Quando, come d’abitudine su 2night, parliamo di ristoranti è facile pensare alla cucina come al loro cuore. Di fatto è il nucleo creativo, la forza di propulsione, il centro attorno a cui si sviluppa tutto il resto. E ovviamente, più il cuore è grande e più forte pulsa più energia e forza è in grado di riversare sull’esterno. Ecco, se spesso il cuore di un ristorante è nella cucina, in un cocktail bar è semplicemente dietro al banco, nel bartender che è in grado non solo di “fare i cocktail” ma anche di essere davvero il centro dell’intero locale. Quindi, oggi andiamo a fare una TAC a Blue Drop, il cocktail bar per eccellenza del Lido di Venezia, per andare a vedere più da vicino il suo cuore, un cuore libero. In altre parole, ci facciamo una chiacchierata con Oleg.

Ciao Oleg, parlaci un po’ di te. Come arrivi a Blue Drop e qual è stato il tuo percorso?

Ho cominciato a lavorare nei bar nel 2010, proprio qui al Lido, in un momento in cui non c’erano molti bar in isola. Mi sono subito appassionato ai liquori, a tutti quegli shottini colorati, e in seguito ai cocktail. In seguito ho avuto delle esperienze di lavoro a Venezia nei cocktail bar degli hotel. Arrivo a Blue Drop dopo il covid, anche perché sinceramente preferisco l’ambiente più informale del cocktail bar da strada rispetto a quello dell’hotellerie.

Parlaci della tua passione per i cocktail

Come ti dicevo, pur senza formazione accademica, mi sono subito appassionato a questo mondo. Ho cominciato a formarmi da solo, guardando anche video su YouTube, e poi anche tramite dei Masterclass. Quindi da lì ho iniziato anche a creare dei cocktail signature, un po’ per gioco e senza segnarmi nulla, liberamente. È da quando sono qui, anche grazie allo stimolo offerto dai colleghi, che ho cominciato seriamente a creare cocktail.

Cosa ti piace di questo lavoro?

Intanto mi piace lavorare la sera, ma soprattutto mi piace creare. È un lavoro che ti offre la possibilità di contatto con il cliente, la possibilità di capirlo per poi pensare a quale possa essere il drink più adatto a lui. E poi tutto ciò ti offre la possibilità di variare spesso, di giocare con i dettagli... (sorride, si prende una pausa, ndr) ...Però in realtà preferisco quando il cliente ti dice “fai tu”, così ho la piena libertà!

Che cosa hai imparato in tutti questi anni?

Sicuramente ho imparato molto dell’ospitalità, all’inizio facevo più fatica perché ero un po’ timido. Sono cose che impari soprattutto con i clienti più difficili, lì impari a improvvisare e la cosa più importante è comunque far sì che ci si fidi di te.

Hai un sogno da un punto di vista professionale? Qualcosa che vorresti fare?

Avevo il sogno di avere un bar mio, ma ora sinceramente non più. Con un locale di proprietà rischi di non muoverti più, e io non voglio, ho capito che ho comunque bisogno di sentirmi libero e di scoprire cose nuove.

Come cosa?

Ultimamente mi attrae molto il mondo dell’agave, con tequila e mezcal. Sono già stato in Messico e ne sono rimasto affascinato, lì ho assaggiato dei mezcal strepitosi. Vorrei tornarci per vedere da vicino come li producono (il sapore affumicato è dato dalla cottura dell’agave che avviene in forni scavati nella terra!) e come li utilizzano.

Blue Drop
Gran Viale Santa Maria Elisabetta, 2/D - Lido di Venezia (VE)
Tel: 3662474071 

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    Granviale Santa Maria Elisabetta 2/D, Venezia (VE)

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