà la Fiera tra abbinamenti e storie di produttori. Un evento dove la tradizione si rinnova senza perdere il suo sapore salmastro: quello che da sempre fa di Noventa la capitale del folpo.

Per il programma completo vedi il sito ufficiale

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scritto da:

Damiano Fantuz

Amo la musica alternativa e trovo che negli anni Ottanta tutto fosse più bello. E amo Venezia e le sue osterie. Forse quello che mi piacerebbe di più sarebbe frequentare quelle stesse osterie, ma negli anni Ottanta

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